Articolo originale datato 2012 oggi riesumato.
Ha destato attenzione e sconcerto, il precedente articolo “Schiuma bianca e piogge acide”, tanto, da rendersi necessaria una ulteriore indagine di approfondimento in merito a questo sconcertante nuovo fenomeno che si va affermando. Il presente articolo intende offrire una panoramica, onde accertarne la dimensione, la dislocazione, la gravità. Le segnalazioni effettuate, hanno avuto sino ad ora, una valenza pressoché nulla ovvero, paiono essere casi che non hanno correlazione tra di loro. Un minimo di attenzione però, impone di considerare il fenomeno nella sua interezza globale.
1- Schiuma tra i bagnanti
Intanto vi è da dire che in Italia la schiuma bianca è stata riscontrata ovunque. Sugli ortaggi, sulle piante, sull’asfalto, nell’acqua del mare così come in quella di montagna ecc. Non ci possono quindi essere dubbi, è presente nell’aria in forma di particelle e, quindi decade a terra evidenziandosi sopra l’acqua. Qualsiasi attento osservatore di una certa età, guardando una cascatella d’acqua piovana oggi, può costatare quanto segue: Le bollicine che si generavano in passato, avevano una permanenza temporale assai minore di quelle che si formano oggi che paiono oleose e persistenti Perché? Perché l’acqua di oggi contiene quelle sostanze che, quando si concentrano e si ammassano, generano la schiuma oleosa! E quando le respiriamo? Sicuramente avremo delle irritazioni alle vie respiratorie, cutanee e agli occhi. Sarebbe opportuno accertare se in concomitanza col fenomeno della schiuma si è verificato anche questo e perché no, un incremento delle forme tumorali. Ora però, vediamo alcune segnalazioni a conferma del detto fenomeno
2- Schiuma nel litorale fra Trani e Barletta, 21 gennaio 2010
Nella mattinata di ieri i tecnici dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, su richiesta della Guardia Costiera di Barletta, hanno prelevato campioni delle acque del canale Ciappetta Camaggio, che sfocia a sud di Barletta al confine con il litorale di Trani, interessato di recente dalla strana presenza di schiuma bianca, per le analisi chimiche e batteriologiche. Con personale tecnico dell’ASL Bat i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo, dopo aver percorso il tracciato visibile del canale nelle campagne di Barletta e Andria, si sono poi recati presso il depuratore di Andria, per verificarne il funzionamento. Nei prossimi giorni si avranno i risultati delle analisi effettuate, anche se i tecnici ritengono possa trattarsi dell’azione dei residui oleosi delle lavorazioni dei frantoi di Andria, che arrivano in maniera sovrabbondante allo stesso depuratore.
Tutti i risultati degli accertamenti della Guardia Costiera saranno riferiti alla Procura della Repubblica di Trani.Rovigo, 15 febbraio 2012 Risale al 27 gennaio scorso (quindi precedente alla ondata di maltempo) la segnalazione da parte del Wwf provinciale all’Arpav che sulla spiaggia di Boccassette «si poteva osservare uno spesso strato di piccoli cristalli di ghiaccio che per una profondità verso mare di 10, 20 metri accompagnava tutta la lunghezza della battigia».Gli ambientalisti chiedevano di verificare l’origine e le caratteristiche di questo fenomeno.
«Mi trovavo a Boccasette per una visita guidata, afferma Eddi Boschetti, presidente provinciale dell’associazione ambientalista; quando ho notato una profonda stratificazione di cristalli di ghiaccio, di consistenza simile a neve. L’ho fotografata e da semplice cittadino ho chiesto spiegazioni all’Arpav». Il direttore generale Carlo Emanuele Pepe ha segnalato a Roma la questione che l’Arpav non ha intenzione di sottovalutare, sebbene l’Arpav provinciale, in via informale, pare abbia tentato di minimizzare il tutto, parlando al Wwf di un semplice «fenomeno biologico». Un fenomeno, aggiungiamo noi, che però non si era mai verificato prima dell’insediamento del terminal. Vi è il fondato sospetto che quelle schiume siano prodotte dal rigassificatore che si trova a 15 chilometri al largo della costa. Già due anni fa del resto fu segnalata una imponente presenza di schiuma in mare attorno al terminal gasiero (entrato in funzione nel 2008) che arrivava anche a lambire la costa. Gli accertamenti portarono alla scoperta che a produrre questo erano le lavorazioni sul rigassificatore per raffreddare il metano, che poi è immesso nelle condotte e convogliato nella rete nazionale di distribuzione.
