Il titolo “Alieni a processo” potrebbe apparire esagerato, ma nel momento in cui è uscita sui giornali la notizia in base al quale era sottoposto a processi il Luogotenente Alessandro Di Roio per vicende ufologiche, si è scatenata la gara a chi la sparava più grossa, in sostanza la gara a chi era più furbo. Insomma, la gara tra chi la sparava grossa per la vendita del sensazionalismo e chi ha manipolato affinché il sensazionalismo fosse delegittimante nei confronti del soggetto sottoposto a processo. Quindi quelli della faida anti Di Roio; motivo per il quale ora diventa opportuno passare la lente sopra almeno una parte dell’accaduto.
In quanto ricercatore in ambito ufologico, giunsi in Valmalenco su invito di alcuni soggetti locali i quali non riuscivano a capacitarsi circa quanto stava avvenendo nella loro vallata. Immediatamente mi furono fatte vedere delle foto con tanto di entità non umane e oggetti volanti di varia tipologia. Ebbi l’opportunità di andare a sentire i diretti interessati, testimoni di avvistamenti e autori di foto. Mi resi immediatamente conto che la faccenda era molto seria, molto importante, ma anche molto delicata.
1- Da Torre S. Maria/Valmalenco
Ebbi così l’opportunità di conoscere tale Felice Sirtori, appassionato di ufologia in quanto prima testimone diretto di vicende sue personali a carattere ufologico ed in seguito personaggio che assieme ai signor Enrico Rossi, Nicola Angarano, Michele Farina e altri ricercatori, erano andati a sentire sul territorio i testimoni che si erano resi disponibili, che a loro volta cercavano risposte. In questo contesto venni a conoscenza del fatto che l’allora Comandante della Stazione Carabinieri Alessandro Di Roio, era stato informato circa il fenomeno ufologico riscontrato in vallata e, si vociferava allora, che anche il Comandante avesse visto e fotografato personalmente il fenomeno. Insomma, già allora oltre dieci anni fa, la faccenda era ben nota in valle.
La domanda che mi fu inizialmente posta fu: Come spiega lei questi fenomeni forse unici al mondo per quanto ci è dato sapere e, come è opportuno affrontare una situazione del genere? La mia risposta fu: OCCORRE CHE SE NE PARLI, OCCORRE CHE QUESTA FACCENDA ESCA DALLA VALMALENCO E DALLA VALTELLINA.
Occorre ammettere che nel periodo a seguire i giornali locali fecero la loro parte ed i testimoni, seppure pochi in rapporto al numero reale di coloro che avevano visto e confermato in privato, poi ci hanno messo la faccia.
Nel frattempo volli sentire direttamente dal Comandante Di Roio come stavano le cose e come era opportuno che mi comportassi con le ricerche e la divulgazione che intendevo proporre mediante il blog: Presenze Aliene”.
A precisa domanda rispose: “lei si deve attenere alle disposizioni di legge. Se ha prove le porti, se non ne ha non se le inventi”. Quando domandai perché le notizie dei giornali non andavano più in là della Valtellina, mi rispose: “Vi è un muro di gomma, le notizie non passano!”.
Poi stranamente ad un certo punto i giornali locali smisero di riportare notizie inerenti l’ufologia e vi fu un periodo buio, il muro di gomma si era rinforzato. Le ceneri però covavano e all’improvviso le fiamme divamparono, fu nel momento in cui gli alieni finirono in tribunale! In tribunale fini il Comandante Di Roio, ma non solamente lui in quanto ora ci sono dei testimoni che si sono fatti avanti e forse altri ci arriveranno in seguito se sarà necessario.
Allo stato attuale stanno uscendo articoli a raffica in merito alla vicenda. E’ corretto che se ne parli, ma sarebbe anche corretto che se ne parlasse senza strumentalizzazioni di sorta. Vediamo un esempio:
La giornalista Barbara Gerosa afferma che il Di Roio si è fatto pagare 80 Euro (avrebbe potuto utilizzare il condizionale, avrebbe potuto utilizzare “si sarebbe fatto pagare”) ma poi non dice che questa accusa è decaduta. Dice che gli 80 euro erano per pattugliamenti anti alieni, ma non dice che essendo caduta questa affermazione non ha senso insistere.
Neppure palesa l’inevitabile ragionamento seguente ovvero: Se il Di Roio ha fatto pattugliamenti illegali, non li ha certamente fatti da solo, ma con due ore di pattugliamento potrebbe poi aver dato luogo ad un dossier di 200 pagine? Poi va considerato il fatto che in pattuglia non si è soli, pertanto vi erano altri rappresentanti dell’Arma! E, se vi erano e non può essere nascosta la cosa, ora dove sono costoro? Nel dossier presentato al Giudice? Ma allora i rappresentanti dell’Arma in pattuglia con il Comandante, hanno visto e sono testimoni; perché di costoro nessun giornale ne parla e ancora meno la Barbara?
