Il caso F.L. – Seconda parte

Nell’articolo “Caso F.L.” Prima parte: https://www.presenze-aliene.it/il-caso-f-l/ così affermai: Per quanto riguarda l’autenticità delle foto, momentaneamente, in questo primo articolo; parto dal presupposto d’innocenza. Eventualmente in un seguente articolo, affronterò l’opposto ovvero, l’ipotesi che si tratti di un falso. Intanto, chi fosse in grado di provare la non genuinità delle foto, si faccia avanti.

Numerosi lettori si sono fatti avanti e ciò, mi induce a proporre questa seconda parte la quale, prende in considerazione l’ipotesi che questo caso sia un falso. Mi aspettavo che qualcuno si sarebbe esposto per la contestazione, in quanto fin dall’inizio, ovvero quando ebbi le foto, ero consapevole della apparente operazione manipolatoria fatta su queste foto. Il fatto che le abbia pubblicate  con riserva, aspettando gli esperti della contestazione, dimostra quanto detto. Poi però sarà necessario stabilire in cosa consiste l’operazione di manipolazione, ma soprattutto da chi e, nulla al momento dimostra che sia da fonte umana.

Inizio con la principale foto incriminata e dall’ultimo messaggio giuntomi che, purtroppo è anonimo. Sarebbe da cestinare quindi, ma siccome è stato inviato da persona certamente informata in fatto di fotografia, pertanto non voglio privarmi del piacere di inviargli dovuta risposta. Questo messaggio con analisi, fa il paio con le analisi di Enzo Di Gregorio che riporterò in seguito..

Salve, 
sono un grafico esperto in realizzazioni di animazioni in 3d. Ho due certificati dell’autodesk e mi occupo di immagine coordinata.  Dal mio modesto punto di vista la foto dell’alieno è frutto di ritocchi di photoshop.

 L’immagine riflessa nell’acqua non corrisponde assolutamente ad un effetto naturale. Non è simmetrica rispetto all’asse del punto di vista della foto ed è troppo satura e verticale. Nell’acqua, quel riflesso si sarebbe desaturato un pò e avrebbe assunto un profilo più netto alla base del collo…invece, se notate, c’è una sfumatura tra il collo e l’inizio della roccia. Se il riflesso fosse reale, si dovrebbe vedere il collo e la roccia con lo stesso valore di opacità, invece è presente una sfumatura insensata che non ha nulla di naturale.

Mi sembra una presa in giro per tutti quelli che cercano di scoprire la verità sugli incontri del 3 tipo. Poi, magari gli alieni…magari sono capaci di deformare pure i loro riflessi sull’acqua….ma se lo fossero allora sarebbe completamente inutile stare a fotografarli. cosa ne dite? 😀

Dal mio punto di vista, bisogna affrontare l’argomento con serietà e queste foto sono tutt’altro che serie. Anche l’ufo delle altre fotografie è palesemente un immagine costruita con photoshop. Un artista vero, saprebbe realizzare immagini molto più realistiche e sarebbe ben difficile scoprirne la contraffazione. Saluti a tutti 

RISPOSTA AL MESSAGGIO UNO E DUE

Non metto in dubbio che la foto 0113 è stata manipolata, ma lei non ha dimostrato come, ovvero ha dimostrato un bel nulla. La foto presenta palese anomalia, ma una anomalia non è equiparabile ad una manipolazione intenzionale; per il semplice fatto che da parecchio tempo gli esperti veri di fotografia sanno che i principi della fotografia in ambito normale, non possono essere applicati nell’ambito del paranormale. Neppure valgono nell’ambito dove si adottano sistemi che contemplano la deflessione della luce per fini di occultamento  (vedi mantello dell’invisibilità), oppure nell’ambito della fotografia indirizzata a manifestazioni olografiche! Questi sistemi vanno ad alterare il corretto riflesso e la corretta immagine generando palesi anomalie che i presuntuosi esperti di fotografia, quando anche non agenti della delegittimazione, vogliono cavalcare sperando nel premio Nobel!

L’affermazione poi fattami da più parti, in base al quale essendo falsa una, son false tutte; è come dire che se il fratello è un imbecille, tutta la famiglia è fatta di imbecilli, oppure se una sorella pratica sulla strada, tutte le altre persone etc…

Dice l’anonimo messaggio: Mi sembra una presa in giro per tutti quelli che cercano di scoprire la verità sugli incontri del 3 tipo… Dal mio punto di vista, bisogna affrontare l’argomento con serietà e queste foto sono tutt’altro che serie.

