Ufologia/fotografia trascendente

L’argomento è di quelli tosti, certamente non per tutti, neppure restando unicamente tra gli amanti veri  dell’ufologia. L’argomento che nel presente articolo si affronterà, già era/è presente nei corridoi e nei dibattiti privati dei maggiori gruppi di ricerca. Per cause quali: mancanza di informazioni, incapacità di comprensione e di accettazione del fenomeno, adorata strategia in base al quale per molti esiste la convinzione che si ha di più se il prossimo ha di meno, ha fatto sì che la relativa informazione restasse al palo.

Trascendere significa: ANDARE OLTRE. Pertanto il presente articolo si pone quale obiettivo, quello dell’andare oltre la realtà comunemente accettata e condivisa. Ufologia trascendente significa quella ufologia “transmedium” che va oltre la realtà materiale costituita di particelle solide e stabili, per andare ad accertare il trascendente nell’ambito della FISICA QUANTISTICA. Per chiarezza, il presente articolo non intende approfondire la Fisica Quantistica, ma un aspetto dell’ufologia che trascende la fisicità comunemente intesa, del quale ormai è palese che si debba farsene una ragione.

1 – Ufo transmedium

Osservando le manifestazioni ufologiche, ovviamente quelle genuine in quanto le altre saranno considerate altrove, ad un certo punto si prende atto del fatto che talune manifestazioni trascendono il comune concetto di realtà e di oggettività. Ufo che compaiono e scompaiono, che entrano ed escono dai monti, dai vulcani che trapassano i muri, che cambiano forma, così come stessa cosa vale per talune tipologie di entità aliene.

I tentativi onde trovare una spiegazione razionale, ci hanno portato a considerare le ipotesi più disparate. Si va dalle ipotesi che tirano in ballo l’extra/dimensionale, altre tirano in ballo tecnologie tanto avanzate da non essere accessibili ai comuni mortali. Altri ancora tirano in ballo la proiezione olografica. Ora, senza escludere il fatto che queste ipotesi hanno una certa logica consistenza,  pertanto queste componenti in gioco ci sono, intendo momentaneamente metterle da parte. Intendo invece tirare in ballo un ulteriore aspetto poco noto anche ai più accreditati ricercatori in ambito ufologico; al quale ci arriveremo per gradi.

LA PROVA FOTOGRAFICA IN UFOLOGIA

Inizialmente il ricercatore ufologo, si appoggia alla fotografia. Sino a quel momento gli è stato detto e provato scientificamente, che la fotografia costituisce una prova oggettiva circa l’esistenza o meno degli ufo oppure delle entità aliene. Se nella foto in questione compare l’ufo, significa che l’ufo era presente e la fotografia comprova tale affermazione.

2 – Stesso ufo della foto uno

Ciò che a livello di informazione di massa non esiste e, neppure esiste nella consapevolezza di molti gruppi di ricerca in ambito ufologico, è il fatto che: UNA COSA E’  FOTOGRAFARE IL MONDO OGGETTIVO DETTO “NORMALE”; ALTRA COSA E’ FOTOGRAFARE IL MONDO DEL “PARANORMALE”!

Una cosa è fotografare un oggetto permanente nell’ambito del mondo stabile e comunemente condiviso; mentre tutt’altra cosa è riprendere ciò che non è normalmente stabile nel nostro mondo. Quando poi si vanno a valutare i due diversi aspetti, questi non si possono e non si devono misurare con lo stesso sistema metrico! Non funziona, in quanto il farlo ci porta fuori strada! Se lo mettano bene in testa i disinformati, gli scientisti ed i presunti esperti di fotografia e di ufologia.

Se analizzi una fotografia che riprende l’ambito del mondo condiviso o normale, puoi e devi valutare in base alla metrica del normale, come da scuola di fotografia. Se valuti una foto che spazia nell’ambito del paranormale, dovrai adottare la metrica del paranormale e, questa metrica non è uguale alla precedente. 

L’ufologia così detta parafisica, spazia anche e soprattutto nell’ambito del paranormale. Se non sei in grado di operare questa suddivisione, stai fuori dalla discussione, da questo articolo, e pure dai social che trattano seriamente ufologia. Non andare belando ovunque che le foto del paranormale sono tutte dei fake! Che anche un bambino saprebbe fare di meglio! Se un bambino saprebbe fare di meglio, lì non ci sarebbe quella foto, renditi conto! Se invece lì vi è quella foto così anomala, non è perché si tratta di fake, ma di foto scattata in ambito paranormale dove la comune metrica più non funziona!

