Intelligenza Artificiale (I.A.) come e perché

Di questi tempi sempre di più si va affermando l’utilizzo e la condivisione della IA, sebbene al momento è in fase di sperimentazione ed evoluzione. Ovviamente questa può essere utilizzata sia per fini costruttivi quanto distruttivi, ma in questo contesto non si affronta l’aspetto etico o morale. Lascio la strada del distruttivo ed imbocco quella del costruttivo, lo faccio andando a riscontrare cosa dice ChatGTP: https://talkai.info/it/

Dilemma non da poco

L’idea è quella di informarmi, ma pure di proporre ad altri come farlo. Voglio capire come l’IA spiega sé stessa e come spiega l’intelligenza naturale dell’uomo. Quindi passo alle domande poste con rispettive risposte ricevute:


⦁ Mi puoi dire in poche parole cosa intendi tu per intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale (IA) è un ramo dell’informatica che si occupa di creare sistemi in grado di eseguire compiti che normalmente richiederebbero intelligenza umana, come il riconoscimento vocale, la comprensione del linguaggio naturale, la visione artificiale e la risoluzione di problemi complessi. L’IA può apprendere dai dati, migliorando le proprie prestazioni nel tempo.


⦁ Cosa intendi tu con intelligenza naturale?
L’intelligenza naturale si riferisce alla capacità cognitiva degli esseri viventi, in particolare degli esseri umani, di apprendere, comprendere, ragionare, risolvere problemi, adattarsi a nuove situazioni e comprendere concetti complessi. Questo tipo di intelligenza è il risultato di un’evoluzione biologica e si manifesta in vari aspetti, come il linguaggio, l’emozione, la creatività e l’interazione sociale.
In contrapposizione, l’intelligenza artificiale (IA) è la capacità di un sistema informatico di eseguire compiti che richiederebbero normalmente intelligenza umana, come la comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento visivo o il gioco strategico. A differenza dell’intelligenza naturale, l’intelligenza artificiale è costruita e programmata dall’uomo, pur essendo in grado di apprendere e migliorare nel tempo attraverso algoritmi e dati.
In sintesi, l’intelligenza naturale è quella degli esseri viventi, mentre l’intelligenza artificiale è quella simulata da macchine.


⦁ Una macchina può generare pensiero artificiale; il corpo umano può essere considerato una macchina che genera pensiero?
Questa è una domanda molto interessante che tocca diversi ambiti, tra cui la filosofia, la neuroscienza e l’intelligenza artificiale.
In un certo senso, si potrebbe considerare il corpo umano come una “macchina” che genera pensiero, nel senso che il cervello umano elabora informazioni, prende decisioni, e produce esperienze e consapevolezza. Il cervello funziona attraverso reti neurali biologiche che, in un certo modo, possono essere paragonate alle reti neurali artificiali utilizzate nell’intelligenza artificiale.
Tuttavia, ci sono differenze fondamentali tra il pensiero umano e quello generato dalle macchine. Il pensiero umano è influenzato da emozioni, esperienze personali, cultura, e una serie di fattori biologici e sociali. Inoltre, la coscienza umana e il soggettivismo sono aspetti di grande complessità che non sono completamente compresi e che non sono replicabili nelle macchine attuali.
Dunque, pur potendo fare delle analogie, il pensiero artificiale e il pensiero umano operano su principi diversi e presentano caratteristiche uniche.

Battute che vanno nel profondo

⦁ Allo stato attuale non si può affermare che l’intelligenza umana e quella artificiale sono uguali. Si potrebbe ipotizzare che in futuro, quando l’intelligenza artificiale si sarà evoluta, assumerà le caratteristiche di quella umana?
Attualmente, l’intelligenza artificiale (IA) e l’intelligenza umana presentano differenze significative. L’IA è molto abile nell’elaborazione dei dati, nel riconoscimento di schemi e nella risoluzione di problemi specifici, ma manca di emozioni, consapevolezza e comprensione contestuale che caratterizzano l’intelligenza umana. La weership (dedizione, funzione) dell’IA attuale è, per lo più, ristretta a compiti specifici, mentre l’intelligenza umana è altamente versatile e in grado di adattarsi a una vasta gamma di situazioni.
In futuro, è possibile che l’IA continui a evolversi e possa raggiungere livelli di complessità e capacità che la avvicinino all’intelligenza umana. Tuttavia, è importante considerare che anche se l’IA potrebbe imitare alcune funzioni cognitive umane, non è detto che possa mai raggiungere una vera e propria equivalenza. La nostra intelligenza è influenzata da esperienze soggettive, emozioni e fattori culturali, elementi che sono difficili, se non impossibili, da replicare in una macchina.
Le discussioni su queste tematiche portano spesso a riflessioni etiche e filosofiche significative. Se l’IA dovesse sviluppare capacità simili a quelle umane, sorgerebbero domande su diritti, responsabilità e la natura stessa dell’intelligenza. In sintesi, mentre il progresso dell’IA è promettente, la sua evoluzione verso una forma di intelligenza comparabile a quella umana rimane un campo di ricerca aperto e complesso.