Nessun sversamento di materiale inquinante quindi, ma un enorme sommovimento acqueo attorno al terminal. L’aspetto più evidente era la produzione di una grossa quantità di schiuma che poi si propagava per chilometri arrivando anche a sfiorare la terraferma. Le conseguenze sull’ecosistema sarebbero però devastanti per quel che concerne l’alterazione della clorofilla e del fitoplancton marino. Questa la conclusione della procura rodigina, che nel luglio scorso ha chiuso le indagini riguardanti questo argomento. Due gli indagati, entrambi dirigenti di Adriatic Lng che gestisce il rigassificatore, per danneggiamento aggravato.
Termoli-03/08/2012 – Schiuma biancastra nel ruscello di Rio Vivo
Una grande macchia bianca lungo il ruscello che costeggia la spiaggia del Circolo della Vela di Rio Vivo ha destato i sospetti dei bagnanti presenti e anche delle autorità che hanno eseguito i controlli, come racconta chi, nella giornata di ieri, ha assistito all’arrivo dei vigili e della Capitaneria di Porto e dagli uomini del laboratorio analisi che si sono recati sul posto per effettuare i controlli e prelevare le acque da sottoporre ai controlli. Intanto la spuma bianca continua a restare tra le acque del fiumiciattolo e a giungere in mare, preoccupando tutti quelli che scelgono di rinfrescarsi tra le acque dell’Adriatico.
Brembo fiume – 31/3/2012 È arrivata a Marne di Filago la schiuma bianca sul fiume Brembo che nei giorni scorsi si vedeva a Bonate Sotto, sul confine con Roncola di Treviolo. Il tratto di fiume interessato dalla schiuma bianca è all’interno del Parco del fiume Brembo, in un’area dunque che dovrebbe essere salvaguardata in modo speciale. È possibile che la schiuma provenga dallo scolmatore del depuratore della rete fognaria di Bergamo. I tecnici dell’Arpa hanno eseguito i rilievi e analizzato i campioni: la schiuma potrebbe essere stata creata dalle sostanze tensioattive contenute nei detersivi.
3- Fiume Brembo
Argentiera –Sassari-Nella notte tra sabato e domenica una valanga di schiuma si è riversata sulla costa dell’Argentiera. Una zona di una decina di chilometri di scogli e di spiagge, tra Porto Palmas e la zona della frana nel «mare di fuori»; durante la notte sono stati ricoperti di una coltre bianca e spessa trasportata dalla corrente. La Sardegna si è svegliata con i devastanti effetti di un disastro ambientale di proporzioni ancora difficili da quantificare.
È infatti necessario che le autorità competenti Asl, Procura della Repubblica, carabinieri del Noe, facciano fare le analisi di laboratorio per stabilire la composizione della schiuma e di eventuali prodotti chimici. L’inquinamento ha proporzioni gigantesche. La schiuma è stata portata a Porto Palmas dal maestrale dei giorni scorsi. Il vento e la corrente hanno sospinto la schiuma prodotta dai detergenti utilizzati per lavare i serbatoi di una grossa (a giudicare dalla quantità di prodotto) nave. A parte quello del detergente, la schiuma arrivata all’Argentiera non ha odori particolari. Non di petrolio comunque, e questo porterebbe a escludere che il materiale sia fuoriuscito dalle cisterne di una petroliera. Questa certezza non può confortare nessuno perché, come bene sanno gli esperti, qualsiasi prodotto chimico finito in mare è veleno per l’ambiente.
4- Vasto, Ottobre 2011
Di cosa si tratta? E’ l’interrogativo che pone Francesco Paolo D’Adamo, coordinatore cittadino di Alleanza per Vasto. Da dove arriva e cosa è, questa schiuma bianca?
