La prima esperienza ufologica

Un giorno da non dimenticare 15/2/1978

1- Dal giornale dei misteri

Ci sono dei giorni nella vita, che non si possono dimenticare. Sono quelli che lasceranno un segno indelebile, che condizionerà il proseguo del cammino. Il 15/2/1978 fu per me uno di questi, forse il più importante di tutti. Fu il giorno nel quale si innescò in me la sconcertante consapevolezza, che nel nostro mondo esistevano cose a me non note, ma neppure alla massa; che le autorità e l’informazione circolante spudoratamente negavano. 

Questa vicenda innescò in me la necessità di comprendere di cosa esattamente si trattava e perché, scienza, potere e informazione tacevano e fuorviavano. Il veder passare tale oggetto volante, fu per me uno tra i più bei regali della mia vita. Senza questa esperienza non avrei compreso e, non avrei realizzato quanto poi ho vissuto e realizzato in veste di ricercatore ufologo e non solo. Veniamo però alla vicenda, corredata con la ricostruzione geografica, onde stabilire dove l’evento si verificò:

2- Il percorso dell’oggetto

Nei giorni seguenti l’evento ritenni di porre la testimonianza di quanto avvenuto, in una nota da conservare a futura memoria, cosa che oggi torna utile:

15/2/1978 ore 6,48/50 CIRIE’ –TO- via S. Maurizio 29

 Avvistamento da parte di Dario Giacoletto di oggetto proveniente dalle Valli di Lanzo. Procede ad una velocità costante che potrebbe essere quasi due volte quella di un aereo di linea, ma con distanza minore rispetto agli aerei di linea in alta quota. Non è definibile in modo nitido in quanto oggetto. Ciò che io vedo è quanto segue: Forma rotonda/sferica di dimensione come la luna ma di color rosso intenso quasi scuro al centro. 

Il colore si attenua verso il bordo sino all’arancione per poi passare ad un alone giallo intenso che circonda l’oggetto. Attorno all’alone giallo ve ne è un altro di colore grigio di forma ovale allungato, sino a formare una scia che scompare in lontananza a segnare la provenienza. Il tutto su uno sfondo di cielo completamente azzurro e appena sopra le montagne bianche di neve.

Lo spettacolo è fantastico e, impossibile non vederlo se lo sguardo appena volge nella direzione giusta. Considerando l’altezza dei monti, questo è passato poco sopra il monte Soglio mt.1971.

L’oggetto procede in direzione Ovest-Est, quindi rallenta e svolta leggermente verso Courgnè-Ivrea-Biella. L’oggetto vero e proprio, se oggetto è, non è definibile in quanto la parte densa centrale è mimetizzata da campi luminosi e colorati; ed i colori sono fortemente definiti.   Il volo è regolare ed in decelerazione, ed io lo seguo per circa 20 secondi o poco più, presumo sino nei pressi di Ivrea. L’oggetto era proveniente dalla Francia (fine della nota).

3- Panoramica del passaggio

Quanto visto il 15/2/78 mi induce a cercare di comprendere cosa esattamente ho visto e, per questo fine mi mobilito. Non trovo nessuna spiegazione ufficiale da parte di TV, giornali o altro che riporti o spieghi quanto ho visto, tranne una breve nota sul giornale LA STAMPA di Torino che così recitava: Pervenute in redazione alcune centinaia di segnalazioni circa misterioso oggetto volante visto passare sopra le Alpi Graie.

Conservai il ritaglio di giornale che, negli anni appena seguenti rilessi più volte. Sono passati oltre quarant’anni, non sono poca cosa. Al momento non sono in grado di ritrovare il ritaglio; ma nulla esclude che avvenga in seguito. Non l’ho certamente intenzionalmente buttato.

Il giornale La Stampa di Torino riportò la notizia sia nella versione torinese, quanto seppure leggermente diversa, nella versione novarese. La sottostante immagine riporta quella novarese, fornitami dal CISU quando resi la mia testimonianza.

