Dolmen: Le pietre parlano

I dolmen e le pietre parlano; lo fanno comunicandoci il loro trascorso. Può essere un trascorso naturale, ma a noi ora interessa il trascorso per mano umana e, forse anche ultra umana ovvero aliena.

Non sarebbe ora possibile affrontare ad ampio raggio questo tema, pertanto dopo quella che considero una valida motivazione, andremo a considerare i DOLMEN. Ovviamente il lettore a questo punto si domanderà: Perché i dolmen?

Dopo aver considerato quanto il web offre circa l’informazione relativa ai dolmen, è emersa una notevole panoramica che coinvolge gran parte del pianeta. Panoramica che pone altra domanda: Chi ha costruito i dolmen? Cosa sono? In base alla informazione circolante, oppure se andiamo ad accertare il significato del termine, troviamo:

Eliminiamo subito l’affermazione in base al quale si tratta di una questione puramente europea, in quanto i dolmen sono presenti anche altrove; poi occorre stabilire se i dolmen sono tombe o meno. Prima però occorre evidenziare il fatto che se i dolmen sono del periodo neolitico come affermato sopra, significa che questi hanno una datazione che va dall’8000 AC. Sino al 3500 AC. Io non sono in grado di affermare se le cose stanno così, però posso affermare che così sono generalmente presentate.

Osservando l’insieme dei dolmen, si notano alcuni dati di fatto: non tutti si possono definire a carattere megalitico, non tutti sono un grezzo ammasso, poiché alcuni evidenziano una lavorazione mirata e intelligente. La sottostante immagine ci fa vedere un dolmen certamente molto interessante dove l’estetica non pare aver avuto ruolo, poi si riscontra quel foro certamente intenzionale il cui fine è tutto da definire. Il dolmen pare essere semplicemente un ammasso di grosse pietre, ma poi si nota che queste manifestano una logica non indifferente ai fini della stabilità. A seguire si nota il fatto che i massi di questo dolmen non possono essere stati tratti dal sottostante terreno, motivo per il quale provengono da altrove dove quel tipo di roccia è presente. Altra domanda è, chi alzò e come, il cappello posto sopra? Chi trasportò quei massi?

COSA DIMOSTRA CHE I DOLMEN SONO MONUMENTI FUNERARI?

In base alla informazione profusa, i dolmen sono tombe in quanto sarebbero stati trovati resti di defunti al loro interno. Questa tesi non è suffragata da alcunché di sostanziale, poiché all’interno non sono state trovate bare o semplici sepolture sistematiche nel terreno. Al limite sono stati trovati dei resti umani  che possono essere assegnati a frequentatori postumi che qui sono morti o portati.

Se poi si vuole dare ad intendere che i dolmen sono opera dei giganti, allora emerge il fatto che i dolmen non potevano essere le loro tombe per il semplice fatto che non ci sarebbero potuti stare dentro! I giganti avevano una statura che raggiungeva i 7/8 mt., come potevano essere sepolti dentro dei dolmen che in genere non superano Mt. 3? Domanda: Sono mai stati trovati i resti di giganti dentro i dolmen?

PERCHE’ E’ SOSTENUTA LA TESI CHE SONO TOMBE?

E’ stata sostenuta tale tesi in quanto il non sostenerla implica che si dica cosa sono realmente e, il dirlo metterebbe in discussione per non dire che sbugiarderebbe la versione storica dell’uomo. L’umanità prima è stata fatta nascere con Adamo ed Eva alcune migliaia di anni fa. Ora hanno spostato l’ipotetica datazione molto più addietro, ma resta il fatto che al tempo delle costruzioni dei dolmen, si era appena usciti dall’età della pietra e si era in quella del bronzo e, tutta una serie di particolari vanno a cozzare.

Un dato di fatto è però evidente ed innegabile; i dolmen sono costruzioni dette megalitiche, dato l’enorme peso dei massi posti a costruzione. Essendo palese questo aspetto e non potendolo attribuire a forza lavorativa umana, sin dove è stato possibile è stata negata la presenza dei giganti e, quando non si poté più negarla, si fece passare l’idea che i dolmen erano costruzioni funerarie loro. I giganti dentro questi dolmen non ci potevano stare, quindi ciò significa che altri furono  gli utilizzatori ed i probabili costruttori.