5- Fiumara (Barletta), 7 gennaio 2012
La denuncia arriva da un cittadino che, recandosi alla “Fiumara”, si è imbattuto in una strana e preoccupante situazione. Schiuma bianca lungo tutto il litorale!
6- Napoli 6-6-2012
Lungomare di via Caracciolo. Odore nauseabondo e schiuma sulla costa di Napoli. I due aspetti vengono abbinati; ma non vi è prova che lo siano. La causa è ipotizzata al rilascio di eventuali navi.
7- Fiume Elsa
Non c’è pace per il fiume Elsa. Dopo la strage di pesci di metà agosto dovuta probabilmente all’inquinamento, la situazione invece di migliorare sembra aggravarsi. Da alcuni giorni il torrente, nella zona compresa tra Certaldo e San Gimignano, è ricoperto da circa un metro di schiuma bianca e grigia. Gli ispettori dell’Arpat hanno già eseguito delle campionature dell’acqua ma sembra che la strana sostanza sia di origine industriale, forse uno scarico abusivo.
Thomas Salvi, consigliere nazionale dell’associazione Carp Fishing Italia e fondatore del sito fiumeelsa.org, ha già presentato una dettagliata denuncia alle forze dell’ordine: “Questi eventi schiumosi, dice, sono da addebitare ad altissime concentrazioni di tensioattivi. A oggi ancora nessuno ci ha detto di che tipo di prodotti si tratti. In ogni caso, le amministrazioni interessate dal fenomeno e l’Arpat stanno monitorando la situazione”.
8- Cleveleys, 10 ottobre 2011
Una spessa e misteriosa coltre bianca ha ricoperto la città costiera di Cleveleys vicino a Blackpool dopo una forte mareggiata sommergendo automobili e tutto quello che incontrava lungo il suo percorso. Secondo esperti meteo la schiuma sarebbe stata generata da una combinazione tra forti venti che soffiavano lungo la costa e alghe marine in decomposizione. Campioni di schiuma sono stati prelevati per analizzarli per scongiurare la presenza di sostanze tossiche o inquinanti. Gli esperti ritengono che si tratti di un fenomeno naturale provocato dalle maree e dai venti che vanno a smuovere le alghe morte dal fondo del mare producendo questa schiuma.http://www.guardian.co.uk/environment/2011/dec/29/foam-seaside-town-lather-cleveleys
9- Dilovasi (Turchia) 30/11/2012
I Residenti di Dilovasi, sobborgo di Istambul stanno cercando la risposta circa misteriosa sostanza che in numerose occasioni è comparsa sui tetti, sulle auto, sulle piante, praticamente ovunque e che, a detta loro, ha fatto ammalare numerose persone e, ha danneggiato pesantemente i raccolti. Occorre evidenziare che la zona di Dilovasi è pesantemente industrializzata quindi, ci potrebbe essere un concorso di vari elementi. Certamente il fatto è sconcertante se si considera che la sostanza schiumosa, macchia i vestiti e, cadendo dai tetti, genera sconcertanti immagini come la seguente.
Trani cause ipotizzate: E’ stato fatto un accertamento presso il depuratore. Si ipotizza però che la causa sia da imputarsi allo scarico nell’acqua, dei residui provenienti dai frantoi per la produzione di olio. Domanda: Perché in passato la schiuma non era presente?
Rovigo: La responsabilità è indirizzata al ri/gassificatore locale oppure a fenomeno biologico. Il fatto che la schiuma sia presente intorno al de/gassificatore, cosa prova quando è presente anche altrove?
Termoli: La schiuma bianca sulla spiaggia sarebbe generata da operazioni di lavaggio di cisterne lungo la costa. Quella nel torrente di Rio Vivo attende una spiegazione. L’Arpa scongiura eventuali pericoli per la salute e l’ambiente. Intanto però, gli abitanti di Termoli possono incominciare a pensare di cambiare il nome in Rio Morto.
Fiume Brembo: Si suppone da imputarsi a sostanze tensioattive contenute nei detersivi. Dove sono i responsabili?