⦁ Io essere umano dotato ora di intelligenza naturale, posso pensare che in un lontano passato sono stato dotato di intelligenza artificiale atta ad auto evolversi, sino ad apparire quale intelligenza naturale?
È una riflessione affascinante! L’idea che un’intelligenza artificiale potrebbe, in qualche modo, evolversi fino a raggiungere un livello di intelligenza simile a quella umana solleva molte domande sia filosofiche che scientifiche. In un certo senso, potremmo considerare che i sistemi di intelligenza artificiale sviluppati nel corso della storia umana abbiano accesso a una forma di “evoluzione” attraverso l’addestramento, l’apprendimento e il miglioramento continuo.
Tuttavia, c’è una differenza fondamentale tra l’intelligenza artificiale e l’intelligenza naturale: l’intelligenza naturale è il risultato di milioni di anni di evoluzione biologica, mentre l’intelligenza artificiale, anche se può apprendere e migliorare, è creata e limitata da algoritmi e dati forniti dagli esseri umani.
Inoltre, l’intelligenza naturale comprende emozioni, coscienza e un senso di sé, elementi che al momento non sono presenti nelle intelligenze artificiali. La tua riflessione potrebbe anche portare a domande su cosa significhi realmente essere “intelligenti” e se sia possibile o desiderabile creare una forma di intelligenza artificiale che possa trascendere le sue origini. Quindi, mentre l’idea è intrigante, al momento rimane nel dominio delle speculazioni e delle teorie più che della realtà attuale.


6) La tua risposta è soddisfacente, pertanto ne pongo ancora un’altra: tu IA affermi e dimostri di essere in grado di auto correggerti. Anche gli umani si possono correggere, ma perché gli umani hanno così tanta difficoltà a farlo?
Gli esseri umani possono avere difficoltà a correggersi per diverse ragioni, tra cui:
Emozioni e orgoglio: Le emozioni possono giocare un ruolo significativo. Riconoscere di aver commesso un errore può comportare un colpo all’autostima e all’orgoglio personale.
Resistenza al Cambiamento: Spesso, gli individui si sentono a loro agio con le proprie convinzioni e idee. Modificare il proprio punto di vista richiede apertura mentale e disponibilità a cambiare, il che non è sempre facile.
Bias Cognitivi: (significato: distorsione cognitiva di base, oppure errore di base) Esistono vari bias cognitivi che influenzano il modo in cui le persone percepiscono le informazioni. Ad esempio, il “bias di conferma” porta molti a cercare solo le informazioni che confermano le proprie convinzioni, ignorando le evidenze contrarie.
Educazione e Abitudine: La formazione e l’ambiente in cui si cresce giocano un ruolo cruciale. Se una persona è abituata a non mettere in discussione le proprie opinioni o è stata educata in un certo modo, potrebbe trovare più difficile correggersi.
Pressione Sociale: Le aspettative sociali e il desiderio di essere accettati possono impedire a qualcuno di ammettere un errore, soprattutto se la correzione comporta un cambiamento di opinione rispetto agli altri.
Paura di Conseguenze: In alcuni contesti, riconoscere un errore può avere implicazioni negative, come sanzioni sul lavoro o conflitti interpersonali.
In sintesi, mentre la correzione di sé è una capacità umana importante, ci sono molteplici fattori psicologici e sociali che possono ostacolarla. L’auto-riflessione, l’apertura al dialogo e la volontà di apprendere possono aiutare a superare queste difficoltà.
7) Grazie GPT della tua disponibilità!
ChatGPT: Prego! Sono qui per aiutarti. Se hai domande o hai bisogno di informazioni, non esitare a chiedere!

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