La vicenda che ha visto quale imputato l’ex Comandante della Stazione Carabinieri di Chiesa di Valmalenco, Maresciallo Alessandro Di Roio, ha fatto sì che i giornali riportassero foto di misteriosi oggetti volanti ed entità aliene riprese in zona. Tra le foto pubblicate, una ha colpito maggiormente l’attenzione dei lettori, motivo per il quale è giunta richiesta di ragguagli, con la domanda: chi è quel signore di spalle, che se ne sta con una entità aliena a pochi metri? La foto è la sottostante; motivo per il quale sono andato alla ricerca delle informazioni utili al riguardo.
Tra i richiedenti delucidazioni in merito alla fotografia, anche tale Fabio Giardini più noto come Fabioski; esperto di fotografia e video/grafica, il quale ha richiesto la foto in versione originale con l’intento di eseguire opportuna approfondita analisi.
Questa foto è stata scattata il 6/9/2020 presso il Parco Vassalini; pertanto ci troviamo tra il comune di Chiesa e la frazione di Vassalini, nell’omonimo parco. Questa zona, sin dall’emergere degli aspetti ufologici e di entità aliene in Valmalenco, è stata teatro di particolari eventi, ma occorre precisare che tutta la Valmalenco grossomodo si equivale. Dico questo per evitare inutili assembramenti. Andiamo all’evento in questione.
Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, questa vicenda è nata il giorno precedente, quando due ricercatori in ambito ufologico, tale Cosimo Di Giovanni del CUN e suo collega Marco Casali si trovavano a Lanzada per incontrare altro ricercatore di zona, tale Felice Sirtori. Durante la serata sono andati in pizzeria, pertanto sul tardi si lasciano. Felice se ne va e le altre due persone si fermano sulla strada a chiacchierare. Dichiara poi Cosimo Di Giovanni: in tarda serata del 5/9/2020 mi trovavo assieme a Marco Casali in Lanzada a guardare il panorama. Ci appoggiammo ad una ringhiera dell’antistante parcheggio e, mentre parlavamo, notammo di fronte a noi a circa 400 metri, una stradina bianca con vari lampioni che la illuminavano. Era una scena bella e suggestiva perché era buio pesto e la stradina coi lampioni risaltava bene.
Ad un certo punto notammo la figura di una persona che camminava in questa stradina che, era rettilinea, tranne solo in un punto per via di in grosso albero per il quale doveva essere aggirato. Entrambi abbiamo supposto che la figura vista camminare, a breve sarebbe comparsa dalla parte opposta, ma ciò non è avvenuto. Aspettammo 5 minuti, ma la figura non si presentò dalla parte opposta, quindi sorpresi, visivamente la cercammo e ci chiedemmo dove mai sarebbe potuta sparire, ma l’unica alternativa era che avesse svoltato altrove nel buio totale.
Ad un certo punto, sorpresi e incuriositi da quanto avvenuto, guardando oltre la grossa pianta illuminata, ad una ventina di metri vedemmo un improvviso flash. Supponemmo quindi che qualcuno stesse facendo fotografie, forse la stessa persona vista in precedenza, e ricordo che dissi a Marco: “Ma chi è quella persona che a quest’ora fa delle fotografie lì?”.
Ci ponemmo altre domande in particolare legate al fatto che la persona non era ricomparsa, ma non riuscimmo a ricavare alcuna risposta. Ad un certo punto alzai lo sguardo di poco, e all’improvviso una grandissima luce ovale comparve al rallentatore e poi si spense. Valutai una grandezza di circa 80-100 metri con una larghezza di circa 40-50 metri, poco più o poco meno. Rimanemmo colpiti anche da questa anomalia, pertanto telefonai a Felice Sirtori per riferire quanto visto e per sapere se di fronte al punto in cui ci trovavamo in quel momento ci fosse una strada, e gli spiegai il motivo della richiesta.
Dal momento in cui ci appoggiammo alla ringhiera, sino al termine di tutta la vicenda, passarono 15-20 minuti. Lo sapevamo bene perché a fianco di noi c’era l’orologio del campanile che stava più in basso e quindi noi lo vedevamo continuamente. Mi rispose molto semplicemente: Assolutamente no. Io pensai ai fari di qualche automobile parcheggiata in quella zona, certo però che i conti non tornavano. Era molto buio e non si vedeva nulla, quindi ce ne tornammo in hotel con l’idea che il giorno dopo saremmo andati a cercare la stradina vista.
La mattina seguente ci organizzammo e assieme a Felice e altra persona che possiamo definire N.N., andammo nel luogo stabilito, ovvero al parco Vassalini, ma quando ci arrivammo, ci rendemmo conto che non esisteva alcuna stradina bianca con lampioni e un grande albero. Quindi ci domandammo sbigottiti: ma noi ieri sera cosa abbiamo visto?
