Il presente articolo trae spunto dalla diatriba intercorsa e presentata nel seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=iCjAalMh0lU ovvero, cosa erano i cherubini? Mauro Biglino afferma che erano UFO, pertanto oggetti volanti non identificati, quali macchine, come ampiamente sostenuto in: https://www.youtube.com/watch?v=HzFFnvpbY2I https://www.youtube.com/watch?v=kRHBbSfUTM8
La controparte, pubblicato nel 2015 dal gruppo LUCE ORIGINARIA, sostiene che non erano UFO. Chi ha ragione lo scopriremo, intendo però precisare che il presente articolo mira ad evidenziare la possibilità che vi sia un aspetto di continuità tra mitologia/storia del passato, e l’ufologia reale del presente e, il fatto che quanto lasciatoci quale traccia dal passato, occorre leggerlo in modo diverso da come è stato sino ad ora fatto. L’argomento cardine di questo articolo riguarda i cherubini, non la diatriba.
1- Cherubino
Per poter procedere, occorre intendersi circa alcuni termini di uso non comune, quale: LAMMASU. I LAMMASU o IAMMASSU, in sumerico IAMMA, in accadico IAMASSU o SHEDU, da un certo punto in poi, erano considerati delle divinità o spiriti benefici e protettivi. Queste presenze, gli Accadi le chiamavano KARIBU. Precedentemente, prima di assumere valenza spirituale, erano considerati: PROTETTORI o, GUARDIANI PROTETTORI in senso stretto ed oggettivo, quindi guardiani veri.
Le loro rappresentazioni erano poste all’ingresso dei palazzi e templi a rappresentare l’ipotetica presenza e protezione divina. Erano rappresentati in tanti modi, uno dei quali lo vediamo con l’immagine uno. In questo caso vediamo che la rappresentazione propone quattro gambe, ma nella immagine 2/B ne vediamo cinque, perché?
Quando una cosa è rappresentata in tanti modi, significa che non è possibile rappresentarla per come realmente ed oggettivamente è, ovvero non la si conosce a sufficienza. Se ne indicano le caratteristiche mediante la rappresentazione simbolica e/o metaforica; motivo per il quale le ali rappresentano il volo, gli zoccoli del toro, la forza in terra. Nella immagine sotto vediamo che non compaiono gli zoccoli del toro, ma gli artigli ad indicare la ferocia e le cinque gambe il fatto che non si tratta della rappresentazione di un animare reale, ma di un qualcosa che si sposta/galoppa/viaggia in modo diverso e superiore. Il volto umano rappresenta l’intelligenza e, forse come sostengono alcuni, precisi personaggi della storia di allora.
I Lammasu quindi erano rappresentazioni di ipotetici protettori o entità protettrici, del quale non si sapeva come esattamente fossero; ciò nonostante era insistentemente presente la convinzione che esistessero e avessero grande importanza. Nella Bibbia troviamo: Genesi 3,24 “E esiliò (il Signore Dio) l’uomo e pose a oriente del Giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante per custodire la via dell’albero della vita.” La strumentale speculazione religiosa fece credere che si trattava di angeli o esseri spirituali superiori, ma nulla di questo è scritto nei testi originali. Il Signore della Genesi pose a difesa dell’Eden, dei karibu o cherubini.
2- Rappresentazioni di cherubini
Tutto ciò che non è umano, è per conseguenza estraneo all’umano e quindi alieno. Erano (e sono) alieni gli dei in carne ed ossa. Lo erano i loro emissari o angeli che si univano alle donne della terra; ma vi è altro che intendo porre alla vostra attenzione e, i LAMMASU fanno parte di questo.
Nella immagine 2/C vediamo la rappresentazione di Gilgamesh ed Enkidu mentre uccidono il toro celeste. Il toro celeste è simile alla foto uno, quindi è un Lammasu. Ora, se un Lammasu può essere ucciso, significa che può essere distrutto e, significa anche che un Lammasu, nel momento in cui protegge il suo protetto, è nemico della parte avversa. Certamente il poema di Gilgamesh è fantasia, ma è fantasia che ripropone aspetti di realtà. Lo dimostra il fatto che il poema utilizza il Lammasu. Ora però la domanda: Cosa erano i Lammasu, i Karibu oppure i Cherubini, prima di diventare spiriti tutelari?