Caro signor esperto, lei stabilisce il giudizio di tutte le foto che pubblico in base a una foto trovata anomala, ma del quale lei ancora non ha compreso perché. Nessun commento su quelle genuine che sono centinaia, ma esprime  la condanna in base a quella presunta alterata (meglio anomala). Se l’argomento ufologico deve essere affrontato con serietà; perché lei cade nella trappola di ciò che ha appena affermato? Sia serio, altrimenti sono costretto a pensare che lei ha degli interessi in gioco. 

Lei poi, per dare consistenza alla contestazione, aggiunge: un artista vero, saprebbe realizzare immagini molto più realistiche e sarebbe ben difficile scoprirne la contraffazione.

Io aggiungo: non è necessario un professionista del falso per creare una immagine senza anomalia che sia più credibile di quella dell’alieno al laghetto; sarebbe bastato non inserire aspetti paranormali. Pertanto se ci sono, è perché sono genuini.

Pervenutami analisi effettuata dal Signor V. Di Gregorio della foto _MG_0113, provvedo alla sua pubblicazione la quale asserisce quanto segue:

La foto in oggetto (foto 1 sopra) è INDUBBIAMENTE falsa per almeno TRE buoni motivi.
1- il Primo è che il riflesso sull’acqua del presunto alieno NON rispetta le leggi ottiche della riflessione.
Senza dilungarmi in tecniche e noiosissime dissertazioni su coseni di riduzione o sui piani di riflessione …mi ricollego ad esperienze che TUTTI abbiamo normalmente. Il riflesso su una superficie riflettente crea un’immagine “finta” chiamata “immagine virtuale”. In pratica è come se vedessi un oggetto reale ma speculare rispetto all’originale. Questa immagine però non viene riflessa senza DEFORMAZIONE.
La prima e più OVVIA è che l’immagine inverte il lato destro col sinistro “specularmente” (per l’appunto)…e questo effetto c’è nella foto in oggetto. Ma l’immagine viene anche DEFORMATA a secondo del punto di vista dell’osservatore.. e questo effetto meno scontato (e quindi poco conosciuto dall’autore di questa immagine)…non c’è nella foto in questione. In estrema sintesi…se il soggetto ed il punto di vista dell’osservatore stanno sulla stessa “altezza” e quindi il raggio della visione dell’osservatore scolpisce la superficie del piano riflettente con un’inclinazione di 45° il riflesso ha le stesse dimensioni dell’originale. Ma questo fortunato evento non succede quasi MAI. Il punto di vista dell’osservatore o è più alto o è più basso di 45°.

Se è più basso l’immagine viene vista come SCHIACCIATA, se è più alto si assiste ad un suo ALLUNGAMENTO. Fenomeno che tutti conosciamo (ma magari a cui non abbiamo fatto mai caso)…basta guardarsi in uno specchio sufficientemente alto e vedere il riflesso delle nostre gambe se ci avviciniamo allo specchio o se ci allontaniamo. Ma basta anche prendere una qualsiasi foto scattata in montagna con dei riflessi sui classici laghi di montagna e misurare l’altezza della montagna reale e quella “virtuale” che si vede riflessa sul lago… è SEMPRE più corta l’immagine virtuale perché noi siamo “solitamente” più PICCOLI di una montagna ed il nostro punto di vista forma con la superficie riflettente un angolo INFERIORE ai 45 gradi.

Ebbene l’autore di questa foto non se n’era mai accorto e quindi nelle operazioni che ha compiuto per ricreare questo effetto ha si COPIATO la faccia del…”pupazzo” (?)… lo ha si ribaltato specularmente invertendo il lato destro con il sinistro…MA….non lo ha deformato, in quanto il punto di vista dell’osservatore non è alla stessa altezza del soggetto e forma un angolo diverso dei fatidici 45°. Questo si evince anche solo dal riflesso della roccia su cui fa capolino la faccia del presunto alieno che è più SCHIACCIATO rispetto all’altezza reale della roccia..