Cosa significa muro di gomma? Lo spieghi la Barbara ben informata sui fatti, anche la sua opinione potrebbe essere interessante, se non gommosa. Domanda: Se il Di Roio ogni volta che gli era riportata una testimonianza, oppure ogni volta che ha lui stesso visto e fotografato, avesse voltato la faccia dall’altra parte, avrebbe fatto il suo dovere di fronte alla logica e alla legge italiana?
La Barbara preferisce invece parlare del dossier posto dalla difesa di fronte al Giudice e, lo fa proponendo una serie di foto a sua scelta. Una di queste è la soprastante cerchiata in rosso con scritto: Foto presunti alieni dossier alessandro di roio (in minuscolo). Scusami barbara ma alieni è plurale, intende che lì ci sono tre alieni? Se invece lì vi sarebbe un solo alieno, perché scrivere in plurale, senza considerare l’opportunità di porsi la domanda se quei due privati cittadini gradiscono e offrono consenso all’essere resi di dominio pubblico?
Avrebbe voluto domandare a loro il consenso, ma non sa chi sono? Potrei dirglielo io che li conosco, così come conosco l’autore della foto. Ma ancora, perché ha posto nome e cognome di Alessandro Di Roio in minuscolo? Il suo nome e cognome, lo mette in minuscolo?
Cara barbara, lei non doveva scegliere strumentalmente quella foto, perché non è a conoscenza del fatto che quella foto potrebbe essere parte di una serie di foto e potrebbero pure esserci altri testimoni presenti a conferma, per cui la sua allusione all’alieno ipotetico potrebbe diventerebbe fuori luogo! A parere mio la barbara non doveva scegliere quella foto di non facile comprensione, doveva sempre dal dossier, scegliere queste che non lasciano spazio al dubbio:
Se lo avesse fatto a costo di allontanarsi dalla scrivania per accertamenti, avrebbe potuto domandare ai presenti in foto cosa hanno visto e fotografato quel giorno, così oggi potrebbe avere del dossier Di Roio una più precisa opinione. Se comunque volesse accertare, il Monsignore presente in foto è tale Diego Coletti, prima a Como e ora in Vaticano.
Se poi quel signore che in foto se ne sta col braccio alzato a riprendere gli ufo, volesse adempiere al suo ruolo di buon cittadino e si facesse avanti, con le sue foto a conferma delle altre, farebbe cosa gradita e sarebbero messi a tacere anche i detrattori delle fotografie. Per fortuna altri testimoni fotografi ci sono ed il problema non si pone.
Quel giorno in cima al Pizzo Scalino per la Santa Messa del centenario erano convenute circa 200 persone. Certamente non tutte erano della Valmalenco, ma si può supporre che almeno in gran parte lo fossero e certamente si può supporre che la maggior parte delle persone si conoscessero a vicenda; pertanto guardando le foto è possibile ancora oggi risalire agli interessati.
La soprastante foto sempre della stessa serie ci fa vedere che i presenti erano ben consapevoli del fatto che in quel momento vi erano tre ufo in esibizione sopra le loro teste. Chi saluta, chi fotografa chi con sguardo sconcertato riflette; mentre altri colgono l’occasione per farsi fotografare con tanto di ufo in cielo, assieme ad un rappresentante dell’Arma dei Carabinieri! Cose del genere non capitano tutti i giorni, meglio approfittare! Sconcertante!!!
Persino Monsignor Coletti si mette in posa e vuole la foto ricordo con tanto di ufo e rappresentante dell’Arma! Birichina l’espressione del Coletti; mi fa ricordare quella volta in cui telefonai a Como per avere la sua versione dei fatti e, ancora ricordo la sua sguaiata risata! Si mormorava allora che sulla sua scrivania tenesse incorniciata in bella mostra, proprio questa fotografia! Se la sarà poi portata in Vaticano? Vada la barbara ad approfondire!
7- Qualcuno saluta e qualcuno se la ride.
Penso che la barbara ora non possa più avere dubbi in merito al fatto che il Luogotenente Alessandro di Roio non aveva bisogno di pattugliare in straordinario le provinciali e le statali per avere riscontri circa la presenza aliena in vallata. Erano i testimoni che andavano a cercarlo! Per il fatto che lui era ed è una persona consapevole della situazione ufologica, in molti mi hanno confermato che dove andava lui, quelli di sopra parevano farsi vedere più facilmente; un po’ come se fosse un catalizzatore, un sensitivo, un intuitivo!