4- Dal giornale La Stampa

In seguito alla vicenda mi sono domandato se vi erano altre persone le quali avevano visto la stessa cosa e, se eventualmente potevano aggiungere altri particolari a quanto avevo memorizzato io. Domandai a molte persone incontrate nei giorni a seguire, ma nessuno mi confermò la cosa. Possibile che solamente io l’avevo vista? Eppure era impossibile non vederla! Ci rimasi male, mi sorsero dei dubbi, mi ponevo la domanda se fosse mai stato possibile che avessi avuto una allucinazione, un sogno ad occhi aperti; se insomma avessi preso lucciole per lanterne! 

olamente a distanza di molti anni pervenni a questa risposta che pare di poca importanza ma che al contrario implica la conoscenza di un meccanismo noto a pochi, al di là delle spiegazioni di superficie e di facile accesso a tutti. Tra le persone incontrate nei giorni seguenti al quale posi la domanda, incontrai un conoscente il quale mi disse: Io non ho visto nulla quella mattina, ma sono a conoscenza che altri testimoni in passato hanno affermato di aver visto cose del genere. Prova a vedere se scopri qualcosa con la rivista “Il giornale dei Misteri”.

Da quel giorno iniziai a leggere questa rivista che usciva mensilmente e devo dire che fui fortunato; in quanto in seguito in merito alla vicenda la rivista riportò notizie in:

Giornale dei Misteri n.88 pag.17 e 18.

Giornale dei Misteri n.89 pag. 11.

Giornale dei Misteri n.105 pag. 18.

La Sez. Ufologica Fiorentina classificò il caso con il n.2069 e nel G.diM.105/18 definì il caso di scarso interesse; in quanto si trattava di un fenomeno avvenuto in alta quota. Dissento fortemente da questa classificazione, ed elargisco una violenta tirata d’orecchi a chi la sancì, in quanto seppure io lo vidi ad una certa quota e così altri testimoni da Torino, l’oggetto passò poco sopra il monte Soglio, altezza poco inferiore ai 2000 mt. L’oggetto era in volo leggermente discendente e in leggera decelerazione e comunque, appena sopra le montagne. Siccome era in fase discendente, quando passò sopra Courgnè e quindi davanti al monte Quinzeina mt.2344, l’oggetto si trovava ad una altezza intorno a mt.1800 e stava scendendo come poi vedremo.

Quanto io vidi da Ciriè è riportato in mappa mediante l’angolo della visuale con linee bianche e stellette rosse. Persi di vista l’oggetto mentre procedeva in direzione Biella, ovvero costeggiando lateralmente la catena alpina, attraversando tutto il Canavese.

Lasciato il biellese, dopo un breve tratto nel corso del quale non sono emerse segnalazioni, l’oggetto è stato visto da sopra i battelli Cerbiatto e Alpino, sulle acque del lago Maggiore nei pressi di Stresa, (stellette gialle e angolo di visuale in viola). Dichiararono che l’oggetto volante passò alle 6,53 tra il monte Mottarone mt.1500 e il monte Zeda, ad una altezza (se veritiera la segnalazione sulla foto pubblicata G.di M.88/18 e ritengo che lo sia) di circa mt.5/600. 

Ciò significa che dopo averlo perso di vista da parte mia, l’oggetto continuò ad abbassarsi, passando nella zona della foto 1. Ciò comporta quindi che attraversò il lago; ma da questo punto e per un certo tratto non si hanno segnalazioni. Nella ricostruzione il percorso è ipoteticamente riportato con stellette verdi e non è dato sapere quanto questo tratto è stato ampio, ovvero dove è andato a svoltare. Certamente non è tornato indietro mediante il percorso di andata; altrimenti sarebbe stato riscontrato nuovamente dagli stessi testimoni di prima. 

Ciò significa che ha fatto un largo giro, forse sopra Domodossola o poco oltre. Ciò si può ipotizzare in quanto la seguente segnalazione, quella del Dr. Nino Monaco, indica quello stesso oggetto volante (o un altro similare, ma ciò non è confermato e quindi poco probabile) alle 7 circa nella parte bassa della valle di Macugnaga. Vede l’oggetto ad una distanza di meno di km.2 e all’altezza di circa 200/300 mt. dal suolo. Stellette arancioni e visuale in azzurro.

