Tracce e segnalazioni pervenute di misteriosa creatura non umana detta “Homo Saurus” ha posto la necessità di porsi tutta una serie di domande. Chi va indagando la presenza aliena sulla Terra, non può non indagare l’aspetto ufologico; ma prima o poi si domanderà se questa presenza, riferita alla presenza fisica e non parafisica o metafisica, lascia delle tracce al suolo che siano riscontrabili. Tracce dove si sono posati degli ufo fisici e tracce dove eventuali presenze aliene umanoidi o meno hanno firmato il loro passaggio.
Nel considerare questa possibilità di indagine, mi sono ritrovato con del materiale interessante da vagliare, tutto da catalogare e porre nella corretta posizione del puzzle alieno. Non intendo affrontare in toto mediante questo articolo tale arduo tema; ma intendo affrontare unicamente le prove e pertanto l’ipotesi inerente la presenza di un essere che al suolo lascia tracce da bipede con un piede all’incirca una volta e mezzo quello umano e tre dita con possenti unghie. Questa presenza segnalatami più volte in Valmalenco, mi è stata segnalata pure dalla zona di Caserta/Alvignanello, mentre negli anni passati, una indagine approfondita era stata condotta nella zona del Polesine dal professor Sebastiano Di Gennaro del gruppo di ricerca USAG. Centro Accademico Studi Ufologici di Santa Maria Maddalena di Rovigo.
IL TERMINE HOMO SAURUS Cosa esattamente sia questa presenza aliena, al momento non è dato sapere. Non sappiamo se è di natura biologica o meno; potrebbe essere un robot umanoide di matrice aliena. In fondo ora i nostri stanno arrivando ai robot umanoidi in grado di deambulare, spostarsi e operare sul territorio. Nella ipotesi che non si tratti unicamente di favola da folklore, un eventuale essere del genere, se non lo si inserisce direttamente tra le presenze aliene, lo si deve inserire nell’ambito della ESOBIOLOGIA ovvero nella biologia esotica. Oppure nella cripto/zoologia, ma allora si dovrebbe essere certi che si tratta di zoologia esotica. Insomma, siamo in alto mare.
Sebastiano Di Gennaro ha per il momento tagliato la testa al toro, stabilendo che quell’essere segnalato da molti testimoni si poteva definire HOMO SAURUS; ciò motivato dal fatto che le numerose testimonianze acquisite nella zona del polesine, tratteggiavano un essere con le caratteristiche richiamanti un umanoide come presentato nell’identikit della immagine n. 1/D e 3. Assegnato il termine di HOMO SAURUS, nulla impedisce che sia da altri condiviso, sino ad eventuale motivazione contraria.
PRESENZA IN VALMALENCO
Aveva destato vivo interesse e sconcerto la segnalazione di una presenza aliena con le caratteristiche dell’Homo Saurus, in relazione alla vicenda dell’ufo che era andato a cortocircuitare il 17/4/2016 la centrale Enel di Lanzada: https://www.presenze-aliene.it/cosa-avvenne-quella-notte/ dal quale estrapolo: secondo particolare sconcertante, sono le orme riscontrate e fotografate nel passaggio corridoio; del quale una è presente nella foto sette (1/B nel presente articolo). Purtroppo la pioggia di quella notte deformò la nitidezza dei contorni delle orme; ma la ricostruzione operata sulla foto si può considerare con un buon indice di veridicità.
Quest’orma, peraltro già riscontrata in altri luoghi della zona in cui è stata notata la presenza di entità aliene, parrebbe essere quella di una entità allogena tarchiata, di notevole forza ma comunque agile nei movimenti. Le entità allogene, sono una tipologia di esseri non accostabili al genere umano, ma neanche al genere alieno comunemente inteso; ovvero quello più evoluto, tecnologico e similare al genere umano. La presenza allogena sulla Terra è una certezza, tutta da indagare e rendere nota. Nulla ha a che fare con il percorso evolutivo degli esseri umani. Parrebbe invece essere un ramo o tipologia a parte, del quale si servono o comunque controllano gruppi di entità superiori. Forse questi costituiscono una sorta di manovalanza al loro servizio.Il clamore generato dalla pressoché costante presenza aliena in Valmalenco, nel tempo ha portato in zona, ricercatori individuali e gruppi di ricerca, tra i quali T-X-P che poi ha pubblicato il seguente interessante articolo:
http://www.thexplan.net/Articoli.aspx?idArt=388 nel quale sono riportate alcune interessanti fotografie di orme rinvenute e, tra queste, la 1/A. In questo caso il piede pare essere più corto e le unghie molto lunghe, affilate e penetranti; ma ciò probabilmente è dovuto alla posizione e quindi necessità del piede di fare presa su terreno non piatto. Altro link interessante dello stesso gruppo:
http://www.thexplan.net/article/368/INTRODUZIONE-ALLA-CRIPTOZOOLOGIA/ItLe due fotografie sottostanti, sempre dalla Valmalenco, sono molto interessanti. La prima riguarda il caso in cui un testimone vide un essere umanoide similare all’Homo Saurus scappare scavalcando, ovvero salendo, la parete rocciosa in foto. Cerchiate in nero, le due zone dove l’essere si servì degli artigli per la presa necessaria per scavalcare. Dalla foto non è deducibile se intaccò la roccia; ma certamente vi lasciò le tracce mediante il materiale delle unghie depositato. Peccato che non fu fatto un prelievo da analizzare.La seconda foto ci fa vedere un’orma con tre dita, parte di una camminata sulla neve. Un cane, probabilmente seguendo la pista dell’essere che le produsse, sovrappose le sue orme. Il cane creò un danno, ma solamente parziale in quanto ora facendo il rapporto con le zampe di un cane medio, riscontriamo l’ipotetica dimensione dell’orma con tre dita. Peccato che la traccia della camminata finiva in un torrente.
