-3- Realtà condivisa e non

Termina la seconda parte con la seguente domanda: Se il mondo materiale non è oggettivo o reale; come è possibile che siamo tutti contemporaneamente drogati, al punto da dover affermare tutti quanti che la realtà è la stessa? Ecco perché approfondire il concetto di realtà.

1- Per ognuno la propria realtà

La spiegazione è rappresentata in modo lampante, mediante queste immagini. L’immagine 1 ci fa vedere una platea di gente che indossa un simulatore. Questa platea può essere equiparata alla massa umana. Un individuo non indossa il simulatore, procede sicuro ed osserva il tutto con apparente consapevolezza. 

Quindi si può ipotizzare che la massa non sta vedendo la realtà, ma quanto gli è fatto credere dai simulatori, mentre la persona che ne è sfornita vede la presunta realtà oggettiva. I soggetti della platea vedono tutti la stessa cosa, imposta dallo stesso programma, che contemporaneamente si propone a tutti con la stessa tempistica. 

Se l’effetto immersione o di identificazione nella illusione è uguale per tutti, tutti contemporaneamente hanno lo stesso concetto di realtà. Poi però si scopre che l’esperienza umana col simulatore, è inserita dentro il valore tempo, quindi ha un inizio e una fine e, nella massa ogni persona ha il suo momento di inizio e di fine che non coincide con quello degli altri. 

Pertanto nella massa ognuno si trova in un punto temporale che è personale e non coerente a quello degli altri. Per di più non tutti si trovano alle prese con lo stesso video di simulazione; benché tutti i video sono parte dello stesso programma di cui dispone la videoteca. 

La situazione quindi si complica, in quanto in questo ipotetico gioco virtuale, ciascuno di noi sta giocando con il suo simulatore, al livello che gli compete. Determinati aspetti della presunta realtà sono comuni a tutti e quindi tutti condividono la stessa illusione; altri aspetti sono invece personali e quindi soggettivi. 

Tutti i soggetti in stato di simulazione sono contemporaneamente collegati in rete e la rete è controllata da MATRIX, la MATRICE, il CENTRO DI COMANDO, oppure DIO, come si preferisce. Tutti quanti i sottoposti a simulazione sono certi che la propria idea circa la realtà è quella giusta.

2- La pecora nera

Come visibile nella seconda immagine, ad un certo punto della rappresentazione virtuale, un soggetto si ricorda che è possibile togliere il simulatore e, con sguardo sorpreso, si rende conto della situazione. Ora il soggetto seduto ma senza simulatore andrà a far parte del gruppo di cui fa parte il soggetto in piedi e senza simulatore, della prima immagine. Costoro faranno parte del gruppo dei presunti consapevoli; mentre i soggetti della platea, fanno parte dei gruppo dei credenti.

LE COSE STANNO VERAMENTE COSI?

Assolutamente no. La differenza è unicamente che la platea dei credenti sta adottando simulatori prodotti da tecnologia umana, pertanto collegata mediante fili e con uno strumento da inserire sulla testa; mentre coloro che non indossano il simulatore tecnologico umano, stanno adottando il simulatore biologico detto: CORPO UMANO. 

Questo, collegato in rete mediante wireless, è sottoposto alla stessa centrale operativa dal quale dipendono i costruttori della tecnologia umana e pertanto dei loro simulatori di livello inferiore. Siamo semplicemente al tentativo di giocare a livelli diversi, un gioco che ha matrice e finalità unica.

3- L’arcano

Quando l’entità indossa il simulatore alieno ovvero il corpo umano, entra nel gioco della simulazione e quindi nasce in Matrix.  E, quando entra (quindi nasce sul piano umano) in Matrix, Matrix si impossessa di lui. Il soggetto dimentica chi era e diventa chi ora crede di essere, pertanto l’immersione è totale! 

Da quel momento l’essere si dimentica cosa è la realtà vera, per diventare credente della realtà simulata. Ecco perché David Icke titola: L’imbroglio della realtà. Occorre però precisare che non è la realtà simulata che ti imbroglia; in quanto sei tu che ti lasci inconsapevolmente imbrogliare! La realtà simulata non è lì con il fine di ingannarti; è lì con il fine di svolgere un preciso ruolo nei tuoi confronti. In sostanza, la vita umana è una scuola di apprendimento rapido, mediante un gioco di simulazione in una apparente dimensione materiale.

Quello che noi comunemente definiamo come universo, oppure realtà materiale, è una bolla di simulazione che ci consente di esperire tutte le caratteristiche che gli sono proprie. Il mondo materiale ha caratteristiche precise e particolari che unicamente in una simulazione del genere possiamo constatare. Eccone alcune: Il tempo, lo spazio, la tangibilità, la sofferenza, il male, la procreazione, i rapporti sentimentali, la famiglia, ed anche la stupidità umana espressa dai credenti nella simulazione; ma soprattutto sperimentiamo l’individualità!