Lasciamo il racconto di Cosimo, e già questa vicenda da sola sarebbe sufficiente se approfondita, per la stesura di un articolo, ma andiamo a quanto avvenne il giorno della foto con tanto di entità:
Quindi quattro persone si recano al parco Vassalini. Cosimo e Marco vogliono capire come sia stato possibile il fatto che la sera prima avrebbero visto una scena che sul posto non si rivela reale. Felice e N.N. intendono fare un sopralluogo presso un masso ivi presente, onde stabilire l’altezza di una entità qui ripresa in precedenza, del quale però non riporterò in questo articolo ma eventualmente in un prossimo specifico articolo.
Giunti nei pressi del masso in questione, ecco cosa dichiara Cosimo: …ad un certo punto ci rendiamo conto tutti quanti, che qualcosa nell’ambiente sta cambiando. Non si sentono più i rumori, ci parliamo ma non ci sentiamo e dobbiamo gridare, ma anche così ci sentiamo con difficoltà. Ci pare di essere entrati in una realtà parallela dove tutto è come dentro una bolla ovattata. Stiamo perdendo il senso di noi stessi e del tempo, comunque scattiamo alcune fotografie. Passato un certo lasso di tempo, decidiamo di andarcene, io e Marco abbiamo fretta in quanto dobbiamo rientrare il pomeriggio stesso.
Preciso che durante la visita al parco Vassalini, nessuna delle quattro persone ha visto alcuna entità aliena, benché tutti e quattro hanno avuto sentore di ambiente anomalo, come uno stato di sospensione, tipico delle occasioni in cui loro sono presenti nei paraggi; ma è solamente in serata che riguardando le foto ci si rende conto. Le foto con presenza di entità sono due. La uno sopra e la sottostante tre, in cui compaiono tre alte ed evanescenti figure aliene. La figura di spalle è Cosimo Di Giovanni.
Il tempo stringe, pertanto i quattro ricercatori si dividono poco dopo le 13.00. Felice torna a casa, mentre N.N. ha cose da sbrigare; ma poi siccome vuole camminare, ritorna nel parco di Vassalini.
Ad un certo punto alza gli occhi al cielo e, vede uno strano oggetto volante grigio/nerastro che volteggia sopra la zona. Decide quindi di tentare di riprenderlo, producendo così dieci foto. Per comprendere la posizione in cui si trova, occorre notare sulla cima del monte frontale in lontananza, l’arrivo della cabinovia del Palù. Ecco una delle foto:
In questo caso non si tratta di presenze che compaiono in foto ad insaputa del fotografo, ma di foto intenzionali ad oggetto visto. L’oggetto è di piccole dimensioni e piuttosto lontano, comunque resta interessante. Per questione di spazio non è questo l’indirizzo dell’articolo, pertanto lasciamo questa pista.
La giornata dal punto di vista ufologico è stata interessante. Prima le entità e poi gli oggetti volanti, ma non è ancora finita. Dopo aver cenato, N.N. sente la necessità di guardare la zona antistante la sua abitazione e, eccolo nuovamente lì! Bello e sempre sconcertante, un oggetto volante luminoso sta battendo la zona. Impossibile non vederlo, volteggia poco sopra le case e, data la non alta velocità, ciò rende possibile la ripresa.
Ho detto: “impossibile non vederlo”, ma è veramente così? La domanda è provocatoria, e certamente logica in questo paese delle meraviglie, dove le abituali logiche sono regolarmente frantumate!
Nei giorni seguenti la sconcertante vicenda sono stato contattato dagli interessati i quali mi hanno relazionato. Ho ricevuto da N.N. le foto in versione originale e da Cosimo alcune foto in versione non originale. Vogliono sentire cosa penso della vicenda, pertanto mi metto all’opera e qui, scopro che quanto sin ora detto, è poca cosa rispetto quanto si va riscontrando!
LE FOTOGRAFIE
Nell’arco della vicenda, due persone con due fotocamere diverse hanno fotografato. Nel mondo così detto normale, se due persone riprendono lo stesso ambiente, più o meno tutte le foto si confermano a vicenda poiché coerenti; ma cosa avviene se le foto sono scattate in un ambiente che normale non è? Questo sarà un aspetto da accertare in seguito.
Nel mondo del paranormale e, in ufologia quando si va oltre quella dadi e bulloni, si entra nel mondo del paranormale; potrebbe anche avvenire che due fotocamere riprendono la stessa zona, ma con risultati e particolari diversi. Ad esempio, se la foto uno ci fa vedere una entità aliena, le foto delle altre fotocamere potrebbero anche non riportarla! Per saperlo, ovviamente occorre andare a verificare. Cosimo sostiene di aver controllato e afferma che le foto non riportano le entità aliene. La cosa è possibile e la si può spiegare in diversi modi.
L’eventuale verifica personale la effettuerò se e quando Cosimo mi invierà le foto in versione originale, mentre per ora sono andato a riscontrare i dati delle sedici foto di N.N., e qui si riscontra quanto sconcerta.