PRESENZA NEL POLESINE
Fantasie, storie popolari, folklore, mito ok, ma poi iniziarono ad affermarsi le numerose testimonianze relative a misterioso visitatore; siamo negli anni ottanta. Inizialmente le segnalazioni furono assegnate ai soggetti grappa dipendenti, per poi gradatamente assumere sempre più la corretta valenza di “FATTO ASSODATO”.
Video intervista a Sebastiano Di Gennaro e al pescatore testimone Renzo Munari: https://www.youtube.com/watch?v=4WiXzOjWuO8Le informazioni raccolte sintetizzano un essere all’incirca alto mt.2.30, testa grande senza capelli, occhi rossi/gialli con pupille verticali. Sostengono alcuni testimoni che avesse parvenza come se portasse una maschera o tuta. Concordi per quanto riguarda la pelle squamosa, se di pelle si tratta, tendente al verde. Mani palmate e adatte allo stare nell’acqua con quattro dita munite di artigli. Le orme sulla sabbia presentavano un passo di circa mt.1.50. La sensazione offerta è stata quella di un essere robusto, dalla forza notevole.
PRESENZA NEL CASERTANO
Vincenzo Tufano è il ricercatore di Alvignanello, autore di articoli e di alcuni libri inchiesta nel quale affronta la situazione locale in merito ad ufologia, presenze aliene e strane morie di animali. Praticamente si occupa di tutte quelle tematiche tra il noto e l’ignoto, definite Scienze di Confine.
Afferma Vincenzo in una sua presentazione: Avvistamenti UFO, mutilazioni animali, incontri ravvicinati con un’entità biologica anomala. Che cosa sta accadendo sin dal 1980 in un piccolo paese della Campania e nelle sue immediate vicinanze? La ricerca in questo complesso campo di indagine che cerco di portare avanti con il massimo impegno da diversi anni, mi ha consentito di dare vita ad un quadro d’insieme della fenomenologia ufologica collegata agli avvistamenti di entità animate.
Tra le numerose indagini che ho avuto la fortuna di espletare, le più inquietanti riguardano proprio il paese nel quale vivo, Alvignanello, sito in provincia di Caserta. Le antiche cronache del posto parlano di esseri strani, a metà tra l’umano e l’animale che infesterebbero i boschi di questo sperduto paesello. Veri e propri eventi di cronaca che hanno visto protagonisti uomini e donne, coraggiosi di esporre ciò che hanno vissuto, testimoni dell’osservazione tra il 1997 ed il 2000 di una strana creatura non umana, (in gergo tecnico Chupacabras o ”el Comelengue”, entità molto nota in Messico, che presenta caratteristiche vagamente rettiliane), le cui apparizioni erano spesso correlate ad avvistamenti di sfere di luce, moria di animali ed oggetti volanti non identificati. Ovviamente andando sul campo ad indagare, Vincenzo si è imbattuto nelle tracce al suolo, laddove erano state indicate le presenze.