L’ACCESSO AI DOLMEN

I dolmen sono costruzioni che dispongono di un accesso per l’utilizzo. Se fossero tombe, sepolto il defunto, l’accesso sarebbe chiuso e da non più utilizzarsi, anche per evitare la puzza  da decomposizione. Scartata per inconsistenza la tesi della tomba, ora dobbiamo considerare l’alternativa, ovvero i dolmen erano costruzioni adibite ad altra funzione. Cerchiamo di scoprire quale e da chi, considerando la modalità utilizzata per quanto riguarda la porta d’accesso.

Andando al riscontro, immediatamente si nota che non tutti gli accessi sono uguali; come se gli utilizzatori avessero avute dimensioni diverse. A questo punto una prima domanda: Inizialmente tutte le porte erano piccole tonde ed uguali, ma poi sono state modificate in base a chi utilizzava in quel momento il dolmen, oppure sin dall’inizio le porte erano diverse perché di diversa stazza gli usufruenti? Valuteremo in seguito questa ipotesi, ora andiamo a vedere come erano gli ingressi inizialmente.

La prima cosa che si nota è che la maggior parte dei dolmen russi hanno una entrata che consta di un foro tondo di circa cm. 30/35 di diametro. Come evidente dal soprastante collage mediante foto n.3/5/9/10/11/12.  Mentre altre entrate tratte da dolmen sparsi per il mondo, hanno altra forma e dimensione.

Poi vi sono dolmen in Sardegna con entrata (Foto collage 1  e 2) con apertura non più esattamente tonda da cm.30, ma ovalizzata o tonda solamente nella parte superiore ed una altezza di circa cm. 35. Le entrate sono generalmente poste a terra o comunque in basso, ma alcune sono poste in alto, Foto 5/C. Questi accessi non possono consentire ad un medio essere umano di accedere all’interno, pertanto non può passare il  vivo come il morto e ancor meno un gigante.

Poi abbiamo entrate che consentono l’accesso ad un essere umano, abbassando la testa, come per il dolmen della foto 3  oppure 5/D. Nessuna delle aperture riscontrate presentano una altezza logica rispetto alla statura media dell’uomo attuale coerente a Mt. 1,70/80.

Poi abbiamo i dolmen con accesso frontale completamente libero, come da foto sottostante. Per un’opera del genere, se di tomba si tratta, occorre spiegarne la logica e, non serve affermare che gli umani del neolitico erano credenti,  superstiziosi e molto forzuti! Gli enormi massi che si vedono sono stati portati da lontano, non sono pietrame del posto e nessuna logica spiega l’idea del portare tali pesi quando se ne poteva fare a meno. Salta il ragionamento se invece il peso non era un problema per i costruttori, ma allora non erano comuni esseri umani.

Poi abbiamo i dolmen non più costruiti mediante ammasso di blocchi e lastre di pietra, ma quelli scavati direttamente nella roccia viva, come da foto sottostanti. Qui abbiamo, Foto 7/A, un accesso tondo ma di dimensione maggiore rispetto ai precedenti, un locale all’interno e ovviamente il dolmen è coperto naturalmente e quindi non dispone di cappello di copertura. Cosa contraria rispetto alla foto 7/B dove il dolmen è stato scavato, ma poi era stato posto un tetto a copertura, ora caduto e frantumato.

CHI COSTRUI’ I DOLMEN?

Prima vi sarebbe da stabilire cosa sono i dolmen, per poi domandarsi quale cultura ebbe necessità di costruirli. In base a quanto si racconta in Russia mediante le favole ai bambini, sarebbero stati costruiti dai giganti, ma per i nani. Quale favola che tira in ballo il così detto “Piccolo Popolo” quello per intenderci dei nani e dei folletti, ci può stare ed è pure simpatica. Se però la stessa affermazione la si considera in senso ironico, allora questa assume tutt’altro indirizzo e ci porta altrove.

Ora però proviamo a formulare altri ragionamenti ed il primo è: Se una cultura dell’età del bronzo come vuole farci passare l’informazione strombazzata, afferma che si tratta di tombe; i costruttori in quali abitazioni stavano mentre erano tutti intenti a costruirsi le tombe? Parrebbe una domanda banale, ma poi vi è la resa dei conti. Se mi viene detto che vivevano in abitazioni di pietra, domando dove sono finite ora. Se mi si risponde che vivevano in capanne, domando per quale motivo l’abitazione del morto era robusta ed in pietra, mentre l’abitazione dei vivi era fatta di materiale facilmente deteriorabile rispetto la pietra.