3- Uomini scorpione/robot
Breve digressione per poi tornare all’argomento principale. Oggi i nostri vanno (si dice) sulla Luna, ci vanno con una sonda che arrivata in prossimità, sgancia un modulo lunare per l’atterraggio oppure per compiere determinate operazioni, quali il prelievo di materiale etc. Se i nostri vanno su Marte, ci vanno con una sonda. In prossimità del pianeta sganciano un modulo che scende al suolo per le operazioni preventivate. Il modulo che scende al suolo è in realtà una macchina robot, programmata o guidata da postazione remota.
Se noi umani andiamo su Marte convinti che non sia abitato, oppure che non ci dobbiamo preoccupare di eventuali abitanti, liberamente operiamo mediante una macchina robot che non ha necessità in fatto di estetica. Se invece Marte è abitato e noi non intendiamo farci scoprire, non resta che agire in incognito. Non più una visibile macchina robot, ma una macchina occultata e invisibile; oppure un essere che assomiglia agli abitanti di Marte, onde agire indisturbato senza essere riconosciuto. Praticamente dei “cavalli di Troia” di varie tipologie. Mettiamo momentaneamente ora da parte i cavalli di Troia, eventualmente ci torneremo in seguito.
Nella immagine 3/A vediamo che il Lammasu ha una coda particolare che, assomiglia a quella dell’essere armato di arco della foto 3/B. Quest’essere era detto “UOMO SCORPIONE”. Anche la 3/C fa vedere due uomini scorpione e, sono posti sotto il carro alato della divinità alata. Quindi il carro volava in quanto è rappresentato con le ali e così pure volavano gli uomini scorpione che pure hanno le ali, del quale si sono serviti per scendere dal carro. Ora diventa chiara la postilla circa le missioni spaziali umane sulla Luna oppure su Marte.
4- Uomini aquila
Teniamo presente che in passato, così come esistevano gli uomini scorpione, così esistevano gli uomini aquila, toro, leone, pesce, ariete e altre varianti, perché queste erano unicamente rappresentazioni che proponevano un qualcosa che agli umani non era consentito meglio rappresentare. Queste rappresentazioni erano e sono tuttora presenti su tutto il pianeta Terra, anche se soggette alle varianti locali. Nella immagine 4 vediamo gli uomini aquila e quello leone.
Nella sottostante rappresentazione, vediamo La dea Isthar mentre, si dice, si sta proponendo a Gilgamesch. Alle sue spalle due macchinari robotici vagamente animaleschi. In cielo un velivolo in sospensione, dal quale si presume che Isthar sia scesa, forse proprio mediante una macchina robot. All’appuntamento con Isthar, Gilgamesch si presenta armato e sopra uno strano animale che, è chiaramente un mezzo di trasporto, un macchinario, un robot, in questa occasione chiaramente pacifico. In altre occasioni è un apparente leone. Nella 5/B vediamo che Gilgamesh prende strane fattezze da toro nel momento in cui esprime la forza e, mentre combatte contro un enorme leone con caratteristiche non animali.
Nella 5/C troviamo il carro celeste alato, sotto il quale ci sono esseri che stanno combattendo tra di loro. E’ rappresentato un carro da combattimento, ma questo viaggia sopra lo stesso animale che stava sotto i piedi di Gilgamesh nella 5/A. Oggi noi abbiamo i cavalli potenza, sotto il nostro carro. Di fronte, ancora una volta questo strano leone.
5- Carro celeste e lotta tra robot
Si legge nell’Epopea di Gilgamesh che due di essi, due esseri scorpione, un maschio e una femmina, sono posti a guardia dei cancelli del dio solare Shamash nelle montagne Mashu, che conducono nell’oltretomba. Sono descritti come esseri giganteschi e terrificanti: «la paura che essi incutono è enorme, nel loro sguardo c’è la morte».
