UFO/UAP nel ciriacese

E’ di questi tempi, l’idea che l’ufologia mondiale è in stato di forte fermento. Le recenti ammissioni rilasciate dal Pentagono e dalla Marina USA hanno fissato un paletto che non lascia scampo o possibilità di ritorno: gli ufo esistono!
Il termine UFO indica in generale un oggetto volante non identificato; mentre il sostitutivo termine UAP significa fenomeno aereo non identificato. La differenza non è cosa da poco, poiché prima si intendeva un oggetto volante materiale tipo dadi e bulloni, mentre il termine UAP sposta l’indice nella direzione dei fenomeni non più esclusivamente materiali, ma pure luminosi e/o trascendenti. Non per nulla appena dopo aver imposto l’acronimo UAP, in relazione ad una certa fenomenologia è stato aggiunto il termine “transmidium” per indicare quei velivoli che trascendono le comuni leggi della fisica, ma in grado di generare dei fenomeni interagenti col mondo materiale.
L’ammissione ufficiale ha destabilizzato il mondo ufologico, ma in Italia patria dei muri di gomma ad oltranza, ancora l’informazione di sistema difende l’ormai obsoleta dottrina per secoli imposta. Poco risalto per le ammissioni ufficiali e peraltro in ottica prevalentemente strumentale. Ancora meno è stato reso noto in merito al Simposio di San Marino dove quest’anno, mediante Massimo Angelucci per il CUN, Centro Ufologico Nazionale, si è relazionato in merito all’eclatante situazione ufologica emersa in Valtellina nell’ultimo decennio. La massa non deve sapere, ma limitarsi a pagare le tasse e credere. Veniamo ora alla vicenda in oggetto.
1 frame video


Il giorno 6/12/2023 il signor Amato Nicola, residente in Ciriè, mentre in auto assieme alla moglie percorreva la strada che da Barbania giunge a Front Canavese, ed esattamente giunto nei pressi dello svincolo per Favria, aveva la sorpresa. Sono le 18.35, quando si vede affiancare e poi superare allontanandosi in direzione Leini/Caselle, un anomalo oggetto volante molto luminoso.
Sull’auto di Nicola è presente una di quelle piccole videocamere tanto utili in caso di incidenti e, questa è pura fortuna in quanto riprende l’oggetto volante. Lo riprende quando l’oggetto entra nel campo di ripresa, purtroppo già ormai ad una certa distanza, ma ciò non toglie nulla al valore probante. La videocamera non è preposta per questo genere di riprese, pertanto non ha possibilità di zoom e per di più è disturbata dalla presenza del vetro. Per fortuna il vetro è pulito e quanto si ottiene non è comunque poca cosa in fatto di prova documentale. Lì un oggetto, oppure un qualcosa di luminoso e non meglio identificato è certamente passato.
Dice Nicola: il video non rende giustizia, perché riprende l’oggetto ormai lontano quando questo entra nel campo di ripresa della videocamera. La ripresa riduce dimensioni e luminosità, mentre quanto ho visto quando mi è passato a minore distanza, dava l’idea di un qualcosa decisamente più grande e luminoso. Non certamente un aereo, un elicottero, un missile oppure una stella cadente.


Aggiungo io: un vero peccato è che non si sia pensato nell’immediato, di andare a consultare le webcam pubbliche presenti in zona, si avrebbero avute probabilmente delle conferme incrociate di non poco conto!
La sottostante immagine 2/A ci fa vedere mediante la stella in giallo, la posizione dal quale è ripreso il video. La linea con freccia gialla, indica la direzione che è pressoché quella di Busano o Favria direzione Caselle. La vicenda si è consumata in un breve lasso di tempo pari a pochi secondi. Circa sei secondi di video più altrettanto per il superamento dell’auto, quindi una quindicina di secondi. Si consiglia la visione del video su di un monitor possibilmente grande mentre poco si riscontra sopra un cellulare. Assodato per certo il fatto che un qualcosa nei pressi dell’auto di Nicola è passato, ora occorre ipotizzare di cosa si tratta.
2 le posizioni