La foto sopra è una delle tante eccezionali foto facenti parti del dossier. Mentre un testimone presente saluta l’oggetto che gli sta passando di fronte, il fotografo riprende seppure in lontananza, quello che sta passando alle loro spalle. Quel giorno nessuno dei presenti in cima al Pizzo Scalino, o meglio dove è stata celebrata la messa, può affermare di non aver visto. Erano presenti numerose personalità della vallata, almeno quattro sindaci, il Soccorso Alpino, il Monsignore e il rappresentante dell’Arma! Non basta?
Ora il rappresentante dell’Arma è nei guai per aver affermato e dimostrato che gli ufo e le entità aliene in Valmalenco sono di casa. Dove sono finiti quelli che si facevano riprendere vicino a lui per avere la spettacolare foto ricordo? Dove sono tutti quei testimoni? E tu, Diego Coletti che andavi curando le anime per un corretto e Divino vivere, perché non rendi testimonianza scritta, considerato che la faccia già l’avevi messa?
E tu barbara, perché non fai come ho fatto io, quando sono andato a sentire le testimonianze dei valligiani? Hai paura di non poter più dire quanto il muro di gomma ti consiglia di dire?
Dimenticavo, ma io non sono un giornalista imparato: uno dei presenti della foto con l’alieno che tu hai inteso ironizzare, è il signor Felice Sirtori, ricercatore e conoscitore delle vicende ufologiche valligiane, vallo a sentire, forse scoprirai di te e della vallata qualcosa di nuovo!
Nel frattempo in merito al tuo articolo e alla presentazione da te scelta, l’ho voluto sentire; ecco cosa ha detto: prima i giornalisti/giornalai non scrivevano, oppure quando lo facevano, seppure in base alla poca conoscenza del fenomeno, cercavano di proporre un minimo di informazione. Ora invece stanno comparendo i giornalai che ironizzano e lo fanno in chiave strumentale in funzione del muro di gomma. E’ un peccato che proprio loro che dovrebbero fare dell’informazione il loro ideale, si mettano a fare tutt’altro.
Già sarebbe un problema far trattare l’ufologia a soggetti disinformati, ma se poi vi sono altre mire, tutta la faccenda si complica. Se lo scopo diventa quello del fare la guerra al Di Roio, cosa mai saranno in grado costoro di dire in merito ad un fenomeno che poco conoscono persino gli addetti? In ufologia esiste la così detta oggettività del fenomeno e già questa non è alla portata dei giornalai, figuriamoci quando l’ufologia è quella che sconfina nel paranormale dove va in frantumi la fisica classica!
Se la Barbara non è in grado di comprendere, oppure le è stato imposto di non comprendere, cosa possono aspettarsi di poter comprendere i lettori? Qui ormai l’unica speranza è che il Giudice, nel momento in cui va a valutare il dossier Di Roio, non faccia doppia faccia e sappia valutare in funzione dell’interesse collettivo, applicando la legge e non interpretandola in funzione del muro di gomma. Il dossier tira in ballo centinaia di testimonianze, chi con nome, chi con faccia. L’unica speranza che ci rimane è che il Giudice non sia un barbaro e non volti la faccia dall’altra parte, cosa che in Italia pare capitare di frequente.
LE FOTO:
Foto 1: Scattata nei pressi di Torre S. Maria in bassa Valmalenco, riprende uno dei classici oggetti volanti visti e ripresi centinaia di volte in zona. Oggetto quantomeno simile a quelli ripresi in cima al Pizzo Scalino con tanto di Monsignore e Luogotenente.
Foto 2: Collage di notizie riportate da giornali valtellinesi negli anni addietro. Come la barbara può notare, già anni addietro suoi colleghi ironizzavano molto meno ed erano consapevoli almeno in parte del fenomeno.
Foto 3: Informazione proposta dalla giornalista Barbara Gerosa.
Foto 4/5/6/7: Inequivocabili foto a conferma di quanto avvenuto quel giorno. Per maggiori informazioni, vedere proposte a fondo pagina.
Foto 8: Caduta l’accusa di truffa, caduta l’accusa di diffamazione nei confronti dei superiori, ottenuta la riabilitazione quantomeno morale; ora resta pendente la questione relativa alla presunta vessazione subita dal Di Roio da parte dei suoi superiori. Voi giornalisti fatevene una ragione e non assecondate il muro di gomma, ne va della vostra dignità!