E’ chiaro il fatto che gli uomini scorpione erano dei macchinari da guerra, quindi dei robot; e stessa cosa erano le due figure di Enkidu e Humbaba. HUMBABAera considerato il divino guardiano della Foresta dei Cedri, localizzata nella “Montagna che dà la vita”. Tale luogo è anche sede degli dei, ovvero dove si elargisce l’immortalità. Humbaba verrà ucciso dal re di Uruk, il divino Gilgameš, quando questi, accompagnato da Enkidu, sfida il guardiano aiutato dal dio Sole, Šamaš.
Si narra, che quando Humbaba si muoveva nella lussureggiante foresta, provocava terremoti. Era rappresentato con denti di drago e una faccia repellente fatta di viscere. Di lui si dice che emettesse un urlo assordante come il diluvio e che indossasse sette veli sacri che lo rendono quasi imbattibile.
Nell’Epopea di Gilgamesh, pur non essendo concretamente descritto, è indicato come un’entità potente e paurosa, dotata del potere di emanare vampe incandescenti. Humbaba è quella specie di anomalo cavallo alato, (immagine 2/C) con volto umano. L’artista autore della tavoletta, non era a conoscenza dei divini segreti, quindi non poteva fare altro che esprimersi come poteva. Humbaba era un essere (oggi si direbbe robot) che poteva spostarsi velocemente (vediamo le gambe in corsa) che poteva volare (le ali alzate) che presentava intelligenza (volto umano).
http://altragenesi.blogspot.it/2016/09/la-storia-di-gilgamesh-il-re-che-non.html
RIVEDIAMO EZECHIELE
EZECHIELE 1:4 Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. 5 Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana 6 e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. 7 Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d’un vitello, splendenti come lucido bronzo. 8 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 9 e queste ali erano unite l’una all’altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
10 Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila.
Si potrebbe proseguire, ma ciò che intendo evidenziare, è che le caratteristiche del toro, dell’aquila, del leone e dell’uomo, erano necessarie per indicare le caratteristiche dei cherubini. Sono alcune delle caratteristiche tipiche assegnate ai Karibu.
CONCLUSIONE
Il presente è figlio del passato e padre del domani, questa è la morale di fondo. Oggi stiamo replicando in chiave odierna la storia di ieri, sebbene con odierne varianti. Oggi due fazioni aliene dominano la Terra, ieri se la contendevano Enki ed Enlil, senza l’esclusione della possibile presenza di altre parti. Oggi viviamo in mezzo ai robot, la cui presenza è così tanto abituale e scontata, che neppure ce ne rendiamo conto. Oggi è normale vedere un elicottero che sale e scende portando delle persone a bordo. Un elicottero, nell’immaginario di un popolo che non comprende cosa sia, è uno strano uccello, con le caratteristiche elencate tra gli uomini aquila, scorpione, toro, leone etc.
6- Versione cristiana/cattolica
Un elicottero militare, posto a difesa, è uno spirito tutelare che può essere rappresentato con le ali. I Cherubini, i Karibu, i Lammasu, erano varianti tecnologiche della robotica di allora. Ovvero oggetti volanti non identificati. A parere mio ha ragione Biglino: i cherubini erano ufo. Quanto portato a sostegno in questo articolo, è presente su tutto il pianeta, in tutti i tempi. Questo dato di fatto apre però una ulteriore finestra sul panorama ufologico di ieri e di oggi. La possiamo definire: ROBOTICA IERI E OGGI; mentre all’orizzonte compaiono automi umanoidi, cyborg, androidi e, gli angeli teologici della cristianità vanno scomparendo. In questo articolo non è stato possibile esporre il collegamento tra l’ufologia del presente e quella del passato. Lo farò in seguito mediante un articolo dal titolo: IL TALOS: https://www.presenze-aliene.it/il-talos-robotica-ieri-e-oggi/