2- Secondo grossolano errore. In tutte le operazioni di fotoritocco la cosa principale da tenere presente è la fonte luminosa ed il colore del fotomontaggio. In questo il nostro autore non ci sa proprio fare.
Se fosse un riflesso reale il colore azzurro acceso avrebbe dovuto modificarsi, riflettendosi su una superficie di colore beige-marrone, virando al verde. Il celeste sol giallo diventa verde.
Invece non ha subito alcuna modifica… è rimasto del bel azzurro acceso anche dopo l’operazione di fotoritocco. La certezza di ciò la abbiamo usando uno degli strumenti di photoshop che misura l’intensità dei colori e li scompone nelle varie parti costituenti.. utilizzando l’apposito strumento “contagocce”.

3- Ma dulcis in fundo, si nota un terzo grossolano errore…quello che nessuna immagine riflessa acquista una consistenza “reale” da risultare anche OPACA come l’oggetto originale.
L’immagine riflessa da uno specchio d’acqua che lascia vedere le pietre del fondo, non può nascondere le stesse, ma deve obbligatoriamente lasciarne intravedere una parte.

Questo effetto non è stato fatto in questa foto, per l’ignoranza di uno degli strumenti principi di photoshop che è quello dei livelli e della trasparenza dei livelli. Una volta copiata – ribaltata – deformata – resa leggermente sfocata – virati i colori sul verde ….bastava spostare il cursore del livello della faccia riflessa su 40/50% e la faccia avrebbe lasciato intravedere le pietre dello sfondo inserendosi “credibilmente” nel contesto e rendendo molto difficile riconoscere che fosse un falso. Ho provato velocemente a farlo io per far capire in pratica come avrebbe dovuto essere la faccia riflessa dell’alieno se fosse stato REALE.. su QUELLA roccia.

Da tutto ciò si evince che nell’originale non solo non vi era un alieno, ma che non era presente QUEL giorno in QUEL posto. Se infatti fosse stato una specie di “pupazzo”, avrebbe dovuto lasciare un riflesso COERENTE in base a quanto già detto… cosa che non ha fatto e quindi…è stata scattata una foto ad un pupazzo da un’altra parte (dubbio che c’era anche venuto osservando la fonte luminosa sulla testa, incoerente in un paesaggio illuminato da una luce diffusa e molto “soft” )…e successivamente inserita nel paesaggio. L’autore ha voluto strafare inserendo anche il suo riflesso, senza conoscere sia le leggi dell’ottica sia lo strumento principe per il fotoritocco che è Photoshop. 

V. Di Gregorio

Ringrazio il signor Di Gregorio per la sua disponibilità e col quale ci sono stati altri scambi di opinioni; nel quale ha affermato che nessuna fotografia a carattere ufologico deve essere considerata genuina, in quanto tutte le foto possono essere create a tavolino!… sconcertante!.., non perché non vero; ma perché il Di Gregorio è l’autore e il sostenitore della tesi dell’asteroide Eros 433, dove tutto ciò che intende dimostrare è a carattere fotografico! In questo caso, la sua affermazione sulla non validità delle foto è completamente dimenticata. 

Dimenticata lo è pure nei confronti dei suoi documenti con fotografia e della firma che esegue regolarmente! Anche questa può essere falsata, quindi non è vera? Nessuna prova di falso è stata fornita riguardo la serie in toto, ad esclusione della 0113 e 0130, dove unicamente ipotizzata. Perché? Soprattutto, nessun accenno al fatto che una foto alterata, lo può essere con inserimento di soggetto ufologico che nella foto di base non esiste; ma può essere alterata anche laddove il soggetto ufologico già esiste, ma lo si vuole delegittimare!

TERZA ANALISI

Analisi tecnica del caso F.L. operata da L. P.

LA FOTO DENOMINATA MG_0130 (foto 2 sopra) è chiaramente un FALSO.

L’immagine è stata scattata con una fotocamera digitale Canon EOS400D con un obiettivo pari alla lunghezza focale di 18mm in un formato 4608×3456, diaframma a F4 con un esposizione di programma denominata 3 ed un tempo della stessa pari a 0,6.

L’immagine del falso oggetto è stata inserita in un processo di postproduzione con un software di fotoritocco (tipo Photoshop et simili) attraverso l’uso del ritaglio elettronico, di uno scaling, del filtro defocus e di un effetto “blur”. Il cambio di ingrandimento effettuato dall’immagine originale dell’oggetto inserito poi sulla foto, ha portato in un problema di fattura conosciuto come “aliasing”. In sostanza, i punti di risoluzione dell’oggetto non corrispondono alla risoluzione della foto scattata (risoluzione foto: 4608×3456).