3 – Stesso ufo delle foto precedenti

LE ANALISI FORENSI

Le analisi per identificare la genuinità o meno delle foto, possono essere eseguite da esperti fotografi, da Studi fotografici professionali, da Studi con abilitazione Forense, ovvero da Enti che operano in ambito processuale. Per quanto riguarda le perizie fotografiche operate nei confronti del materiale ufologico della Valtellina, due sono i gruppi di studio che hanno commissionato perizie forensi su di un certo numero di foto; sono il C.U.N., Centro Ufologico Nazionale e il G.A.U.S, Gruppo Accademico Ufologico Scandicci.

A questo punto occorre mettere in evidenza il fatto che la perizia, seppure di tipo Forense, ovvero con il massimo grado di affidabilità, stabilisce la genuinità o meno di una foto, ma non entra in merito al contenuto che questa presenta. Se fotografo un lampione convinto che sia un ufo, e poi ordino una perizia, questa dirà che la foto è genuina, ma non si esprimerà in merito al fatto che si tratti di ufo o di lampione.

Puntualizzato ciò, ora l’intento del presente articolo è quello del portare il lettore interessato, al riscontro di un aspetto paranormale e trascendente in ufologia e, per conseguenza nelle fotografie, che lascerà sconcertati! L’aspetto sconcertante in questione io lo definisco: DISCRASIA FOTOGRAFICA. Prima però per non dilungarmi riporto due link dove potere trovare informazioni in merito a Perizie Forensi operate su materiale fotografico/ufologico  proveniente dalla Valtellina:

https://www.presenze-aliene.it/ufo-a-futura-memoria/

https://www.presenze-aliene.it/si-svelano-gli-arcani-atto-secondo

4 – Ufo del caso Lanzada 2011

DISCRASIE FOTOGRAFICHE

Per quanto riguarda l’ambito ufologico, io utilizzo il termine discrasia nel momento in cui intendo  indicare la presenza di dissonanza, ingarbugliamento, illogicità, incongruenza, etc.

Anni addietro, quando mi interessavo di paranormale, avevo letto in merito alla ricerca condotta da un gruppo di studio americano. Costoro operavano nell’ambito dello spiritismo e, ottenevano particolari fotografie/spiritiche ponendo il rullino sigillato al centro del tavolo quando era in corso la seduta medianica. Formulavano la richiesta di un eventuale intervento superiore, quindi poi facevano sviluppare il rullino e riscontravano il risultato. Ci troviamo nell’ambito dello spiritismo e quindi del paranormale; pertanto quando ottenevano risultati confortanti, loro ipotizzavano il fatto che qualcosa o qualcuno a livello di spiriti o entità, aveva interagito da un livello superiore di realtà. Certamente qualcuno dirà, ma nulla dimostra chi è l’autore, il come o con quali mezzi e, il perché. E poi, in fondo lo spiritismo non offre molte garanzie di credibilità, di genuinità e imparzialità.

Ora mettiamo da parte la parentesi relativa alla fotografia spiritica, che poi ci tornerà ancora utile; e andiamo a considerare un caso ufologico che a suo tempo destò sconcerto. Siamo negli anni sessanta in USA quando avvenne un caso indagato dalla Commissione Condon, ma siccome i presunti esperti non ne vennero a capo, e probabilmente quelli che ne erano consapevoli non avevano interesse a divulgare il mistero di fondo, il tutto andò nel dimenticatoio.

5 – Non si diceva, ma la cosa era nota

Un Maggiore dell’Aeronautica, mentre assieme ad un suo collega pilotava un aereo, vide di fronte un magnifico ufo. Aveva a portata di mano una fotocamera non digitale quindi analogica, pertanto richiamando l’attenzione del collega, scattò due foto. Quando atterrò non fece sviluppare immediatamente il rullino, in quanto non voleva sciupare le possibili foto rimanenti. In seguito andò in gita sulla neve con la moglie, scattò le foto rimanenti e, portò il rullino allo sviluppo. Quando vide le foto rimase meravigliato, poiché una foto con l’ufo era di scarsa qualità; ma l’altra era eccezionale.

Quindi decise di portare la cosa a conoscenza dei suoi superiori, pertanto fu avviata una indagine per stabilire l’autenticità delle foto. A questo punto scopersero quanto è l’oggetto del presente articolo, ovvero la presenza della discrasia. Il Maggiore sosteneva che prima erano state scattate le due foto all’ufo, ma in ordine inverso rispetto a come si presentavano numericamente dopo sviluppate, poi erano state scattate le foto sulla neve. In base alla numerazione del rullino, emergeva che prima erano state scattate quelle sulla neve e poi quelle all’ufo, ma in ordine inverso. Gli inquirenti sentenziarono che le foto all’ufo erano evidentemente un fake in quanto il maggiore avrebbe dichiarato il falso, inconsapevole che il rullino porta una sua numerazione degli scatti, incongruente rispetto la testimonianza fornita.

Nessuno spiegò per quale motivo un Maggiore dell’aeronautica avrebbe dovuto giocarsi la faccia orchestrando un falso del genere, che poi gli creò solamente grattacapi. I suoi superiori non compresero, oppure compresero molto bene, se erano informati in merito alle discrasie fotografiche in ambito ufologico, ma non si poterono sbilanciare a causa dell’omertà imposta a suo tempo dal sistema. Se così avvenne, significa che preferirono far finta di non capire.

Perché e come era mai possibile che le foto all’ufo scattate prima delle foto sulla neve, nel rullino al momento dello sviluppo erano poste in modo inverso? Come possono avvenire queste cose? Una voce maligna mi sta suggerendo che se è possibile inserire senza fotocamera in un rullino sigillato delle fotografie, a maggior ragione è possibile invertire l’ordine/sequenza degli scatti fotografici del Maggiore. Poi però censuro questo mio pensiero antiscientifico e procedo.

6 – Dal caso Lanzada

Per procedere, ora è necessario che i lettori facciano mente locale circa il caso ufologico di Lanzada dell’ 1/11/2012 che potere trovare qui: https://www.presenze-aliene.it/il-caso-lanzada-2011/ Quattordici splendide fotografie scattate in sequenza e, numerosi testimoni a confermare l’avvenuta vicenda. Un caso che destò notevole attenzione e che indusse il GAUS ad operare degli accertamenti. Le perizie Forensi costano, quindi il GAUS scelse quattro foto tra le più spettacolari e le fece periziare dal FORLAB. Il responso fu che le quattro foto erano assolutamente genuine, come specificato in uno dei link soprastanti. Ora la domanda: Perché tornare su questa vicenda?

IL CASO LANZADA RIVISITATO

Da tempo noi del gruppo ufologico di Sondrio eravamo a conoscenza del fatto che serie fotografiche le quali riprendevano aspetti ufologici paranormali, presentavano a livello di metadati, delle discrasie inspiegabili. Siccome però avevamo prova del fatto che queste serie fotografiche erano state fatte personalmente da soggetti del gruppo, non era possibile accettare l’ipotesi di una manomissione. Se però la manomissione non era opera nostra o comunque di natura umana, allora significava che la fonte era esterna e per conseguenza era aliena!

7 – Caso Lanzada

In base a questa consapevolezza di fondo, decidemmo di porre maggiore attenzione alle serie di foto presenti in archivio; e qui si scoperse un qualcosa di clamoroso, in quanto si scoperse che un alto numero di serie fotografiche scattate in ambito paranormale, presentano discrasie a livello di metadati. Ecco cosa emerge mettendo giù la scaletta dei tempi di acquisizione del caso Lanzada 1/11/2011:

Le foto sono state poste in base alla numerazione progressiva che non presenta discontinuità, pertanto è coerente quantomeno apparentemente in base alla dichiarazione del testimone; ma in altri casi sono state riscontrate anomali numerazioni scorrette. Nel caso di Lanzada 2011, i tempi di acquisizione sono tutti quanti progressivi per quanto riguarda ora, minuti e secondi; tranne che per la foto 047 la quale presenta una retrodatazione al 24/4/2008! La foto è la sottostante 8/A:

8 – Discrasia fotografica del caso Lanzada 2011

Questa foto presenta però una ulteriore discrasia; in quanto l’immagine si presenta specchiata al contrario rispetto la realtà oggettiva! Nessuno se ne sarebbe mai reso conto se a guardare la foto non fosse stata una persona del luogo. Presso il GAUS la cosa non era stata notata in quanto l’orario degli scatti è coerente; lo specchiato al contrario non era possibile notarlo causa il buio e a maggior ragione per chi non è del posto. Le quattro foto periziate non comprendevano la foto 047, pertanto l’anomalia dello specchiato non era stata inizialmente notata.

Se una discrasia del genere si presenta in una foto singola, difficilmente si nota se non approfondendo. Se si presenta in una serie fotografica come nel caso di Lanzada, si potrebbe supporre che si è verificato un imprevisto o incidente di percorso; ma in base al fatto che ora disponiamo di decine di serie fotografiche scattate in prima persona e pertanto senza ombra di dubbio circa la consistenza del fenomeno, possiamo ancora ipotizzare la casualità?

Possiamo ipotizzare che il caso genera queste discrasie? Assolutamente no, in quanto tutte le foto che presentano discrasie, spaziano nell’ambito della fotografia al paranormale e non al mondo normale! Però non tutte le foto che riprendono eventi paranormali, poi presentano discrasie a livello di acquisizione dati! Comunque, anche se una fotografia è stata scattata in ambito paranormale, nel caso che sia sottoposta a perizia forense, sarà giudicata genuina. Semmai resta da stabilire cosa sarebbe avvenuto se la foto periziata fosse stata la 047! Comunque sia, a livello di perizia non forense, la foto 047 risulta non alterata!

9 – Comparazione giorno notte

Le due foto soprastanti sono poste a confronto in quanto la prima è la stessa 047 elaborata per aumentarne il riscontro delle parti in vista e pertanto vediamo meglio dove era collocato l’ufo sopra il campanile di Lanzada; mentre l’immagine di destra ci fa vedere ripreso pressoché dalla stessa posizione, il campanile dove sta di fatto! Come evidente nella seconda immagine il campanile è a destra, mentre nella foto 047 il campanile è a sinistra!

DISCRASIA ED ESPERTI DI FOTOGRAFIA

Che esiste il fenomeno detto appunto discrasia, è cosa nota in ambito ufologico; altra cosa è quanto e come questa informazione è resa nota e spiegata. A livello di massa non è mai citata, per non doversi spiegare. A livello di ricerca da parte di gruppi ufologici, solamente alcuni ne sono a conoscenza. Tra questi, nessuno ne parla volentieri se non in forma privata. A livello di veri esperti di fotografia, esistono i collusi che pertanto non rivelano e, i non sufficientemente informati che pertanto non possono dire se non castronerie, mentre gli esperti veri sono veramente pochi e non sempre hanno interesse ad esporsi.

A livello di aziende produttrici di fotocamere, queste sono a conoscenza del fenomeno “DISCRASIE”, in quanto il fenomeno presenta pure altre particolarità che sono state riscontrate, ma questo aspetto lo svilupperemo eventualmente in seguito. Ora però emerge la consequenziale domanda: PERCHE’ QUESTE DISCRASIE? Faccio presente, onde evitare equivoci, che le discrasie in oggetto non sono da imputarsi a mal funzionamento delle fotocamere; poiché queste funzionavano bene prima e dopo l’evento paranormale e, solamente con la presenza dell’evento paranormale, presentano discrasie. Se tra i lettori vi fossero persone interessate a confermare o spiegare il fenomeno, sono invitate a farsi sentire.

Interessante sarebbe pure sentire come spiegano questo fenomeno i due gruppi di ricerca che hanno commissionato le Perizie Forensi in merito alle foto della Valtellina, ovvero il CUN mediante Massimo A. ed il GAUS mediante Pietro M. Anche perché il fenomeno “Discrasie” tenuto con sospetto nei cassetti affinché non fosse strumentalizzato in favore della delegittimazione del fenomeno ufologico, in realtà è un tassello a favore.

A favore in quanto la presenza di questo fenomeno attesta che ci si trova di fonte ad un caso che sconfina nell’ambito del paranormale ufologico e non, nell’ambito dei falsari, dei troll e dei denigratori di regime, che esistono ma generano altre cose. Il fenomeno è più frequente di quanto si potrebbe suppone e non è certamente una prerogativa della Valtellina. Non fa distinzione che si tratti di sedute medianiche, di fotocamere a pellicola o in digitale; chi impone il gioco lo fa a piacimento. Quando questo avviene, ci troviamo nell’ambito del paranormale, quindi la ferrea scienza umana se ne va a rotoli, assieme alle certezze degli scientisti! Fatemi pervenire le vostre domande, ma che siano sensate.

LE FOTO

1/2/3: Queste tre foto fanno parte di unica serie realizzata in Valmalenco il 16/2/2019, la quale presenta sconcertanti discrasie, nonché aspetti relativi ai cambi di estetica dell’oggetto ripreso.

4: Foto 046 della serie Lanzada. L’ufo, la Luna, il lampione. Cosa volere di più per una indagine romantica?

5: La vicenda riportata da Colin Wilson.

6: Foto 051 della serie Lanzada, mentre le due sonde sganciate dall’ufo maggiore, stanno scandagliando intorno al campanile.

7: Questa è la foto 050 della serie Lanzada 2011. Foto periziata quale genuina.

8: Questa è la foto 047 specchiata al contrario. Data l’oscurità, non è individuabile facilmente il campanile e il soprastante ufo. Pertanto di fianco è posto l’ingrandimento con aumento di contrasto e luminosità.

9: La foto 9/A è sempre la stessa 047, elaborata per meglio vedere quanto ci interessa; ovvero il fatto che il campanile si trova a sinistra della casa di fronte. L’immagine 9/B ci fa vedere in pieno giorno il fatto che il campanile si trova invece sulla destra della casa.

10 – Esempio di discrasia fotografica. Oggettivamente il poster non era presente.

presenzealiene@gmail.com

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