Napoli: Rilascio dalle navi. Quale prova?
Cleveleys: Viene ipotizzata come causa la presenza di alghe marine in superficie, pertanto la causa sarebbe naturale. Perché allora lo stesso fenomeno non è menzionato nel passato? Siamo certi che il fenomeno non vada interpretato in senso inverso? Ovvero: non sono le alghe a produrre la schiuma ma, la schiuma uccide le alghe che pertanto finiscono a riva?
Dilovasi: In attesa della versione ufficiale, l’ipotesi riguarda l’inquinamento generale per una zona molto industrializzata. Lo smog e le polveri di Trapani, aggiunte alla schiuma bianca, non producono lo stesso risultato?
Liguria: Anche in Liguria è stata costatata la presenza persistente di schiuma bianca, lungo tutta la costa. La causa ipotizzata, sarebbe l’inquinamento generale che proviene a mare. E’ palese, l’incongruenza delle spiegazioni e l’intenzione delle autorità e dell’informazione, di minimizzare il fenomeno. Nulla trapela circa veritiere analisi. Sicuramente le autorità sanno ma non dicono.
Io affermo che la causa non viene dal mare ma, nel mare ci è finita! L’immagine del Rio Paglia (fra. Vonzo comune Chialamberto in provincia di Torino) sottostante proviene da mt.1270 sul livello del mare da una zona non urbanizzata e pertanto non industrializzata; e dimostra ampiamente quanto sostenuto. In detta occasione la schiuma è stata il risultato del dilavamento di due versanti della montagna in cui non vi sono attività umane. Il Rio Paglia (seconda immagine sotto), poi si riversa nella Stura di Lanzo, terza immagine sotto. Questo spiega tutto! Nessuna persona di buon senso può affermare che si tratta di normali scie di condensa, con normale smog! Queste sono scie chimiche intenzionali! Non si dissolvono come normale condensa dovrebbe; ma permangono creando una velatura nel cielo che poi decade a terra, generando schiuma. Cos’altro ci vuole per capire?
10- Rio Paglia di Chialamberto
Conclusione: Non si può certo affermare con assoluta certezza, che tutti i casi di schiuma bianca sono da imputarsi alla stessa causa; ma neppure che non lo possano essere. Sicuramente sono state eseguite delle analisi e sicuramente le autorità sanno di cosa si tratta. Nessuna risposta convincente o veritiera è stata resa pubblica. Perché? La mia opinione è che la verità non deve essere riferita poiché è estremamente negativa e chiama in ballo grosse responsabilità non assunte a livello politico, pertanto si tratta di complicità!
La causa proviene dal cielo, è presente nell’aria e, in tutto il mondo ormai gli informati sanno che sono fatte intenzionalmente delle irrorazioni aeree con sostanze chimiche. Ovviamente in quella schiuma non vi è solamente quanto viene irrorato; ma tutto quanto raccoglie sul percorso, poi citato quale smog; oltre ad eventuali forme di inquinamento a sé stanti. Il problema vero e prevalente è quello delle “scie chimiche” e della “manipolazione climatica”, sperando che non sia pertinente anche quello “dell’arma climatica”! Ricordo che in alcuni casi di pesanti irrorazioni, nelle zone sottostanti sono state viste cadere, particelle e filamenti biancastri! E dopo aver costatato che le sostanze irrorate sono cancerogene; è pure stato constatato un incremento di tumori. Il fenomeno si può considerare globale, poiché molte altre segnalazioni sono presenti da tutto il pianeta, pertanto la situazione è estremamente grave!
Caro presidente Giorgio Napolitano a lei e alla sua corte di tecnici e maggiordomi, il popolo chiede una risposta veritiera e responsabile che non sia il solito vile “auspicare” di comodo, mentre la mafia di sistema dilaga! Compia una buona azione prima di andarsene! Le sarà messa in conto nel libro di storia. Grazie.
PS: Data la gravità, si invitano i lettori a divulgarne il contenuto, nell’interesse di tutti. Prendiamo poi atto del fatto che nonostante sono passati undici anni oggi 2023, nulla in merito è stato fatto!