A sensazione ma ancor di più a rigore di logica, non si tratta di velivolo convenzionale, neppure di drone o di fenomeno naturale quale una stella cadente meteorite ecc. pertanto al momento trattasi di oggetto non identificato. Onde procedere con il tentativo di accertamento, si è ricorso alla estrapolazione di alcuni fotogrammi con tanto di ingrandimento, ottenendo così quanto presenta la sottostante immagine.
La prima costatazione (che visivamente il testimone non poteva cogliere) è che non si tratta di una forma volante unica e stabile, ma di un qualcosa in continuo divenire riscontrabile dal fatto che si trattava di più fonti luminose che variavano costantemente la posizione pur restando ravvicinate in formazione instabile a grappolo. Ovvero più oggetti luminosi che viaggiano mediante posizione ravvicinata ma instabile. Siccome ogni oggetto emette luminosità e queste si sommano in una sola, visivamente si ha la sensazione che si tratti di un solo oggetto, come asserito dal testimone.
3 tre frame del video


La sottostante immagine 4/A è un fotogramma ingrandito, estrapolato dal video ed è lo stesso presente nella immagine uno. La sottostante estrapolazione 4/B è altro fotogramma fornito in versione elaborata da un tecnico della fotografia, pertanto ripulita del campo luminoso che nella versione originale contorna gli oggetti volanti. Questa procedura ci fa vedere che gli oggetti volanti sottostanti e autori della luminosità sono tre. Nulla però dimostra in assoluto che sono realmente tre, poiché l’eventuale presenza di altri oggetti non emananti luminosità non è possibile escluderla.
Se la tesi esposta ha un senso, ora andiamo ad accertare se la vicenda di Front è stato un evento eccezionale ed unico, oppure è un qualcosa che nell’ambito ufologico è ripetibile e/o frequente; e qui una sorpresa.
4 altri frame


Nei giorni seguenti ed esattamente il 10/12/2023, a non molta distanza da Front ovvero sulla direttissima Lanzo/Torino, passavano in auto due coniugi. Arrivati nei pressi della seconda uscita per Robassomero, vedevano una luminosità sferica non piccola che fiondava dall’alto verso il basso per scomparire dietro l’orizzonte degli alberi. La dinamica e la velocità dava la sensazione che si sarebbe schiantato a terra.
La cosa strana dicono i testimoni, è che l’oggetto ha generato una luminosa scia rimasta persistente per alcuni secondi per poi scomparire gradatamente. Per come è stata vista la cosa, teoricamente l’oggetto si sarebbe dovuto schiantare a terra in una zona (immagine 2/B cerchiata in rosso) posta tra il torrente Stura di Lanzo e l’aeroporto Torino/Caselle. Nessuna esplosione è però stata segnalata, nessun boato ma i testimoni erano in auto e si sarebbe anche potuto non sentire. La casistica ufologica del passato segnala su tutto il pianeta numerosi casi con queste caratteristiche.
Se si trattava di causa naturale, ovvero un meteorite, a terra avrebbe impattato oppure sarebbe esploso. Se tutto si è dissolto nel nulla di fatto le spiegazioni potrebbero essere altre e, pure potrebbe significare che dentro a quella sfera luminosa fosse presente la tecnologia che ha impedito l’impatto e gestito il tutto. Ora siccome dai riscontri ufologici emerge che questi oggetti volanti possono tranquillamente volare senza rendersi luminosi e quindi visibili, se si fanno vedere significa che la cosa è intenzionale e deve essere considerata.
Chi è addentro alla tematica si rende conto che quanto esposto mediante i due casi è cosa abituale. Chi invece è al di fuori, si arrampicherà sui vetri pur di sostenere che l’esposizione è azzardata. Queste vicende però ormai sono ripetitive, pertanto diventa necessario tentare di comprendere quante e quali sono le tipologie di oggetti volanti che percorrono il nostro pianeta.
Andando al riscontro emerge che vi sono mezzi volanti dalle dimensioni e caratteristiche più disparate. Si va dai piccoli moduli quali sonde, ai moduli per singole entità, a velivoli di dimensioni maggiori dove la forma è quella tipica del disco volante in molteplici varianti. Poi vi sono i velivoli triangolari con varie colorazioni e dimensioni. Quindi ci sono le astronavi madri di grandi dimensioni con estetiche diverse, le quali svolgono la funzione di sganciare mezzi volanti più piccoli. velivoli questi per la ricognizione oppure l’atterraggio e, anche in questo caso le estetiche sono numerose. Tutto questo è nella consapevolezza delle istituzioni preposte, le quali fingono di non sapere ed impongono il muro di gomma.
Ora però la domanda: di quale tipologia fanno parte gli oggetti presenti nella immagine 4/B del caso di Front? La risposta certa non è possibile in quanto esistono oggetti con estetiche similari di varie dimensioni. Il video non consente risposta, ma una certa logica propone la presenza di tre navette di media dimensione, motivo per il quale vado in archivio per riscontrare cosa trovo in fatto di similitudine. A questo punto si riscontra che le tre navette sono molto simili alla sottostante foto scattata sopra Castel Masegra di Sondrio il 3/4/2016 mentre l’oggetto se ne stava fermo ed in bella vista!
La sottostante foto di sinistra è la versione originale, mentre quella di destra è un ingrandimento evidenziato. Come evidente, la similitudine con il fotogramma 4/B non è cosa da poco, quindi non è da escludersi che vi siano quantomeno gradi di parentela tra le due manifestazioni.
5 ufo su Castel Masegra di Sondrio


