Crani allungati o dolicocefali

Dolicocefalia è il termine col quale si identificano quei crani, numerosi nel mondo che, presentano un allungamento non conforme, spiegabile, coerente alla forma e alla capacità cranica, tipica del cranio medio attuale.

 Cranio dolicocefalo della cultura Paracas

Lo scopo del presente articolo, in coerenza allo spirito del presente blog è di portare l’attenzione su questi crani allungati, in quanto presentano caratteristiche aliene, rispetto il comune modo di intendere la normalità umana. Nel caso poi, essi dovessero essere considerati espressione di una genetica aliena extraterrestre giunta sulla Terra; non ci faremo cogliere impreparati. 

Alcune domande in sottofondo emergono nelle nostre menti: Noi esseri umani terrestri, in quanto ad origine, siamo veramente generazione del pianeta Terra?  Oppure siamo semplicemente espressione della generazione sul pianeta Terra? 

Perché tutto ciò che non concorda con la logica scientifica evolutiva, è sistematicamente sminuito e messo nel dimenticatoio? Perché si continua a sminuire il megalitico e, a spiegarlo come espressione dell’uomo comune? Perché è accettata, l’avvenuta presenza dei dinosauri mentre, non si vuole riconoscere quella dei dinosauri umani? Torniamo a noi. 

Cranio dolicocefalo egiziano

Caratteristica comune dei crani allungati, per altri aspetti molto diversi tra loro, è l’enorme capacità cerebrale che varia da 2200 cm3 fin oltre 3000 cm3. Il cervello umano è di circa 1450 cm3. Numerosi ricercatori si sono espressi motivando la lunghezza di questi crani, come il risultato di una deformazione intenzionale.

 Che le deformazioni fossero praticate non è messo in dubbio; il punto, però è che se viene schiacciato  un contenitore qualsiasi ma, in questo caso una scatola cranica, non aumenta il volume interno! Il cranio forse si allungherà, ma si riduce lo spazio a disposizione del cervello. 
Che fosse questo il motivo per cui molti crani sono stati trovati forati? Venivano forati per far uscire il mal di testa che la schiacciatura produceva? Occorrerebbe statisticamente sapere se i crani forati erano prevalentemente quelli allungati dopo deformazione o se invece lo erano quelli naturali. Vi è poi da considerare che sono stati trovati crani dolicocefali presso l’isola di Malta che, presentano la mancanza della saldatura mediana, detta “sagittale”. E’ questo un particolare che impone di considerare i crani dolicocefali come facenti parti di una razza aliena non comune.

Queste due immagini esprimono la comparazione proporzionale tra un cranio attuale medio rispetto a quelli Paracas allungati (Frutto del lavoro di ricerca di Robert Connolly). Emerge palese la differenza del volume interno e l’impossibilità di essere uno il risultato dell’altro. 

Va ricordato che attualmente, per reminiscenza genetica, parallelamente e a fianco di questi, ci capita di osservare crani che sono portatori di un accenno di forma allungata naturale e poi, ci sono quelli che portano un accenno di allungamento artificiale ma, con capacità interna minore.

LA DEFORMAZIONE CRANICA ARTIFICIALE

Tra le diverse forme di deformazioni corporee intenzionali prodotte dagli esseri umani, vi è anche quella che prevede la deformazione cranica. La sua pratica oggi è quasi scomparsa ma, nel tempo che fu, era ricorrente. 

Ciò che sconcerta immediatamente, è che essa si praticava su tutto il pianeta e, era presente anche tra quelle popolazioni che apparentemente non avrebbero avuto possibilità di incontrarsi. Traspare così una motivazione di base o una forma di cultura comune che, sarebbe interessante comprendere meglio. Certamente si spiega secondo quanto riportato in testi antichi i quali, ci dicono che gli dei alieni operavano su tutto il pianeta ed erano simili agli esseri umani.

I Crani allungati di  Andrea Balestri

La deformazione artificiale del cranio è una tradizione ormai scomparsa presente un tempo in tutto il mondo. Lo studio della deformazione dei crani può essere considerato un ramo a parte dell’anatomia. Le prime ricerche sulle conformazioni del cranio umano risalgono ai tempi di Ippocrate e Galeno. 

Tuttavia spetta al rinascimento, col Vesalio, la prima analisi dettagliata delle varie deformazioni (artificiali e non) del cranio. Quando si costatò, non senza sbalordimento, che i musei americani contengono il 90% dei crani deformati, si comprese quanta importanza avesse tale pratica in un area così vasta. 

Le deformazioni sono innumerevoli e possono essere ottenute in modi differenti; sebbene le molte varietà di apparecchi deformanti, si può, per comodità, riunire sotto un titolo convenzionale ognuna delle tre classi che vi si distinguono:

1) Apparecchi composti di due piani o tavolette libere, parallele, applicate una sull’osso frontale del neonato e l’altra sull’occipitale: è la categoria dei “telai”.

2) Culle che costringono il neonato a giacere con un’asse che esercita una forte pressione sul cranio, talora tenuta in modo da esercitare verticalmente tale pressione.

3) Apparecchi costituiti da corregge, fibre o bende avvolte anularmente al cranio: formano il tipo “cuffie”.

Spesso si ha anche una deformazione bilobata o trilobata del cranio.
Riguardo al motivo di tali deformazioni, spesso è stata rivolta la domanda ai diretti interessati, che hanno risposto in modi differenti, ma tutti incentrati su uno sviluppo delle qualità umane: maggior coraggio, maggiori virtù combattive, maggior forza, più intelligenza, minore sforzo per
sollevare i pesi con la testa. Spesso tali deformazioni servono a classificare le persone in un grado della gerarchia; attenzione però: i soggetti deformi appartengono sempre al ceto più elevato. Concludendo, la deformazione è sempre segno di superiorità intellettuale e/o fisica ed è stata praticata soprattutto in America, considerata da alcuni “il quartier generale delle deformazioni”. E’ importante ricordare che la deformazione non è MAI in grado di aumentare la capacità cranica e, se è troppo eccessiva, porta alla morte dell’individuo. 

Mangbetu. Donna con cranio deformato intenzionalmente. Come evidente, la fasciatura tende a impedire lo sviluppo del cranio, sebbene poi esso tenda ad allungarsi. Non deve ingannare l’acconciatura mirante a esaltarne l’allungamento. Anche la postura del mento, forzatamente protesa in avanti, tende a replicare quelli che erano i lineamenti dei semidei adorati. Vedi Akhenaton e famiglia.

Ho affermato in precedenza, che i crani allungati non erano caratteristica esclusiva dei Paracas e, faccio notare che ne sono stati trovati anche in Egitto, Malta e altri parti. L’immagine sovrastante è eloquente: Akhenaton, statura alta, cranio dolicocefalo, idem Nefertiti e le figlie. Akhenaton porta la mitra, un copricapo molto lungo che  attesta  nobiltà o divinità mentre è in atto di offerta al divino superiore Aton. Sconcertano i tratti femminili di Akhenaton che, sono addirittura più evidenti di quelli di Nefertiti. Pancia rilassata da apparente post parto, seno evidente, tratti del viso femminile. Su quest’argomento, torneremo in un prossimo articolo.

Osservando i numerosi crani allungati presenti nei musei, si nota che possono essere suddivisi in due categorie maggiori. Quelli allungati a tubo tondo (immagine 2) che termina in modo sferico e, quelli che sono altrettanto allungati ma presentano una tipicità particolare, evidente nella immagine 1. Questi terminano con una riduzione progressiva che va facendosi a punta e presentano una forte ondulazione, dove iniziano a ridursi. Ci sono poi molti crani che sono una via di mezzo tra le due tipicità. Ciò si potrebbe spiegare come il risultato di avvenuti incroci tra le due tipicità.                          

Propongo ora, tratto da: www. avvistamenti e contatti.blogspot.com

Quanto è reso noto col seguente articolo, non può essere definito come attinente  alla cultura Paracas ma, neanche che non lo sia e comunque, il luogo in questione è lo stesso. Siccome l’essere in questione presenta chiaramente l’aspetto macrocefalo ovvero, cranio abnormemente grande rispetto a quanto noi oggi riteniamo normale; ritengo opportuno accostalo ad altri casi di palese macrocefalia certamente facenti parte della cultura Paracas.

CUZCO (PERU’): TROVATO SCHELETRO ALIENO?

Nel Museo Antropologico privato, situato nel quartiere di Andahuaylillas, nella provincia di Quispicanchi e Cuzco, l’antropologo Renato Riquelme Davila ha annunciato la scoperta eccezionale di una mummia senza caratteristiche umane. Riquelme Davila ha spiegato che il corpo è di 50 centimetri di altezza, testa triangolare, cavità degli occhi troppo grandi, la fontanella bregmatica troppo aperta per essere di un bambino, ma che è solo caratteristica dei bambini fino a un anno di età. 

Dispone poi di molari troppo grandi e quindi c’è un divario enorme che non è comune o spiegabile negli esseri umani. “Non ha l’aspetto umano perché la testa è triangolare e tremendamente più grande del corpo. Pensavo di trovarmi davanti ad un bambino, ma i medici spagnoli e russi che sono venuti ad analizzarla, mi hanno confermato che questo è davvero un extraterrestre”, ha detto nell’intervista attraverso la TV e Radio RPP Noticias, l’antropologo Riquelme Davila. Infine lo stesso antropologo ha affermato che non esiste al mondo nessun gruppo etnico con queste caratteristiche. (immagini sottostanti)

CONCLUSIONE: In coerenza a quanto raccolto e vagliato e, eventualmente in attesa di nuove informazioni tali da imporre un cambiamento di opinione; resto attualmente dell’opinione che i crani Paracas allungati ma non quelli intenzionalmente deformati per apparire come discendenza, sono l’espressione della reminiscenza genetica rimasta dopo l’incontro dei comuni mortali con una tipologia di giganti (qualcuno ipotizza i Nephilim) ovvero (come venivano detti)con i figli degli dei. Di figli degli dei, allora ve ne erano molti e probabilmente con caratteristiche diversificate tra di loro e, si spartivano tutto il pianeta.

La deformazione in allungamento dei crani, presenti presso molte popolazioni di allora, era il tentativo di affermare che in quella persona, erano presenti requisiti di discendenza divina. Cosa che incuteva rispetto e consentiva a quella persona di collocarsi socialmente in posizione particolare. Va notato, che questi crani allungati, nulla hanno a che fare con i crani dei giganti rinvenuti in molte parti del mondo. Quelli dei giganti, non presentano allungamento particolare ma, rispettano la configurazione proporzionale, rispetto al cranio tipico attuale.

La mitra del papa o cardinalizia oggi, è il copricapo di un ipotetico cranio allungato che pertanto ne afferma l’autorità per discendenza divina. A coloro i quali sostengono che i crani allungati sono da ascriversi esclusivamente a deformazione intenzionale; una semplice domanda: In cosa consiste la prova che mettete sul piatto della bilancia? Avete mai riscontrato che nei crani più lunghi vi siano tracce di deformazione intenzionale?

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