DISCRASIA FOTOGRAFICA (Solamente per veri esperti di fotografia)
Il termine discrasia lo si può considerare quale incongruenza o dissonanza. Pertanto l’oggetto del dibattito è quel fenomeno in base al quale le fotografie palesano delle incongruenze non spiegabili mediante la corretta o abituale arte della fotografia.
In base al pensiero prevalente, se una foto presenta delle anomalie, significa che è stata alterata e quindi si tratterebbe di fake, oppure che vi è stato un inconveniente tecnico. Chi si interessa di fotografia nell’ambito del paranormale e pertanto anche in ambito ufologico, è consapevole che possono esistere discrasie fotografiche non generate da fake, da suddividersi su due livelli. Su di un livello le discrasie sono generate da interferenze occasionali, mentre sull’altro livello le interferenze sono mirate, intenzionali e pure selettive, come da volontà superiore!
Quanto detto, con l’intento di arrivare ad affermare che le tre foto scattate al Parco Vassalini il 6/9/2020, presentano molteplici discrasie intenzionali e mirate, ma pure le altre tredici foto non sono esenti da interferenza. Le interferenze (in senso generale) possono essere di vario genere e quella più facilmente riscontrabile si verifica quando le presenze aliene non vogliono essere riprese. In questi casi possono bloccare momentaneamente o definitivamente la fotocamera, pure guastandola. Oppure possono all’improvviso scaricare del tutto le pile o bloccare il pulsante, come capitatomi più volte. Non è pertanto possibile scattare foto, ma appena se ne sono andati la fotocamera riprende a funzionare regolarmente.
Poi ci sono i casi in cui compaiono nelle fotografie, delle cose non viste, come ad esempio le entità della presente vicenda. Pertanto ora la domanda: l’entità della foto uno era oggettivamente presente in loco, oppure è avvenuta una interferenza per il quale l’immagine dell’entità è stata inserita direttamente nella fotocamera e nulla di oggettivo era presente là fuori?
Se più fotocamere riprendono la stessa zona e solamente una fotocamera riprende una entità aliena, potrebbe significare che quella entità non era oggettivamente presente in loco, ma solamente la sua immagine è stata inserita nello scatto fotografico prescelto. Ciò significa che questo potrebbe essere il caso della foto uno; ma poi si scopre che le cose non stanno affatto così!
Quando la sera stessa l’autore della foto riscontra la presenza dell’entità aliena; vede che l’entità è collocata dentro un cerchio. La cosa genera attenzione, pertanto il giorno seguente Felice Sirtori e N.N. si recano nuovamente al parco Vassalini con l’intento di costatare se il cerchio è cosa oggettiva e pertanto presente, oppure se in terra non esiste alcuna traccia, cosa che farebbe propendere per una immagine non oggettiva, ma inserita nella foto.
Giunti sul posto scoprono che il cerchio è nettamente visibile, esattamente come in foto e, notano che non esiste vegetazione nella linea del tracciato! Questa costatazione fa propendere verso l’ipotesi che anche l’entità ripresa potesse essere oggettiva e reale, benché in questo paese delle meraviglie, tutto diventa possibile!
In seguito non è stata tenuta sotto controllo la zona e del cerchio tutti si erano dimenticati, soprattutto in quanto altre vicende analoghe si erano verificate nel frattempo; poi a settembre di quest’anno 2022, Cosimo è tornato in Valmalenco e, memore della vicenda del cerchio, è tornato al parco Vassalini con l’intento di accertare se qualcosa era ancora visibile.
Ebbene, a distanza di due anni il cerchio era ancora lì. Certamente era ora molto meno visibile, frequentatori del parco ci erano passati sopra, ma un particolare continuava ad essere evidente: nel tracciato del cerchio, l’erba non era ancora ricresciuta a dovere, esattamente come se il cerchio fosse stato impresso con una radiazione che aveva eliminato ogni possibilità di manifestazione di vita! In sostanza, un marchio a fuoco!
Certamente ora il cerchio si era sporcato e l’erba vicina era cresciuta, pertanto si vedeva molto meno; quindi Felice e Cosimo decidono di evidenziarlo ponendo attorno, tutta una serie di rametti conficcati nel terreno. Ciò con l’intento di scattare alcune fotografie, con tanto di evidente indicazione del cerchio. Una delle foto è la soprastante, del quale poco si vede del cerchio, ma i testimoni diretti asseriscono che la traccia del bruciato ancora era evidente.
La vicenda del cerchio mette sul tavolo la propria oggettività e rende pertanto probabile l’oggettività dell’entità. In merito a questa figura aliena nulla è stato detto e molto vi sarebbe da dire, così come vi sarebbero da evidenziare le altre discrasie riscontrate. Al momento qui termina questa vicenda. Se in seguito Cosimo mi invierà le foto in versione originale, forse andremo a scoprire altre cose. Se Fabio dopo aver analizzato le foto avute, mi invierà il suo responso, ancora riporteremo di questa vicenda. In caso contrario va bene così, anche se nulla è stato detto in merito a cosa realmente quella sera Cosimo e Marco hanno visto e perché!