L’ultima indagine di Vincenzo Tufano, riguarda il rinvenimento, (5 febbraio 2019), di orme con presenza di 3 presunti artigli. La segnalazione è avvenuta da parte di un uomo della zona, il quale si era accorto di insolite orme che procedevano in direzione del fiume Volturno. Le orme anomali erano inequivocabili e partivano da una zona molto paludosa e boschiva di Alvignanello-Castel Campagnano. Vincenzo, recatosi il giorno seguente nei luoghi segnalati, ha potuto constatare la presenza di queste tracce anomali e la netta forma di un’orma artigliata di 30/35 cm e tutta una serie di fori nel terreno, circondati da una sostanza verdastra, gelatinosa e fluida. Il problema maggiore relativo alle orme, è che in foto non rendono l’idea a sufficienza. Dove il terreno è duro, emergono poco, in questo caso il terreno era morbido e quindi si è degradato, comunque sono stati eseguiti dei calchi in gesso che, rendono idea delle dimensioni. Le orme sarebbero di due tipologie, quelle artigliate da cm 35 circa e ipoteticamente ascrivibili alle mani; e quelle da cm. 55/60 ascrivibili ai piedi.
Vincenzo ha poi interpellato due zoologi, onde tentare una risposta in merito a quale eventuale animale le impronte potevano essere assegnate; ma nessuno dei due ha fornito risposta, in quanto nulla di noto si poteva mettere in coerenza. Alvignanello e i paesi limitrofi, possiedono da sempre una tradizione che vanta la presenza di animali mitologici sconosciuti e questo è solamente l’ultimo tassello, il quale si va ad incastrare assieme a tanti altri. Tutti vanno nella direzione di un qualcosa di non convenzionale esistente in questi territori. Ovviamente quando non si conosce a fondo un fenomeno, nel tempo si va ad affermare in chiave mitologica e folkloristica, assumendo contorni forse eccessivi; ma sta di fatto che alla base esiste un qualcosa di assolutamente concreto e reale. Vincenzo Tufano nel Reportage ”La Forma Giurassica” visibile:
https://www.youtube.com/watch?v=KaY1MbXdZ7Q espone il fenomeno presente in zona, accostandovi numerose testimonianze. Ecco una ulteriore testimonianza non presente nel video, ma molto interessante.Erano gli anni ’80, e il giovane testimone stava pescando sulle rive del fiume Volturno, era all’imbrunire, quando notò un singolare movimento nell’acqua. A circa 20 metri, come da un vortice, fuoriuscì la sagoma scura di un umanoide alto circa 2 metri, descritto come se indossasse una tuta aderente e una maschera. Non aveva capelli e i suoi occhi erano color rosso fuoco, al loro interno si intravedeva la fenditura oculare tipica dei rettili. Dopo pochi secondi l’essere si immerse e sparì nell’acqua.
Il testimone terrorizzato lanciò via la canna da pesca e urlando scappò. Vicende similari furono segnalate numerose anche nel Polesine:
IPOTESI DI LETTURA DEL FENOMENO
Una cosa pare certa, a fronte delle numerose testimonianze e prove rinvenute; ovvero il fatto in base al quale si può ipotizzare con presumibile certezza, che l’Homo Saurus esiste effettivamente. Non è stato provato se si tratta di umanoide biologico, oppure di umanoide robotico/meccanico; benché è più probabile il primo per una serie di particolari. Non dobbiamo però scordarci che la macchina/corpo umano, per un certo aspetto potrebbe essere un robot biologico. In fondo, la ricerca dei nostri sta andando proprio in questa direzione, mentre all’orizzonte compare l’intelligenza artificiale, quale mezzo di gestione.
In base alle numerose testimonianze questo essere non pare essere pericoloso e, neppure è stato riscontrato che va in giro a commettere marachelle, se non quella di spaventare involontariamente i malcapitati. Le tipologie che però vanno in giro sul pianeta Terra sono molte e, alcune le marachelle le compiono. Ho voluto inserire in questo articolo, i resoconti provenienti da tre località diverse, e altre si potrebbero aggiungere, con l’intento di evidenziare il fatto che esiste una componente comune ovvero, la presenza anomala di forme di vita non convenzionali, tra le quali l’Homo Saurus e la presenza dei velivoli alieni. Ma anche il fatto che ogni luogo presenta particolarità proprie.
Parte di queste presenze sono generalmente definite come allogene e, alcune hanno caratteristiche simili sia ad animali quanto ad esseri umani. Vi è da dire che prevalentemente queste presenze sono state riscontrate di notte, benché presenti anche di giorno. Dopo del quale la loro presenza non si manifesta mai in modo continuo se non per brevi lassi di tempo, per poi eventualmente ripetersi in seguito con soggetti similari, del quale non è provato che si tratta degli stessi di prima. Nelle due foto sottostanti, due esempi di presenza non umana, del quale non affermo essere del gruppo Homo Saurus, benché abbiano una estetica parzialmente compatibile con l’identikid presentato.