L’oggetto percorreva la vallata in senso discendente e, giunto in fondo (avendo di fronte il monte Masone) il teste temette che andasse a sbattervi contro. Improvvisamente però, deviò nella val d’Ossola, quindi verso Domodossola. Qui ci troviamo nella zona di Piedimulera. La velocità, dichiarò, era di circa 70/80 km. orari, quindi alquanto moderata e tale da consentire di essere adeguatamente osservato. 
Ricordo che tra le segnalazioni riportate in seguito alla vicenda, un testimone dell’Ossola, senza precisare la data, affermava che un mattino dello stesso periodo aveva visto una luminosità salire in verticale in cielo; ovviamente alla testimonianza non gli si poté dare consistenza, ma tale è.

Nel tentativo di sapere se quel mattino, con orario coerente e quindi possibile, in altre zone europee erano state fatte segnalazioni del genere, avevo trovato una notizia proveniente dalla zona di Londra; in base al quale due poliziotti avevano visto, testimoniato e posto a verbale, il passaggio di un disco di circa trenta metri di diametro che se ne era andato nella direzione che potrebbe essere appunto quella italiana, generando una sfera luminosa.

Restando però a quanto accertato, si può ipotizzare che in base al percorso riportato in mappa, l’ufo avrebbe percorso non meno di 170 Km. Io lo vidi in decelerazione, nell’Ossola si ipotizzò la velocità di 70/80. La durata ipotetica e totale in base ai riscontri è di circa 10/12 minuti. A fronte di quanto personalmente riscontrato, ma ancora di più per quanto riscontrato dal Dr. Monaco che vide l’oggetto a poca distanza e a velocità ridotta; non si può che affermate che fu un evento spettacolare e straordinario, non certamente meritevole di essere sminuito come fu fatto, ma bensì degno della massima attenzione. 

Di questo mi resi conto immediatamente e, ora dopo quaranta anni di ricerche in ambito ufologico, dopo aver visto, ripreso e pubblicato numerose altre vicende, ribadisco che la volontà di sistema esercitò un abuso scorretto nel mettere a tacere una tale vicenda. Non si venga a dire che le autorità, le istituzioni preposte, pertanto l’Aviazione Militare e il Ministero della Difesa, non ne furono informate. Sarebbe come dire che sono degli incapaci, non in grado di esercitare il loro mandato di controllo sul territorio. 

Queste storielle sono per i bambini dell’asilo; così come sono storielle quelle in base al quale questo genere di vicende, ci facevano trapelare allora, erano dovute a fulmini globulari. Negli anni 70/80 era l’ipotesi che teneva banco, che andava per la maggiore, ed era fatta passare come la scientificamente più logica assieme a quella dei fenomeni naturali. Dove sono oggi questi saggi della cultura umana? In parte son morti e, quelli rimasti, si appoggiano oggi a ipotesi parascientifiche meno palesemente errate. Nel frattempo è nata in ambito ufologico, la categoria degli opinionisti al soldo del sistema e dei troll a dire la loro, con tanto di appoggio mediatico.

5- Il Giornale dei Misteri

La soprastante immagine propone l’articolo comparso sul Giornale dei Misteri n.89 pag.11 con la testimonianza del Prof. Alberto Nigi e del Dr. Nino Monaco che ringrazio per aver posto una traccia di quanto non dovrebbe essere dimenticato. Invito eventuali altri testimoni della vicenda, a farsi avanti. In questo campo tutti i testimoni possono essere utili.

Quell’ufo non passò per caso su quel percorso, probabilmente ne aveva valido motivo. Cosa che noi al momento attuale non possiamo sapere; ma nella eventualità che altri tasselli siano inseriti, la lettura del quadro si potrebbe seppure a distanza di anni, arricchire e diventare comprensibile. Dalle autorità preposte non sapremo mai nulla, loro seppure pagate da noi, lavorano per altri obiettivi a noi occulti e oscuri. 

Però l’oggetto passò con volo regolare, palesemente intenzionale ed intelligente, rallentò quanto necessario per potersi inserire nella valle di Macugnaga, rallentò ancora per poter svoltare a meno di 90° nella val d’Ossola e forse l’intelligenza che gestì il tutto, intendeva farsi vedere palesemente. Anzi, certamente intendeva rendersi visibile, in quanto è ormai assodato che i velivoli alieni dispongono della tecnologia che consente loro di essere invisibili alla vista umana. La sottostante immagine ricostruisce con percorso da sinistra verso destra, quanto io vidi da Ciriè.

6- Ricostruzione passaggio sopra Ciriè

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