L’oggetto UFO è quindi un oggetto ben identificabile: probabilmente acquisito dalla rete, manipolato, scalato, ammorbidito con un effetto ai margini per tentare di nascondere al meglio il ritaglio digitale. Ma la risoluzione è pessima e ha facilmente rivelato il trucco.

La foto  0113 è  una bufala alla luce del giorno.

Scusate l’espressione così schietta ma il giudizio su queste foto è insindacabile:

Le fotografie sono state processate attraverso un unico software di fotoritocco: il celeberrimo Adobe Photoshop edizione 1998 in profilo RGB. Attraverso un’analisi approfondita sono risultate:

-Anomalia di rifrazione e riflessione dell’essere sullo specchio d’acqua;

-colorimetria non conforme nel riflesso dell’acqua;

-la testa dell’essere nella riflessione non è la stessa che lo ritrae in superficie (e in più è inclinata di -6.93°);

-prospettiva del riflesso contraria alle leggi della rifrazione;

-ancora riflessione: il fondale semitrasparente dello specchio d’acqua non appare sul viso riflesso;

-effetto “blur” persistente intorno al presunto alieno su tutta la serie delle foto;

Mi sembra categorico non procedere oltre..

Il giudizio di L. P. è inappellabile. Tutte le foto della serie F.L. sono false.

Ringrazio  L.P. per la sua disponibilità che, sarebbe potuta essere più proficua, se non si fosse interrotta quando ritenendo di esaminare foto ufologiche dalla genuinità incerta, le definì non genuine incappando nel fatto che alcune foto le avevo fatte io (quindi con la certezza della genuinità!) in quanto avevo adottato lo stratagemma per rendermi conto di quanto fosse corretta la sua analisi! Dove una foto è palesemente falsata, è facile per un esperto affermare che lo è; il difficile è ammettere che una foto è genuina se si intende fare un uso scorretto delle foto! 

La strategia del portare foto di certa genuinità ad analisi fotografica per soppesare la correttezza dell’analista, offre lo specchio fedele di quanto possiamo essere certi del valore e della correttezza dell’analista. In questo inciampo, sono caduti e continuano a caderci numerosi analisti esperti di fotografia. Alcuni ci cadono semplicemente per ignoranza, altri perché intendono strumentalizzare la situazione in funzione dei loro interessi di parte in base al gruppo d’appartenenza! 

Al sig. L.P. il mio pensiero: SI VERGOGNI LEI E IL GRUPPO CHE RAPPRESENTA!

Conclusione

O.K. supponiamo che per il caso F.L. si tratta di falso e quindi, come dice Centro Valle nell’articolo del Gianotti; “non resterà che farci sopra una risata e fare i complimenti agli autori di una burla davvero ben congegnata”.  Scusatemi voi di Centro Valle; ma non le avete messe in circolazione voi quelle foto? Non siete voi quindi che sapete esattamente chi è il vero autore “di una burla davvero ben congegnata?”. Quale è stato il risultato delle analisi fotografiche che avete effettuato? 

Perché avete divulgato le foto nonostante l’evidente falso? Esiste veramente questo ragazzo F.L.? Ora sarebbe anche maggiorenne, non sarebbe il caso di risentirlo? In questo caso sarebbe possibile chiarire l’arcano mistero. Nel caso invece che il ragazzo non esista, suppongo che si parlerà ancora di questo caso. 

A parere mio, nessuna prova  è stata realmente fornita, per sentenziare che il caso F.L. è un falso in toto. Le prove fornite dimostrano semplicemente (per il momento) che due foto presentano anomalie. Un consiglio agli analisti: “Quando fate analisi fotografiche, attenetevi esclusivamente all’analisi tecnica, non esprimete giudizi sull’ufologia in base a ipotetiche conoscenze extra/tecniche che, non possedete e quindi vi danneggiano!  Una cosa è la realtà di un fenomeno; altra cosa è la genuinità di una foto. Cosa è una foto alterata su cento, quando una sola foto genuina su cento sarebbe sufficiente a dimostrare che il fenomeno esiste? Meditate!

Chiedo a F.L. di contattarmi al seguente indirizzo:  presenzealiene@gmail.com

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