Il tentativo di svelare l’arcano relativo ai dolmen mette in crisi colui che indaga, poiché ciò che ci è stato detto non è coerente al vero e, se vi è una verità, non sappiamo quale sia. Detto ciò vi sono però cose che sono certe. I dolmen non sono stati costruiti dall’essere umano per come si presenta oggi. Non ne avrebbe avuto motivazione, non avrebbe avuto la forza fisica, non ne avrebbe avuto il tempo, non avrebbe avuto mazzuoli e scalpelli adeguati in quanto si era nell’età del bronzo oppure al limite del rame. Eppure i dolmen sono lì per confermarci che esistono e parlano!

La soprastante foto è semplicemente sconcertante. Detta “casa delle fate”, si chiama Domus de Janas e, pone alcuni paletti che sono inalterabili per il semplice fatto che questo dolmen palesemente non si presenta più come tomba ma come abitazione! Per conseguenza ora sorge la domanda: Chi ha compiuto quest’opera? Ma anche: con quale faccia tosta tu uomo di cultura e di scienza continui  a presentarla come tomba? Sei idiota o stai servendo qualcuno?

Nella vita io ho fatto molti lavori e, tra questi per il fatto che ho personalmente ristrutturato una casa in montagna e quindi completamente in pietra, ho anche lavorato la pietra. Assicuro che la pietra, almeno quella piemontese, è dura e pesante e non puoi dirmi tu esperto dalla scrivania come stanno le cose quando si va a scalpellare. Non basta avere mazzetta e punte in acciaio affinché sia un lavoro facile e veloce. Oggi certamente si sarebbe di molto facilitati per il fatto che esistono i trapani a percussione, ma allora? La domanda pertinente che ora si palesa è, con quali strumenti è stata costruita la Dumas de Janas? Sfregando pietra con pietra?

Teoricamente avevano a disposizione scalpelli di bronzo oppure di rame e, probabilmente delle mazzette. Facendo finta che così fosse, perché non ricordo di aver visto nei musei tali consunti strumenti, ora domando agli esperti storici: quanto tempo lavoro è occorso per costruire la Dumas de Janas con gli strumenti allora a disposizione?

Faccio presente che prima di costruirla occorre idearla/progettarla e, prima di progettarla occorre avere le idee chiare in merito a ciò che si intende ottenere, ma ancora prima occorre avere la motivazione del farla, il ché significa che quella è la migliore decisione e non ve ne sono  di migliori  a prezzo più economico. Poi vi è da stabilire l’esatto tempo di lavorazione, perché con mazzuolo e scalpello, se un tizio inizia a scalpellare a vent’anni, nella migliore delle ipotesi in quella costruzione ci andranno ad abitare i nipoti! A questo punto gli esperti da scrivania diranno che però una volta le persone si univano e quindi creavano grande forza lavoro e poi vi erano sempre gli schiavi; peccato però che anche i vicini collaboratori avevano esigenza di costruirsi la loro tomba/abitazione e se andavano ad aiutare il vicino, non facevano il lavoro a casa loro!

Di fronte ad una situazione del genere e in considerazione del lavoro visibile fatto in passato, nonché per  quanto ora andremo a scoprire, possiamo affermare con presumibile certezza che i dolmen erano abitazioni e non tombe e, non sono stati costruiti da comuni umani come li conosciamo oggi. Chi ha realizzato queste costruzioni disponeva di notevole forza fisica e realizzava le abitazioni in un lasso di tempo molto più breve di quanto avrebbe fatto un comune essere umano.

Costruzioni come la Dumas de Janas oppure come da foto soprastante, sono inappellabili: trattasi di abitazioni e non di tombe. Se ne facciano una ragione i manipolatori della storia! O meglio ancora, fatevi una ragione del fatto che siete stati smascherati!

CONCLUSIONE

A fronte di quanto esposto, viene meno l’imposto pensiero di scienza  in base al quale un popolo dell’antichità non meglio identificato, ma che dovrebbe essere stato costituito da umani dell’età del bronzo; sono i costruttori dei dolmen. Questo popolo già allora globalizzato se non in toto almeno in parte, non si sa bene come, sarebbe autore di tutte queste tombe, per una necropoli collettiva su vasta scala!

Una cosa palese ma intenzionalmente ignorata, è che se i dolmen sono opera dei giganti, costoro non li hanno costruiti come tombe o abitazioni per loro stessi, poiché dentro non ci potevano stare in nessun modo! Ecco spiegata una motivazione per il quale  in passato non era scientificamente ammessa l’avvenuta presenza dei giganti, mentre ora si fa trapelare che gli autori sarebbero stati loro non potendosi spiegare il resto. La domanda di fondo però è: Perché il potere attuale mediante l’informazione non intende svelare come sono andate realmente le cose e, quali autori costruivano le loro abitazioni in questo modo?  Qui termina l’articolo, ma altra opportunità si presenterà per andare oltre con il tentativo di proporre la risposta. Una risposta che i maneggioni della storia hanno fatto di tutto per evitare.