I due esseri delle foto paiono essere due novelli. Da notare le dimensioni delle mani e dei piedi, certamente di grandi dimensioni se proporzionate al corpo secondo la logica umana. Da notare il fatto che tendono ad acquattarsi e camminare carponi nelle situazioni di ipotetico pericolo, come peraltro segnalato da molte testimonianze. Ora però si pone una necessaria domanda: Come leggere e interpretare l’insieme di queste presenze pressoché certe?
Una ipotesi più di altre si è fatta strada, motivata dal fatto che era riscontrata una costante, ovvero dove erano segnalate tali presenze aliene, regolarmente erano viste in cielo e a terra strane luminosità attestanti la concomitante presenza di ufo. Ciò ha indotto alla ipotesi in base al quale queste presenze aliene sarebbero state discese a terra dai velivoli alieni. Velivoli che poi parevano controllare la zona, per poi ritornare a riprendere e portare via le presenze a terra.
Presenti le luci, presenti le orme a terra, presenti le affermazioni di testimoni i quali asserivano la presenza di strani esseri e strani versi sentiti nei boschi (pure registrati e vagliati), ma non ascrivibili ad animali comuni. Apparentemente tutto indirizzava in questa direzione. Tutto qui? Assolutamente no! Questa è la situazione riscontrata nei dintorni di Alvignanello. Nel Polesine fu pressoché la stessa; ed in Valmalenco? Qui a differenza degli altri posti, è in atto da anni una vera e propria azione mirata all’acquisizione di prove e quindi, anche prove fotografiche. Qui ormai tutti fotografano appena si vede o avviene qualcosa di anomalo. Di conseguenza qui abbiamo ottenuto le prove che ci dicono come potrebbe essere letto il fenomeno.
8-discese a terra in Valmalenco
Di prove ne sono state raccolte tantissime. Oltre a quella della centrale Enel, molto interessante quanto avvenuto a Sondrio in pieno giorno presso Castel Masegra: https://www.presenze-aliene.it/ufo-a-castel-masegra/ Nonché alcuni esempi di loro discese a terra. La foto 8/A ci fa vedere uno strano velivolo triangolare mentre nella parte sottostante un qualcosa di verde con luminosità bianca all’interno sta scendendo a terra. Occorre precisare che quanto si vede non è quanto è, ma di ciò che è, quanto è stato visibile e fotografabile. Quella sottostante è la centrale Enel di Lanzada dove mediante il modulo o ascensore verde stanno scendendo. Lo scopo della missione a terra è quello di andare a recuperare la presenza aliena dissidente. La stessa che poi ha prodotto l’orma 1/B e questa, aveva le caratteristiche dell’Homo Saurus.
Mediante la foto 8/B vediamo l’ufo su Castel Masegra, il quale si presenta come navetta ovale ed è visibile in pieno giorno. Il modulo di discesa utilizzato è a terra e tutto intorno è presente una certa distorsione d’immagine a causa della schermatura parziale in zona. Da notare che non vi è vento, lo si deduce dai pini in lontananza, ma in foto le piante nelle vicinanze del modulo paiono essere piegate! Dentro al modulo ci sono visibili, almeno due entità. Intorno al punto di atterraggio ci sono diverse presenze appena visibili, ma una in particolare ci interessa. E’ quella nel particolare ingrandito a destra in alto. Si vede una entità umanoide seduta, con le mani unite poste sotto le cosce, la testa bassa. Praticamente è impacchettata e pronta per la partenza, ovvero la risalita sulla navetta! Se si fossero arrese non sarebbero state impacchettate, mentre invece in questo caso lo sono state.
Ecco lo scopo di una missione aliena a terra in pieno giorno in zona densamente abitata come Sondrio! Andare a recuperare i dissidenti, ovvero quelle entità che non erano rientrate dalla libera uscita, oppure che erano scappate! Le entità aliene in libera uscita, di tanto in tanto combinano marachelle. Poche e superficiali in Valmalenco. Qualcuno ha visto dei piccoli allogeni poppare latte direttamente dalla mammella delle mucche. Alcuni locali hanno segnalato la scomparsa di uova di notte, mentre nei paraggi erano stati notati occhi particolari intorno al pollaio. Nel casertano la faccenda è alquanto diversa in quanto le marachelle assumono rilevanza notevole. Animali uccisi in abbondanza, come abbondantemente presentato nel libro: INTRUSI e nel video. Perché nel casertano avviene questo mentre in Valmalenco non avviene? Semplice la risposta: nel casertano sono presenti alcune tipologie aliene diverse da quelle della Valmalenco. Nessuna prova al momento indica l’Homo Sauro quale responsabile della moria e dissanguamento di animali; benché pare ipotetica la sua concomitante presenza.