Le fiabe ci hanno raccontato di gnomi, elfi, folletti, fate etc. Abbiamo sentito parlare dell’esistenza di un presunto “Piccolo popolo”, del quale farebbero parte queste e numerose altre presenze aliene. Abbiamo forse anche creduto alle favole, al folcklore, alla mitologia, per poi tornare con i piedi per terra, avvinghiati alle certezze della nostra oggettività.
1- Inequivocabile presenza
Certo, qualcuno affermava di averli visti, altri di averli fotografati, ma il dubbio alla fine era e resta prevalente. Ho cercato nel web la presenza di fotografie le quali dimostrassero o almeno potessero far supporre, che il piccolo popolo esiste realmente; ma sono rimasto alquanto deluso. Nulla di consistente è emerso. Poche foto sufficientemente evidenti e presumibilmente certe, così come per i video.
Sono quindi tornato alla foto in questione. Cosa dire di una foto del genere? Che si tratta di pareidolia? L’autrice non ha scattato una foto sola, ma una serie numerosa; quindi l’ipotesi del falso perde consistenza. Al limite si potrebbe affermare che le persone vedono ciò che vogliono vedere e, che si tratta di pura fantasia; ma la quantità e la ricchezza di particolari in secondo piano, nonché elementi riscontrabili dai ricercatori addentro a questi aspetti sono una consistente prova a sostegno.
L’ELFO
Sin dal primo momento, l’essere che compare nella goccia è stato definito come ELFO. Le piccole dimensioni, la natura, l’aspetto vagamente fatato, induce in questa direzione; nulla di male ma potrebbe anche non essere un elfo. In genere gli elfi sono immaginati con le orecchie lunghe a punta, sembianze umane e non di dimensioni così piccole.
In questo caso la foto evidenzia invece due apparenti cornetti, che potrebbero essere sorta di antenne poste sopra un caschetto. Ma consideriamo quanto generalmente si dice degli elfi: Fanno parte della mitologia nordica e sono esseri sovrannaturali di natura divina. Diversi dagli dei (ASI) sono spesso collocati assieme a loro.
Sono sostanzialmente gli spiriti dei morti che garantiscono la fertilità della stirpe. Come le Disir (entità femminili) sono legate ai sovrani svedesi, gli elfi (entità maschili) fanno parte dei sovrani norvegesi. Al di là di questa connotazione normalmente benevola la tradizione romana riporta di tre tipologie di elfi: gli elfi chiari, gli scuri e gli elfi neri. I primi sarebbero più belli del sole, i secondi e i terzi più scuri della pece, abitano sottoterra e sono spesso accomunati ai nani. Il nome elfo ha comunque radice indo/europee ALBH (risplendere).
Al giorno d’oggi gli elfi vengono legati a due distinti destini. Nel primo seguono le vie della letteratura fantasy che discende da Tolkien. Tolkien cattolico voleva rappresentare un mondo fantastico usando la mitologia nordica come base. Per questo rende di carne gli elfi anche se gli dà connotazione divina (essi rappresenterebbero gli angeli) e, una vita molto lunga (che poi non termina ma si sposta in un altro luogo dell’esistenza). Essi sono belli, hanno orecchie a punta e un forte legame con la terra e con la magia. La seconda connotazione moderna degli elfi li accomuna invece ai folletti, creature magiche legate ai boschi dal temperamento frivolo e burlone, ma con grandi poteri magici.
LE FOTO
Le foto mi sono state inviate da Varga Stela Silvia, cittadina rumena di Beclean. Silvia si diletta mediante la pittura; pertanto è solita fotografare quanto poi potrebbe essere oggetto dei suoi dipinti. Ha pertanto fotografato le gocce d’acqua che avevano attratto la sua attenzione, con intento eventualmente farne un quadro.
Sorpresa è stata il costatare sul monitor, che dentro alcune gocce, ma in particolare una, era presente un volto apparentemente non umano. Le foto inviatemi sono sette, scattate in sequenza, ma non mirate allo stesso oggetto, in quanto al momento dello scatto non erano visibili i volti nelle gocce.
Silvia ha ricordato che nei giorni precedenti lo scatto delle foto, nella sua mente veleggiava il pensiero e quindi il desiderio che eventuali entità amiche si facessero vedere. Incredibilmente, ma poi non tanto per chi è solito destreggiarsi in questi ambiti, si sono fatti vedere. Forse un regalo al merito.
Con l’intento di effettuare un riscontro tra le foto di Silvia ed altre foto con gocce, ho eseguito alcune foto a trifoglio con gocce e, ho preso alcune foto dal web per poi compararle. Nell’immagine comparativa esposta sotto, A è una foto di Silvia, B una foto che ho scattato per il riscontro, C e D sono prese dal web.
Cambia nelle diverse foto, la luminosità e l’indirizzo della luce, pertanto si possono fare molteplici considerazioni in merito, che qui tralascio. Ciò che però emerge evidente, è il fatto che dentro le gocce delle foto B C D non compaiono volti. In sostanza le gocce sono come in natura solitamente sono. Compare l’effetto lente ed il riflesso dei raggi solari in B. Compare in D l’effetto lente, il quale evidenzia ingranditi i particolari sottostanti, ma non i volti.
Un aspetto che si evidenzia; è il fatto che se guardiamo le gocce lateralmente, meglio se poste su superficie piana, tutte le gocce compaiono a causa della forza di gravità e dell’appoggio sottostante, deformate e schiacciate rispetto ad un cerchio. La goccia dell’elfo, al contrario non presenta schiacciatura.
In più tutta una serie di anomalie compaiono in altre gocce e nelle altre foto della serie. Questo dato di fatto dimostra inequivocabilmente che la goccia con il volto, ma anche altre, non sono gocce come da natura. Un altro aspetto è che l’acqua va sempre verso il basso quindi, come in B C D, le gocce si posizionano tendenzialmente sempre nel punto di appoggio più basso.
Nel caso di Silvia questa logica non pare essere completamente applicata, in quanto si vedono gocce non poste nel punto più basso. Sono andato ad accertare di fatto dopo la pioggia, questo aspetto e, ho riscontrato quanto segue. Vi sono superfici di foglie che, se non in piano o concave, non trattengono acqua; mentre vi sono superfici che riescono a trattenere piccole gocce anche quando la superficie è inclinata. Tra le superfici che trattengono maggiormente anche se inclinate, vi è proprio il trifoglio.
In natura vi è certamente differenza di dimensione tra gocce diverse, ma nelle foto di Silvia sono presenti alcune gocce dalle dimensioni anomali; come ad esempio nella foto sopra con altra presenza di volto interno. Dentro poi ad un alto numero di gocce paiono esservi riflessi o parvenze di volti. Quando è operato un falso fotografico, in genere la foto è singola, o comunque due o tre il massimo. Più foto vi sono, più diventa evidente comparando foto e dati, scoprire il falso. Sette foto che si confermano a vicenda sono un bel numero e, sollevano ampiamente da un ipotetico falso.
ARTIFICI FOTOGRAFICI
Esiste una tecnica fotografica la quale consente di inserire immagini dentro le gocce d’acqua. È il fenomeno della rifrazione, che causa effetti particolari molto fotogenici. È stata chiamata arte liquida: si tratta di una tecnica fotografica che ritrae oggetti, luoghi e persone dentro gocce d’acqua, esattamente come fossero lenti d’ingrandimento.
La goccia d’acqua si comporta come una lente che, come sappiamo, riflette la scena alle sue spalle rovesciandola e distorcendola. Ponendo quindi una scena rovesciata dietro una goccia appesa, la scena compare frontalmente alla goccia. Ciò però crea l’immediata costatazione di quanto sta alle spalle della goccia.
A questo inconveniente si rimedia mediante una serie di accorgimenti. Intanto la scena deve essere grande, poi si scatta una foto che mette a fuoco la goccia e non la scena che è più distante. Si otterrà che non è visibile per fuori messa a fuoco, la scena retrostante, mentre la goccia offre la scena perfettamente a fuoco. Questa tecnica consente di inserire qualsiasi cosa dentro una goccia. La foto di Silvia è però a fuoco e la parte retrostante, fa vedere cosa diversa da quanto compare nella goccia grande, oltre ad essere vicina!
CONCETTO DI REALTA’
In base a quali logiche o parametri valutare foto del genere? Il nostro adottato vecchio concetto di realtà, non risponde adeguatamente, non regge più. Fa acqua da tutte le parti, nonostante l’operato della scienza ufficiale e l’abnegazione dei mezzi di informazione. Si dice che Dio ad un certo punto creò la luce, poi creò l’uomo, dandogli la facoltà visiva. Oppure che mediante il percorso evolutivo, l’uomo si auto generò la facoltà visiva.
E’ però un vero peccato che Dio, oppure l’evoluzione, si sono scordati del fatto che la facoltà visiva umana non vede tutto lo spettro della luce, ma unicamente una parte. Motivo per cui noi oggi non siamo in grado di vedere cosa è presente oltre lo spettro del visibile umano, se non in minima parte e servendosi di tecnologia. Chissà perché l’evoluzione della facoltà visiva si è fermata, oppure dio non ha migliorato la situazione.
Il nostro vecchio concetto di realtà non regge più, da quando abbiamo scoperto che siamo praticamente quasi ciechi, se non del tutto! Nonostante ciò, abbiamo appurato che intorno a noi, su piani esistenziali diversi dal nostro, esistono una infinità di presenze aliene. Non necessariamente provengono da pianeti extraterrestri, semplicemente operano su bande di frequenza diverse dalla nostra, stando esattamente vicini a noi. Possiamo definirle presenze aliene terrestri o extra/dimensionali; anche se ovviamente nulla esclude che possano esistere anche quelle extraterrestri.
Esistono poi dei gruppi alieni che, non sono invisibili a noi in quanto presenti su frequenze diverse dall’accessibile umano, ma non visibili in quanto dotate di tecnologia atta a renderli tali. Pertanto noi li possiamo vedere solamente quando loro incontrano inconvenienti tecnologici, oppure quando decidono di rendersi visibili mediante la modulazione delle loro schermature.
Ad ingarbugliare maggiormente la situazione, vi è poi il fatto che le presenze aliene dotate di fisicità e di tecnologia, appartengono a gruppi molto diversi tra di loro sia fisicamente, sia culturalmente e pertanto con finalità diverse. Quindi avremo entità aliene fisicamente molto alte, sino ad altre molto basse. Per non annoiarci nella ricerca, dobbiamo poi fare i conti con il fatto che, entità non fisiche ed entità fisiche di vario genere, possono interagire con la nostra credulità, facendoci abboccare a ciò che ritengono opportuno mediante interferenze a livello mentale/visivo/fotografico e olografico.
Entità non fisiche o parafisiche possono gestire il loro grado di manifestazione, ma anche quelle tecnologiche, le quali dispongono di tecnologia schermante, modulandola adeguatamente possono offrire la sensazione dell’apparire e scomparire, che equivale sotto l’aspetto estetico, alle altre che si materializzano e smaterializzano. Nulla poi esclude che gli esseri umani possano essere soggetti a visualizzazioni di immagini che sono generate da intenzionali proiezioni di tipo olografico.
Il campo di indagine è in sostanza molto ampio; ma torniamo al Piccolo Popolo. Quando si parla di piccolo popolo, generalmente si intendono entità dai cm.40 di statura in giù. Testimonianze accumulate nel tempo, affermano la presenza di piccole fatine o spiriti della natura, intorno ai 10/15 cm. Gli addetti ai lavori, sanno che però vi sono altre tipologie di esseri alieni di statura ancora decisamente inferiore. Quale sia il limite io non lo so; ma certamente nel caso di questa foto ci stiamo avvicinando al millimetro per la larghezza del volto; che potrebbe significare grossomodo mm.10 di statura.
LE MISURE dell’elfo e della goccia.
Le foto sono state scattate in una cultura di trifoglio. Non conosco la Romania, ma qui in Piemonte le foglie medie di trifoglio hanno una lunghezza di quindici millimetri. Fatte le proporzioni, la sfera con il presunto elfo è del diametro di circa mm.5,5! Il volto è all’incirca un quinto della sfera, pertanto è largo 1/1.1 millimetri! Nulla del genere, con tanta chiarezza e con dimensioni simili, mi era sino ad ora mai giunto a conoscenza.
In base alle proporzioni umane, la statura dell’elfo sarebbe all’incirca di mm. 10. La goccia di mm.5.5 di diametro non può certamente contenere in piedi la presenza aliena; ma neanche la potrebbe contenere accovacciata, considerando che già il mento si trova al centro della bolla. Ciò sancisce un dato di fatto: IN QUELLA BOLLA NON VI è NESSUN CORPO INTERO ANCHE SE PICCOLO. In quella bolla vi è una immagine o rappresentazione di volto di entità aliena! Al limite siamo di fronte ad una parziale materializzazione; ma potrebbe prendere corpo la proiezione olografica. Quella goccia e tutte le altre similari, non sono gocce e non sono acqua, ma sono una manifestazione di tutt’altra natura. Manifestazione intelligente che ha utilizzato la parvenza estetica della goccia, tra le gocce, nel proporsi in fotografia.
CONCLUSIONE
La foto è spettacolare e non lascia dubbi di sorta circa il fatto che ci troviamo di fronte a qualcosa di insolito, anomalo, spettacolare. Che esistono tali presenze aliene di piccole dimensioni, in grado di produrre si diceva: delle “magie”, è ampiamente sostenuto nei folklori popolari del così detto piccolo popolo; ma ricordiamoci che quanto messo assieme e costituente il piccolo popolo, è unicamente una parte di una realtà molto più ampia e non nota.
6- Caso dell’anonimo cacciatore
Mi sono domandato se nel corso della mia esperienza di ricercatore, avessi mai incontrato qualcosa di simile, oppure se nel web sono citati casi del genere. Non ho trovato nulla di soddisfacente. Nessuna bolla trasparente con entità all’interno, inserite in un contesto di gocce d’acqua o meno, con quelle dimensioni.
Ho invece avuto a che fare con materiale notevole ed inerente presunte bolle o sfere luminose oppure bianche, con presenza interna di entità aliene. Le tre immagini sopra sono parte di una serie fotografica che evidenzia la formazione di una bolla o sfera bianca, che ingloba due esseri umanoidi/alieni e se ne vola via. Certamente in quanto a dimensioni della bolla non ci sono paragoni; e neanche sostengo che si tratta della stessa cosa; ma se è possibile generare bolle più o meno trasparenti che possono manifestare al loro interno presenze del genere, forse è il caso di domandarci se vi può essere un limite e quale. Quanto è valido il concetto umano di spazio, tempo, grande o piccolo?
Le due fotografie sopra sono parte di altra serie fotografica. Anche in questa occasione vediamo sferette bianche trasparenti, certamente gestite da presenza intelligente. E’ stato riscontrato che queste bolle o sfere, in talune occasioni, quando si spostano generano scie di varia intensità; ma anche che si possono spostare senza generare scie.
Nelle foto di Silvia si riscontrano gocce che tali non sono, ma che certamente bolle indipendenti di una qualche natura sono. In attesa di eventuali ulteriori conferme mediante nuovi casi, io propongo di considerarle come un qualcosa del genere tipo foto 6 e 7, ma di piccole dimensioni. Qualcosa che possiede capacità di volo o quantomeno di manifestarsi in loco, che si è andato ad inserire davanti all’obbiettivo della fotocamera, assumendo similitudine con le gocce d’acqua e producendo tutto un gioco di riflessi anomali nelle gocce naturali, generando così una pareidolia di volti.
In ultima analisi, occorre prendere atto che noi umani pensiamo di poter definire la realtà; ma questa presunzione è un errore. Noi non sappiamo cosa era presente tra la fotocamera e il trifoglio. Noi umani semplicemente deduciamo in base a quanto i nostri occhi ci hanno fatto vedere, più quanto ci ha fatto vedere la fotocamera.
Questa però non è la realtà, ma quanto della realtà ci hanno fatto vedere occhi e fotocamera. Nel caso che la sfera con la testa dell’elfo sia solamente la parte riscontrata di una realtà più ampia ma non riscontrabile, noi non possiamo parlare di realtà completa, ma unicamente di un aspetto o parte della realtà. Nella eventualità che sotto l’elfo vi fosse un loro invisibile mezzo di spostamento, noi non lo sapremo mai, sino a quando non saremo in grado di fotografare e decifrare a quelle frequenze.
9- Dipinto dell’autrice
Invito eventuali conoscitori di casi simili a contattarmi e, ringrazio Silvia per aver condiviso questa sua esperienza. Intanto l’autrice si sta dilettando nel dipingere gocce. Dice che non è facile, ma intanto mi ha inviato questo piacevole dipinto ancora in cantiere, che ai lettori dedico.