Ufo a Castel Masegra – Presenze Aliene (presenze-aliene.it) per chi volesse approfondire.
Si potrebbero citare altri casi simili avvenuti in zona, ma sarebbe un ripetersi, pertanto ora vado a ripescare la sottostante foto di un caso che negli anni 70’ ebbe parecchia attenzione, per il quale gli agenti del discredito molto si erano agitati.
Vicenda avvenuta il 24/11/1973 con tanto di foto scattata da Franco Contin localizzato in Susa, mentre l’oggetto era presente sopra il colle del Frais. Perché andare a ripescare un vecchio caso? Intanto la foto è notevole, poi perché è un caso della zona torinese, ma soprattutto per il motivo a seguire che vedremo.
6 caso Franco Contin


Ricordo le polemiche ufologiche degli anni seguenti, quando per i saccenti tutti gli ufo erano dei falsi oppure dei fulmini globulari e, ricordo che per alcuni l’ufo Contin era certamente un falso in quanto la forma non era quella tipica. Ebbene, per spirito di giustizia, sostengo che la foto di Contin è perfettamente coerente a tutta una serie di riprese che poi negli anni si sono susseguite, ma purtroppo i denigratori di questo non si sono accorti. Come già a suo tempo i cultori veri dell’ufologia avevano asserito, l’oggetto volante del Contin è una nave madre, ovvero una portaerei. Nella foto si notano due oggetti appena sganciati, oppure in fase di rientro.
A sostegno di tale tesi, ora vi propongo la sottostante fotografia scattata in alta Valmalenco il 14/4/2014 dall’ex Comandante della locale Stazione Carabinieri; la quale offre l’idea di una estetica comune, con tanto di sfere bianche o piccoli moduli, in procinto di partenza oppure di arrivo.
7 dall’alta Valmalenco


La presenza aliena sul nostro pianeta è una costante ormai acclarata. L’andamento riscontrato in Valtellina, ma pure altrove, offre la sensazione di una presenza stabile e legata al territorio, ma pure di una presenza instabile che si genera mediante arrivo e partenze di grandi navi madre. Continuare a sostenere che costoro sono qui per studiarci, comporta il sottovalutare l’intelligenza media dell’essere umano.
Quanto affermato è ampiamente dimostrabile e dimostrato e, non è affatto vero che le sacre istituzioni ancora non sanno. Costoro mentono sapendo di mentire e se potessero, battezzerebbero gli alieni e a noi umani venderebbero l’aria in bottigliette da mezzo litro!
8 nave madre sgancia moduli


La soprastante incredibile fotografia, da vedersi su un grande schermo per avere il meglio, ci fa vedere una triangolare grande astronave madre, mentre sgancia moduli di atterraggio. Poi però una domanda è doverosa: in fasi come queste, cosa possono riprendere i nostri mediante i sistemi satellitari e le webcam poste sul territorio, se non da videocamere sopra i nostri jet?
Chiudo con un ringraziamento agli autori delle foto, nonché un particolare grazie al signor Nicola Amato per averci messo la faccia e la testimonianza con tanto di video originale a conferma. La zona ciriacese non è nuova a vicende del genere. In questa zona è avvenuto il famoso caso di Corio 2018, il mio primo clamoroso avvistamento nel 1978 proprio da Ciriè, qui sono avvenute le vicende di Graziella Peirone con tanto di messa a verbale presso la locale Stazione Carabinieri, in merito alla foto che riprendeva un elicottero dei Carabinieri fermo in aria, di fronte ad una navetta aliena etc.

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