LE FOTO

Foto 1: Ho posto questa quale prima foto per una motivazione ben precisa. La massa acculturata per un motivo e, la massa disinformata per altro motivo, in coro celebrano il fatto che questa è una delle tante tombe dei giganti presenti in Sardegna. La foto proviene da Gonnosfanadiga (Sardegna).

Ora però tu esperto mi devi spiegare cosa dimostra che quella è una tomba costruita da giganti per seppellirvi un gigante? Più giganti? Quanti? Mentre vai alla ricerca delle parole adatte, faccio notare alcune cose. Strano il fatto che il proprietario gigante, supponiamo mt.7, ha necessità di realizzarsi una tomba del genere con tanto di recinti adiacenti, come se dopo la morte ancora potesse avere la necessità di mantenere la proprietà e gli animali al suo interno! Dove viveva nel frattempo?

Foto 3: Questo dolmen si trova in Inghilterra o meglio in Cornovaglia e, il nome in inglese è THE GIANT HOUSE, ovvero LA CASA DEL GIGANTE. In sostanza se siamo in Italia i dolmen sono tombe dei giganti, se ci troviamo in Inghilterra i dolmen sono case dei giganti. Ma una banale domanda tipo: Come ci può stare un gigante di 6/7 Mt. dentro uno spazio di Mt.3, non si può fare? Qualcuno ha mai ritrovato uno scheletro di gigante all’interno? Non venirmi a dire che quella era la casa di un gigante perché all’interno sono stati trovati resti umani, perché altrimenti ti mando da dove sei venuto e, se hai una soluzione, spiega quale è la funzione del foro nella copertura e non dirmi che avevano inserito la canna fumaria!

Foto 4: Questo collage si pone il fine di evidenziare come i dolmen erano presenti un po’ ovunque e come pur manifestando aspetti di diversità, tutti quanti manifestavano la questione del grande peso, non a misura dell’uomo attuale. La panoramica evidenzia poi in modo inappellabile il fatto che coloro i quali utilizzavano queste costruzioni, erano in grado di passare dentro un foro di entrata che nella maggior parte dei casi raggiungeva appena i cm.30!

Foto 5: Il Collage evidenzia la dimensione delle aperture d’entrata! Si va da cm. 30 il primo foro ai 70 cm, per l’ultima, alla faccia dei giganti!!!

Foto 6: Splendido dolmen che pone altra serie di domande. Perché costruire un’opera del genere quale tomba, se poi nessun scheletro di gigante è presente all’interno o sottoterra? Ma di più: Supponendo che un essere umano medio sposta massi sino a 80 chili, e considerando quale ipotesi che i giganti avessero una forza massima di sei volte, si arriva a spostare Kg. 480/500 ciascuno. Quanti giganti assieme occorrevano per spostare il trave d’entrata di questo dolmen, forse giunto in loco da lontano? O forse i giganti disponevano di tecnologia a noi non nota; ma in questo caso anche altri umanoidi possono aver avuto a disposizione una tecnologia atta a gestire pesi del genere. Se però così fosse, cadrebbe la convinzione generale in base al quale se trattasi di opere ciclopiche significa che sono state realizzate dai giganti!

Foto 7: Questi due dolmen della zona russa evidenziano il fatto che ad un certo punto i dolmen non erano più un insieme di massi, ma erano un locale ricavato dentro un masso unico, al limite con un cappello posato sopra.

Domanda: per quale motivo (foto 7/A) per una banale tomba, i costruttori hanno asportato tutto il materiale mancante nella parte antistante il blocco? Non avevano abbastanza lavoro da fare? Era una esigenza del defunto? Eppure questo riscontro è presente in numerosi casi!

Foto 8: Dumas de Janas (Sardegna) Di fronte a opere come questa, anche i più incalliti sostenitori che si tratti di tombe devono mollare! Questa è un’abitazione, seppure non sappiamo di chi!

Foto 9: Altra sconcertante opera ricavata nella roccia viva e denominata “Su Calavriche” (Sardegna). Anche questa la si vuole far passare quale tomba. Evidentemente queste popolazioni passavano la vita a costruirsi tombe, mentre vivevano in capanne e sotto gli alberi!

Foto 10: Dolmen di Arzachena (Sardegna). Osservando questa foto non si può non supporre che i  turisti presenti  non si sono posti la più banale domanda: In quella porticina chi ci passava? Il gatto, il topo e il cane?

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