Campana Maria Dolens -2-

In seguito a commento ricevuto relativo al post “LA CAMPANA “MARIA DOLEN”: https://www.presenze-aliene.it/campana-maria-dolens-aspetti-e-dubbi/  si rende necessaria opportuna replica.

 Commento che così recita:

Nelle campane ricorre sempre nella parte alta la figura geometrica dell’esagono. I 6 grifoni sono la rappresentazione effettiva infatti delle 6 maniglie che compongono la corona di sostegno della campana. Questo sistema, infatti, permette di ruotare per ben tre volte il punto di battuta del battaglio una volta usurato, per far durare quindi più a lungo la campana. Nulla di esoterico quindi ma solamente una geniale e pratica invenzione.

Gentile lettore in anonimo, mi consenta:

Osservando le diverse tipologie e modelli di campane; è possibile avere una panoramica concernente le differenze. L’affermazione in base alla quale la figura dell’esagono nella parte superiore delle campane è sempre presente; io non sono riuscito a riscontrarla quindi, produca lei le prove a sostegno. Molte campane, tra quelle che stanno appese, hanno un sistema di sostegno che consente due sole posizioni di battuta, altre tre, come nelle due immagini che seguono. Questi sono alcuni dei vecchi sistemi di ancoraggio.

Nella quarta immagine, è evidenziato, come la necessità di avere un ancoraggio stabile e consistente delle campane, abbia fatto porre in essere un marchingegno che, pur mantenendo la fattura dell’aggancio, tipicamente prevalente delle campane classiche, ne consenta un ottimale utilizzo. In questo caso, il marchingegno è moderno e, diverso da quello della campana Maria Dolens ma, anche qui vediamo che i grifoni non centrano nulla.

La stessa campana Maria Dolens, ha sì sei grifoni; ma siccome gli stessi non presentano un adeguato sistema di ancoraggio (e pertanto la funzione è decorativa e non oggettiva per la praticità); su di loro è stata posta una flangia metallica sul quale sono posti i bulloni di ancoraggio, come  perfettamente visibile nella prima immagine. Uno tra i punti più curiosi però; è sapere per quale motivo la campanella  presentata nel primo articolo, presenta sei grifoni che, secondo lei sono dovuti alla necessità di disporre di tre diverse posizioni di battuta; quando, la campanella è stata progettata con l’intento di suonarla manualmente e non, appendendola! 

Le particolarità interessanti però, presenti sulla Maria Dolens e sulla campanella che ho presentato, sono ben altre!.. Mi scusi signor anonimo; ma quante campanelle ha visto lei nella sua vita che avevano il batacchio in argento e di forma esagonale come visibile nel post? E, nel caso ne avesse viste; come spiega la necessità del suono che l’argento genera, rispetto a quello tipico del batacchio di ferro?

Affermare poi, che la presenza dell’esagono non ha valenza esoterica, mi pare volutamente tendenzioso. Nel caso la ricorrenza della forma esagonale (in questa e altre situazioni) fosse occasionale, il suo inserimento risulterebbe statisticamente pressoché uguale alle altre forme geometriche. La presenza statisticamente sbilanciata dell’esagono, negli ambiti religiosi, esoterici ecc., la dice lunga! 

Teniamo presente poi, che l’utilizzo esoterico dell’esagono, è presentabile anche mediante due triangoli capovolti che s’incontrano al vertice. Abbiamo la forma a clessidra. Oppure due triangoli capovolti e abbiamo la forma a rombo. Oppure due triangoli sovrapposti e capovolti. Abbiamo la stella di Davide.

 La domanda principale però, che emerge dall’accostamento della campana Maria Dolens con la campanella è la seguente: E’ la campanella una riproduzione della Dolens; oppure è la Dolens una riproduzione della campanella? Sicuramente i bigotti di parte, senza accertarsi sarebbero disposti a giurare che sia la campanella, una riproduzione alterata (per finalità non note) dell’originale di Rovereto.

LA MARIA DOLENS NELLE SCUOLE

Non vado più a scuola da molti anni; ma dovendoci andare come cittadino elettore, poiché il seggio era nella scuola, ci sono  andato e, con sorpresa, ho constatato che nelle scuole italiane (forse non tutte, ma certamente in quella di Villanova Canavese -To- dove ho visto e fotografato), viene utilizzata una campanella che è la riproduzione  scadente e modificata della Maria Dolens. 

Certo si dirà, questo è fatto in onore dei caduti di tutte le guerre!. Resta da capire però, perché la copia non è fedele all’originale (sia che l’originale sia la campana di Rovereto oppure la campanella) ma, modificata secondo consolidate logiche di sistema ormai note. Ecco l’immagine di tale campanella:

Immediatamente si nota che la frase in latino è stata spostata dalla parte superiore, a quella inferiore. Nello spazio lasciato, è stata inserita la frase di Pio XII “ Nulla è perduto con la pace”. Tutto può essere perduto con la guerra” (Immagine sottostante. Per le perplessità e i commenti sulla frase, vedere l’articolo precedente). 

I grifoni paiono non essere più tali e, sembrano quasi delle vaghe forme umanoidi. Vista superiormente, si nota la scomparsa della stella a sei punte. Tutta una serie di altri particolari sono stati cambiati. Perché non riprodurre fedelmente l’originale?. Chi ha stabilito che questa campanella era l’ideale per la scuola?

Ho voluto sentire alcuni insegnanti, circa la considerazione e la conoscenza nei riguardi della campanella. Nessuno tra i sentiti, l’aveva mai notata in modo particolare se non come attrezzo utile per segnalare un eventuale stato di pericolo nella scuola. 

Nessun insegnante aveva notato la frase in latino e quindi il suo significato. Qual’ è lo spirito di fondo e la motivazione di coloro che l’anno imposta nelle scuole? Lo stesso del crocefisso? Saranno gradite eventuali spiegazioni pertinenti.

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