4- Dal film Matrix 1

SINCRONISMO DEGLI EVENTI

I fatti accadono casualmente, oppure accadono in base ad una logica che ci sfugge? Io prediligo ipotizzare che la casualità non esiste e, che tutto accade in relazione ad una disposizione preordinata, la quale ci sfugge a livello di consapevolezza circa le sue dinamiche. Questa mia posizione è suffragata da un aspetto riscontrabile, che appunto è definito come “SINCRONISMO DEGLI EVENTI”. 

Il sincronismo degli eventi è la manifestazione combinata determinata da una logica superiore. Pertanto se esiste una logica superiore, questa interagisce con tutti quanti, mediante tutti quanti e di conseguenza, tutti quanti siamo collegati a questa logica superiore. 

Qui compare il concetto del “TUTTO UNO”. Se così è: NEL TUTTO ASSOLUTO, TUTTO FA PARTE DEL TUTTO, ANCHE TU. ED IL TUTTO ASSOLUTO è DIO E TU, SEI PARTE DI DIO IN DIO; PERTANTO DIO STESSO. Qui il concetto di Dio non è da intendersi in chiave religiosa, ma quale CAUSA PRIMA. 

Nel Tutto Assoluto, ogni parte che lo compone, esprime le caratteristiche del Tutto, pertanto compare il concetto di individualità oppure di: “FRATTALE”. Il frattale è la parte che in piccolo rappresenta il tutto; come per dire che nel tutto, tutto è apparentemente divisibile, ma nulla lo è realmente. Riscontri a sostegno di questa tesi, stanno emergendo e cambiando il concetto umano di realtà.

Un ologramma di matrice umana, se suddiviso in parti, evidenzia che le parti sono dei frattali; ovvero ciascuna parte ripropone la figura intera. Emerge quindi il vecchio concetto di Ermete Trismegisto: COME IN GRANDE, COSI’ IN PICCOLO, che poi aggiungeva: Ciò che avviene dentro di noi influenza la realtà fuori di noi, e viceversa. Per capire il fuori dobbiamo vedere dentro, per capire il dentro dobbiamo vedere fuori.

Anche in base alla scienza moderna emergono ipotesi del genere a sostegno. Attualmente si sta affermando l’ipotesi dell’universo/olografico/virtuale, manifesto in forma frattale. In quanto manifestazione non materiale ma olografica, sarebbe manifestazione energetica e virtuale. 

La fisica quantistica conferma tale tesi nel momento in cui afferma che particelle di elettroni se suddivise e lanciate in direzioni differenti, si mantengono in stato di relazione, indipendentemente dalla loro distanza e, senza che compaia il valore tempo. Ciò dimostrerebbe che la distanza non è reale, ma illusoria così come il tempo. 

In tutti i tempi, fior di filosofi, pensatori e ricercatori, hanno elaborato nel tentativo di definire questa ipotetica realtà che vi sarebbe dietro le quinte dell’apparenza. Comprensiva anche del così detto “VELO DI MAYA”. 

Ad esempio, Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nei suoi scritti ipotizzò la presenza dei CAMPI MORFICI o MORFOGENETICI che, altro non sarebbero che un campo collettivo di interazione reciproca. Da tutto ciò emerge una conclusione strabiliante, ma non certamente nuova. TUTTO CIO’ CHE ABBIAMO INTESO COME REALTA’ TANGIBILE, ALTRO NON E’ CHE SIMULAZIONE MENTALE!

Pertanto nella simulazione collettiva, tutti siamo collegati in rete. Dentro il Tutto Uno, tutti siamo tutti e tutti interagiscono con tutti quanti, pur mantenendo l’illusione dell’individualità. Ecco perché occorrerebbe conoscere meglio se stessi, ed il gioco che siamo chiamati ad esperire.

https://lamenteemeravigliosa.it/non-esiste-la-casualita-esiste-la-sincronicita/

PERCHE’ SONO GIUNTO QUI

La finalità dell’esperire la simulazione umana è stata chiarita; ora però occorre comprendere come è opportuno agire di conseguenza. Se io mi metto a giocare con un videogioco, se anche piacevole, coinvolgente e illusorio; non devo arrivare ad essere sopraffatto dalla illusione che sia vero! Se io gioco con un videogioco che simula la sessualità, non devo arrivare a reagire come se il gioco fosse realtà! Così se io sperimento la simulazione del mondo fenomenico materiale, io non devo dimenticarmi chi sono. 

In seguito, consapevole che sto giocando, mi diletterò nello scalare i livelli di difficoltà del gioco. Dove prima ero fermo a causa della paura nell’agire, ora agisco. Dove prima non agivo, perché non sapevo in quale direzione andare, ora viaggio spedito. Dove prima ero bloccato dalla paura del peccato e pertanto credevo, ora volo libero. Dove prima avevo paura della morte, ora sorrido. 

Poi il viaggio continua a livelli superiori. Nel Tutto Assoluto, tutto è già compreso; pertanto in potenza tu già tutto sei. In quanto individualità occorre però che tu faccia l’esperienza seppure illusoria, che ti fa scegliere cosa e come essere. Unica certezza: IO SONO, NOI SIAMO!

Condividi questo articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *