Ingaggi ufo nel mondo

Con il termine scramble si intendono le azioni di pronto intervento dell’aeronautica militare a tutela e controllo del territorio. Quando un intruso, ipotetico o reale viola i confini; i caccia dell’aeronautica si alzano e intervengono per intercettare l’intruso e quindi avviene il contatto o ingaggio. 

Ignoriamo in questo contesto, i perché dei non interventi nei confronti di quelli che vengono definiti “aerei fantasma” e atteniamoci agli interventi nei confronti degli ufo. Le disposizioni dei vari governi, sono per la linea forte laddove il nemico costituisca pericolo. Nel tempo però, la posizione si è ammorbidita a causa dell’evidente disparità del potenziale in campo. Vediamo alcuni casi, non di casa nostra

1- Ci sono anche i nostri

AI “TOP GUN” DELLA RAF INGLESE È STATO ORDINATO DI ABBATTERE GLI UFO

Piloti della RAF hanno cercato di abbattere gli UFOs nel cielo. Questo viene fuori da una direttiva del governo “top secret”. Lo ha affermato Nick Pope, che ha lavorato per il Ministero della Difesa, all’ufficio UFO, per un periodo di tre anni. Ha rivelato per la prima volta le regole di ingaggio. Egli ha detto che i piloti della RAF avevano sparato sugli UFOs in varie occasioni, ma mai distruggendoli. Ha poi aggiunto: “Sappiamo di casi in cui fu dato l’ordine di abbatterli ma con scarsi effetti sugli UFOs“. Nick Pope ha poi riferito che le regole di ingaggio sono state stabilite dopo decine di incontri ravvicinati con velivoli sospetti, nello spazio aereo britannico. 

Gli attacchi RAF contro gli UFOs sono “non istantanei, ma solo quando qualcosa viene vista come una minaccia“. Egli ha spiegato: “in caso di UFO, se l’oggetto è all’origine di una minaccia è una grande prova per il pilota.” Nick Pope, 43 anni, di Londra, ha detto che l’ordine di “abbattimento” è stato emesso ai sensi di una direttiva altamente classificata, a partire dai primi anni del 1980. Egli stima che il modello è emerso negli incidenti pubblicati in questo paese e all’estero. Quando un UFO è considerato una minaccia allo spazio aereo di un paese, vengono adottate drastiche misure. Egli ha detto: “C’è stata una fazione in seno al Dipartimento della Difesa che ha riferito:” vogliamo abbattere un UFO, e questo per risolvere il problema in un modo o nell’altro. “Egli ha riferito poi che dichiarazioni di UFOs credibili sono venute dalle testimonianze provenienti da quasi una dozzina di aerei, di elicotteri della polizia e da jets della RAF nel corso di questi ultimi anni. 

Ma qualsiasi incontro, con tentativo di abbattimento, tra un velivolo estraneo e la RAF è tenuto segreto, ha detto Pope, che ha lavorato in qualità di funzionario presso il Ministero della Difesa per 21 anni. Egli ha detto: “Il pubblico non lo saprà almeno che non sia una zona densamente popolata“. Ha poi aggiunto: “La RAF sta sviluppando armi sempre più sofisticate. ” Nick Pope ha anche riferito che la posizione de Dipartimento della Difesa in tema UFO è quella che non costituiscono alcun pericolo per la popolazione, dicendo poi : “penso che sia una linea che ho scritto io stesso nel 1990.” Ma se non hanno poteri investigativi, come sanno che non costituiscono una minaccia? “Essi cercheranno di minimizzare parlando di dischi volanti e piccoli omini verdi. Ma ci sono deputati e ministri e una fazione del Ministero della Difesa che crede negli UFOs “. Un portavoce, per il ministero della Difesa, si è rifiutato di commentare la direttiva.                                Sintesi dal sito (in inglese)   http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/ufos/article2171863.ece

Il caso di scramble con ingaggio da fantascienza per la sua drammaticità, e considerato il più famoso; è quello di Cabo Rojo. Analizzando questo caso, non si può non notare come questi alieni sono in grado di giocare al “gatto col topo” e, come questi ufo sono in grado di effettuare trasformazioni di forma, dimensione, consistenza, che la scienza e la tecnologia umana ancora non ha a disposizione. Vediamo come andarono le cose:

Duello Aereo su Porto Rico

L’incidente di Cabo Rojo, sull’isola caraibica di Puerto Rico è uno dei più documentati e ricchi di testimonianze. Il giornalista, ufologo, Jorge Martin è colui che ha indagato l’accaduto e   raccolto testimonianze ed impressioni dalle numerose persone che vi hanno assistito.

2- Imprevisti di percorso

A Cabo Rojo, il 28 dicembre 1988 alle 19.35, alcune persone videro una luce di colore blu che si muoveva sopra le montagne della Sierra Berrneja. L’oggetto che, in un primo momento, appariva di forma semisferica, si rivelò in realtà facente parte di un oggetto molto più grande dall’aspetto triangolare. Ad un tratto questa sfera cambiò colore, passando dal blu originario ad un giallo brillante e dando l’impressione di infuocarsi terrorizzò chi stava assistendo all’accaduto.

3- Serve mostrare i muscoli?

Due caccia “F-14” della Marina americana svaniti durante un’intercettazione su Cabo Rojo. Di lì a poco i testimoni videro entrare in scena tre caccia F-14 Tomcat, mentre sopra di loro un aereo-radar AWAC volava in copertura. Dopo qualche istante cominciarono le manovre di “ingaggio” da parte dei velivoli militari.

La procedura di intercettazione dell’oggetto volante anomalo venne fatta da due F-14, mentre il terzo rimaneva più distante per proteggere le spalle ai due “cacciatori”, come in caso di combattimento. Questi tentarono, quindi, un avvicinamento per costringere l’oggetto sconosciuto all’atterraggio, così come prevede la procedura nei casi di violazione dello spazio aereo nazionale. I due aerei militari non ebbero modo di avvicinarsi all’UFO, che si muoveva, compiendo manovre improvvise, ad una velocità molto elevata, con sbalzi di quota repentini, riuscendo anche ad arrestarsi in volo.

Per ben tre volte l’oggetto lasciò che i due caccia, che a turno cercavano invano l’intercettazione, si approssimassero a lui, per poi eluderli con scatti improvvisi. Al terzo tentativo l’UFO si arrestò, mentre un F-14, che lo seguiva più da vicino, si trovò in rotta di collisione con la sua parte posteriore. La gente, che numerosa stava assistendo all’inseguimento, visse momenti di panico nel timore di uno scontro. Non appena però l’F-14 si trovò 

a ridosso dell’UFO, questi sparì, come se si fosse smaterializzato, tra lo stupore dei testimoni. Poco dopo il secondo F-14, che stava compiendo una manovra di avvicinamento e si trovava alla destra dell’oggetto sconosciuto, sparì come il primo. Il pilota del terzo “caccia”, non appena si rese conto dell’accaduto, direzionò il velivolo verso nord e si allontanò dal teatro dell’azione. Avvenuto questo, tre piccole luci di colore rosso fuoriuscirono dall’UFO, all’inseguimento dell’ultimo F-14 rimasto in volo, per poi sparire anch’esse verso nord; del terzo velivolo nessuno seppe più nulla. 

Il grosso oggetto triangolare, che intanto si era spostato dalla zona della Sierra Bermeja, ritornò verso il punto iniziale, sorvolando ad una quota di circa trenta metri le numerose palme che costeggiavano il lago Saman. Qui, un centinaio di testimoni furono spettatori di un epilogo dei fatti che lasciò tutti ancor più sconcertati. L’UFO a questo punto cambiò la sua forma originale: un’esplosione luminosa separò in due parti ben distinte l’oggetto, senza provocare alcun rumore di sorta. I due oggetti risultati dalla scissione presero direzioni diverse: uno si diresse a nord mentre l’altro a est, per sparire dall’isola a velocità vertiginosa.

Le indagini, condotte da Jorge Martin, ebbero un risultato eccezionale ed eclatante, in quanto oltre cento persone ammisero di aver assistito alla stessa, identica dinamica dell’ avvistamento e tutti disegnarono l’oggetto volante non identificato nello stesso modo, fornendo numerosi dettagli che coincidevano. Jorge Martin ipotizzò inoltre, dopo aver ascoltato diverse persone ed aver fatto un’indagine approfondita, che i velivoli militari da “caccia” dovevano essere della Marina degli Stati Uniti d’America, poiché quella sera nessun aereo della Guardia Nazionale portoricana si trovava in volo. 

Sembra, invece, che una base americana, di stanza nella zona caraibica, stesse compiendo esercitazioni proprio quella sera. Le fonti militari americane invece smentirono immediatamente la paternità dell’azione, negando l’accaduto ma, dalle fonti governative portoricane (e più precisamente dall’Ente Federale dell’ Aviazione di San Juan, venne però la conferma che vi era un’esercitazione statunitense in corso nei Caraibi. Immediatamente dopo, l’Ente Portoricano per la Difesa Civile, la polizia ed il governo iniziarono un’azione per smontare e ridicolizzare ogni testimonianza dei fatti. Ma il maggiore impegno degli enti statali fu profuso nel cercare di disinformare la popolazione, per non permettere che quello che era stato visto da più di un centinaio di persone si divulgasse all’intera isola. 

Dato, però, che l’incidente era di grosse proporzioni e risultava difficilmente contenibile, il direttore dell’Ente per la Difesa Civile, colonnello José A.M. Nolla, uomo di contatto della DIA, statunitense a San Juan, decise di mandare un lettera in cui spiegava la posizione dell’Ente in merito ai fatti. Secondo l’Ente, la situazione era sotto controllo e le indagini sarebbero continuate per accertare fino in fondo la reale dinamica dell’evento. In ogni caso, quanto visto da così tante persone non era da considerare come una minaccia secondo l’amministrazione governativa, che non riteneva in pericolo i cittadini e il territorio di Porto Rico. 

La dichiarazione rilasciata dal colonnello Nolla mette in evidenza l’ammissione, da parte di un rappresentante della DIA, dell’esistenza di oggetti volanti non identificati. Nella lettera, inoltre, il colonnello cita il coinvolgimento nei fatti di enti portoricani che da sempre avevano negato ogni loro interessamento ad eventi riguardanti gli UFO; tra questi spicca il radio-osservatorio astronomico di Arecibo. 

La documentazione raccolta da Jorge Martin sull’incidente di Cabo Rojo fu talmente schiacciante da non lasciare dubbi: si trattò di un oggetto volante anomalo. Questo costrinse gli organi ufficiali a prendere una posizione, ammettendo il loro interesse per il fenomeno UFO: e la cosa strabiliante fu che tutto ciò avvenne in un paese che rientra nello scacchiere NATO.

 Protagonista di un incontro ravvicinato verificatosi la mattina del 14 maggio 1988 fu Amaury Rivera, un giovane portoricano che asserì di essere entrato in contatto con l’equipaggio del disco volante che egli stesso aveva fotografato mentre era inseguito da due intercettori. “Una sera, mentre tornavo a casa dopo una giornata di lavoro, incontrai lungo la strada due piccoli esseri che mi condussero in un luogo dove c’erano altre persone, probabilmente gente di Porto Rico.

Entrò in scena un terzo essere che affermava di provenire da un altro pianeta: era vestito di nero, aveva la pelle scura con lunghi capelli neri e ci parlò normalmente senza usare la telepatia. Improvvisamente ci mostrò degli ologrammi e fu come se stessimo viaggiando virtualmente nello spazio: c’era il pianeta da cui diceva di provenire, le case, la sua gente; il secondo ologramma mostrava un meteorite che sarebbe dovuto precipitare sulla Terra nel prossimo futuro, nei pressi di Porto Rico, causando però gravissimi danni su tutto il pianeta. Infine il terzo ologramma mostrava il nostro ‘futuro’: ci sarebbe stato un unico Governo, situato su un’isola artificiale in un mare scuro e inquinato.

Alla fine fui ricondotto nella mia auto e improvvisamente, come se mi fossi destato da un sonno, vidi degli aerei nel cielo, presi la macchina fotografica e scattai alcune foto. Mi resi conto solo dopo qualche momento di smarrimento che si trattava di tre aerei militari che stavano rincorrendo uno strano oggetto, compiendo attorno ad esso delle strane evoluzioni.” Per Jorge Martin il caso di Amaury Rivera fu di notevole importanza, in quanto oltre a riportare una serie di descrizioni dettagliate, era corredato di numerose fotografie dell’oggetto su cui il giovane era stato condotto.

Uno degli alieni era di aspetto umano, mentre gli altri due erano piccoli e dissero di essere degli androidi organici, genetici o biologici, che potevano rimanere per un certo periodo nella nostra atmosfera senza mettere in pericolo la loro vita. Nel corso delle sue indagini Martin individuò altri testimoni, che erano stati protagonisti di casi analoghi pur se in luoghi differenti, raccogliendo testimonianze ancor più dettagliate.

Urss 1990-Tragico Scramble nei cieli del Turkmenistan

Prima della scioglimento dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche lo spazio aereo del Turkmenistan si trovava sotto il controllo della Dodicesima Armata di Difesa Aerea dell’Unione Sovietica e la guerra in corso con l’Afghanistan aveva reso l’accesso alle informazioni molto limitato. I presidi territoriali filtravano ogni tipo di documentazione ed impedivano che le notizie si diffondessero oltre i confini nazionali. 

4- Quando manca la diplomazia

A tale proposito ricordiamo il caso che avvenne il 25 maggio 1990 nella cittadina di Mary, dove fu avvistato un oggetto volante non identificato; il corpo, di colore arancio brillante tendente al rosso. aveva una forma circolare, con diametro di circa 1000 piedi (300 metri). Questo, a detta di molti testimoni, attraversò il cielo della cittadina ad un’ altitudine di circa 3000 piedi (900 metri) e quasi subito apparve sugli schermi radar del comando locale della Divisione di Difesa Aerea.  

A capo dell’unità strategica si trovava, in queI momento, il colonnello Anatoli Kurkchy.  II comandante, visto lo stato di allerta per l’avvenuta violazione della spazio aereo, non esitò ad attivare le contromisure del caso lanciando in direzione dell’UFO tre missili di superficie S.A.M. (Surface Air Missile). Nel momento in cui i missili si staccarono dalle rampe di lancio, dalla fiancata dell’oggetto intruso fuoriuscirono tre fasci di luce che colpirono le testate balistiche, distruggendole. Vista la reazione dell’UFO, il colonnello Kurkchy diede lo “scramble” (chiamata operativa di volo) per due aerei da caccia: in poco meno di cinque minuti i Mig decollarono e si mantennero in volo, pronti per l’intercettazione ed il conseguente attacco all’invasore.

I due caccia puntarono I’obiettivo e si prepararono a fare fuoco armando i propri missili aria-aria. Quando furono a distanza di tiro, una forza sconosciuta proveniente dall’UFO li scagliò lontano ed entrambi i piloti, a causa dell’urto violento, persero il controllo del proprio mezzo. I due aerei precipitarono, fracassandosi al suolo, e i piloti persero la vita: probabilmente non fecero in tempo a lanciarsi fuori dai propri mezzi a causa della violenta onda d’urto subita. Nei fatti appena riportati si trovano alcune analogie con un altro caso di avvistamento UFO avvenuto a Rubinsk, in Russia, risalente per o all’estate del 1961.

Vista la notevole similitudine tra i due casi, pura distanza di trenta anni l’uno dall’altro non è da escludere che ci si trovi dinanzi a invenzioni folcloristiche o a leggende popolari, alimentate dal malcontento causato dal regime militare. Nel novembre del 1991 fu intervistato sui due fatti il comandante del Reparto di Difesa Aerea della Regione, di stanza a Leningrado (San Pietroburgo) il generale Kremenchuk, il quale negò decisamente che i fatti riportati fossero realmente accaduti.  II Gen. 

Affermò  inoltre, che nessun colonnello Kurkchy compariva tra le fila dell’ Armata Rossa e che quindi non poteva trovarsi a capo di una divisione locale. Alcuni inquirenti, però, parlarono con un colonnello che collaborava direttamente con il generale Kremenchuk il quale asserì che in effetti esisteva un colonnello di nome Kurkchy e che era al comando di un’ area per test nucleari, situata sull’isola di Novaya Zemlya. Nonostante la caduta del Regime Sovietico si continua ad assistere ad un diniego pressoché totale riguardo a fatti di questa natura, avvenuti in un territorio che in passato era sottoposto a controllo militare.

Pubblicato da Egidio De Bellis sabato, giugno 02, 2012

Cinque UFO disarmarono un Jet da combattimento Finlandese F-18A Hornet

Nel mondo della stampa ufologica sta facendo risonanza una notizia circa un Jet da combattimento Finlandese F-18A Hornet che il 31 Marzo del 1997 ingaggiò uno strano confronto con 5 oggetti non identificati. Il pilota solo ora si è deciso di raccontare la sua versione dei fatti, ma la sua identità rimane occultata. Secondo la testimonianza del pilota, il suo Jet dell’Aviazione Finlandese (Suomen Ilmaviomat) era dislocato presso la base di Rovaniemi a 400 Km da Helsinki, la Capitale del Paese. All’epoca, come di routine, effettuava un pattugliamento di 960 km lungo il confine con la Russia. 

5- Immagine di repertorio

Era in volo sulla Tundra ghiacciata a sud est del Lago di Inarijarv, quando gli strumenti gli segnalarono la presenza di 3 oggetti non identificati di forma discoidale diretti verso nord. 

Quando il pilota cercò di intercettare gli UFO; a un contatto visivo egli poté discernere ben 5 oggetti e non 3. In quel momento segnalò l’anomala presenza alla Base di Rovaniemi e informò su ciò che stava avvenendo. Gli Ufficiali superiori ordinarono di intercettare i velivoli. A quel punto i 5 UFO, che secondo il pilota erano oggetti luminosi color arancioni, manovrarono rapidamente verso nord-ovest. L’F-18 li inseguì per 200 Km a nord della Base. Dopo di ché si prosegui per altri 40 Km nella stessa direzione. Con una manovra brusca gli UFO si diressero verso est quasi sul Lago di Inarijarvi.
Il pilota a quel punto chiese il permesso di aprire il fuoco contro di loro e la Base acconsentì all’attacco. Il Jet si posizionò proprio dietro uno degli oggetti che erano visibili solo ad occhio nudo, infatti misteriosamente gli strumenti non rilevarono nulla. Improvvisamente un sibilo, un suono si udì dalle cuffie e dagli auricolari del pilota, un suono simile a quello di un allarme.

I computer di bordo si spensero improvvisamente e l’UFO velocemente sparì dalla vista.
Il pilota tentò di utilizzare il cannoncino di 20 mm contro l’oggetto volante, ma il sistema non volle sapere di attivarsi. Allora deciso a sparare tento di utilizzare il sistema di missili, ma apparve l’errore “DIFETTO DI SISTEMA”. In pratica, era momentaneamente e completamente disarmato. Secondo il pilota gli UFO scomparvero definitivamente dalla sua vista a circa 4 o 5 Mach (4 o 5 volte la velocità del suono). Inoltre notò che attorno agli UFO c’era uno strano alone arancione.
Per fortuna il pilota riuscì a ritornare alla base senza conseguenze, sano e salvo. Dopo l’atterraggio i computer furono esaminati attentamente per scoprire quale guasto avessero avuto, ma nessuna anomalia fu riscontrata.

Fonte: www.ufoforum.it

Morale della storia: La tecnologia umana non è in grado al momento, di opporsi a quella aliena pertanto; sarebbe opportuno non cercare il confronto. Non lo è poi, per una questione di logica, di etica e di morale. Perché cercare il confronto se non vi è la necessità? Il potere terrestre, sia politico, militare, o mafioso però, è di tipo dittatoriale e totalitario. 

La paranoia del potere, sicuramente dirà la sua. Anche in Italia come nel mondo, si verificano più o meno regolarmente interventi dell’aeronautica militare in occasione di presenze ufo. Ovviamente tutto viene sminuito, insabbiato, eluso. I cittadini onesti devono pagare le tasse e tacere, non sapere cosa fanno i loro rappresentanti. A questo ci pensa lo stato di mafia, mediante il “Segreto di Stato”. Questa è la democrazia occidentale.. In un prossimo post, scrambler in Italia.

Con il termine scramble si intendono le azioni di pronto intervento dell’aeronautica militare a tutela e controllo del territorio. Quando un intruso, ipotetico o reale viola i confini; i caccia dell’aeronautica si alzano e intervengono per intercettare l’intruso e quindi avviene il contatto o ingaggio. 

Ignoriamo in questo contesto, i perché dei non interventi nei confronti di quelli che vengono definiti “aerei fantasma” e atteniamoci agli interventi nei confronti degli ufo. Le disposizioni dei vari governi, sono per la linea forte laddove il nemico costituisca pericolo. Nel tempo però, la posizione si è ammorbidita a causa dell’evidente disparità del potenziale in campo. Vediamo alcuni casi, non di casa nostra

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