17/4/2016 alla centrale elettrica di Lanzada?
La vicenda è quella relativa a quanto avvenuto quella notte presso la centrale elettrica di Lanzada. Dire “presso” la centrale non è però corretto, in quanto la vicenda si è sviluppata in parte all’interno del cortile della centrale e in parte all’esterno della recinzione, lato campi da tennis. Nell’immediato della vicenda ne parlarono ampiamente i giornali locali, per primo IL GIORNO il 22/4/2016
1- Comparazione tra oggetti volanti similari
La risonanza del caso fu innescata da uno dei testimoni della vicenda, al quale va il nostro riconoscente apprezzamento per aver condiviso quanto altrimenti sarebbe scomparso nel cassetto del dimenticatoio. In anonimo il testimone fece pervenire in ogni dove, il materiale prodotto, ovvero una serie di tredici fotografie.
Altra risonanza si ebbe per il fatto che in anonimo qualcuno, forse lo stesso testimone, fece pervenire un CD con le foto durante la serata ufologica svoltasi il 30/4/2016 a Chiesa in Valmalenco. Serata nel corso del quale si manifestarono (in foto ma non visivamente) numerose entità aliene, presentate nel post: https://www.presenze-aliene.it/sono-tra-noi-oppure-noi-tra-loro/
2/3- Discesa nella centrale Enel
Perché ritornare su questa vicenda? Perché le indagini condotte, assieme ad altro materiale acquisito personalmente e/o pervenuto da altri testimoni, consentono un ulteriore passo in avanti nel tentativo di comprendere cosa esattamente avvenne quella notte. Tacere sarebbe un atto irrispettoso nei confronti dell’interesse collettivo e, una incoerenza nei confronti del testimone che ha fotografato e resa pubblica la vicenda.
SCENDONO A TERRA
Dopo anni di indagini, testimonianze pervenute, materiale fotografico a conferma, si può affermare con assoluta certezza che in Valmalenco, ma probabilmente anche altrove, delle presenze aliene mediante i loro apparecchi volanti, di tanto in tanto SCENDONO A TERRA. In alcuni casi è possibile ipotizzarne la motivazione, in altri non è assolutamente possibile.
4-Quando scendono a terra.
Nel collage sopra sono riportati quattro casi di discesa a terra. Il primo è appunto quello della centrale di Lanzada, il secondo quello avvenuto Castel Masegra, il terzo quello di Caspoggio e il quarto in alta Valmalenco. In quest’ultimo caso, tanto è palese la loro presenza, tanto è alto il numero delle entità più o meno schermate ma visibili, da parere quasi che si tratti di una allegra scampagnata di una variegata comitiva turistica. Villeggiatura aliena o qualcosa del genere quindi? Forse lo scopriremo in seguito. Del caso di Caspoggio non è possibile dire molto, se non arriverà altro materiale a sostegno.
Da notare che la distanza in linea d’aria tra il punto in cui è avvenuto questo caso e quello della centrale, è decisamente poca. Il caso di Castel Masegra è molto interessante, soprattutto per il fatto che evidenzia come costoro possono tranquillamente, infischiandosene delle logiche umane, scendere in pieno giorno in pieno centro urbano, alla faccia di tutti! Forse costoro sono amici nostri; diversamente ce ne saremmo resi conto mediante le conseguenze; certo è che normale tutto questo non mi pare e, ancora meno mi pare che si possa considerare normale l’atteggiamento delle nostre istituzioni che tutto questo certamente conoscono!
Il caso della centrale di Lanzada racchiude però una motivazione e uno svolgimento diverso rispetto agli altri casi. Mentre negli altri tre casi e se ne potrebbero aggiungere altri ancora, non si sono palesati imprevisti o incidenti di sorta; nel caso di Lanzada si è verificato un imprevisto, che poi andiamo a tentare di comprendere. Intanto è possibile fare una precisa affermazione ovvero, quella notte fu condotta da parte della presenza aliena, una precisa operazione a terra all’interno del cortile della centrale elettrica.
L’INCIDENTE DI PERCORSO
L’incidente di percorso, in base ai dati attuali, si può suddividere in due parti. Resta da comprendere se le due parti sono da considerarsi come collegate; oppure due eventi imprevisti ma indipendenti. A parere mio il problema fu uno solo, del quale abbiamo riscontro oggettivo mediante due fasi.
L’ufo scese sopra il cortile interno, esattamente come evidente nella foto sotto. Escludo che fossero lì per prendere corrente, come pensiero diffuso vorrebbe che fosse. Lo dimostra il fatto che l’intento fu quello riscontrato, di scendere e salire da terra, da parte di un certo numero di entità aliene. Esattamente come fa vedere la foto cinque, nel cortile la parte sottostante il mezzo volante era libera. Nella foto non si vede l’ufo in toto, ma probabilmente una parte triangolare de/schermata, dal quale scende un mezzo di minori dimensioni.
Praticamente un piccolo ascensore, con colorazione verde e luminosità bianca (foto 2-3-5). La foto 1/A fa vedere l’ufo come fu ripreso dal testimone principale. La 1/B è la foto scattata in altra occasione da altro testimone, sempre in Valmalenco. Ho operato questo accostamento per evidenziare il fatto che questa estetica di ufo è stata confermata, benché noi non possiamo avere la certezza che effettivamente l’ufo fosse così. Pensare che una parvenza di barca se ne vada allegramente in giro per il cielo e compia azione nella centrale elettrica è alquanto difficile. Più accettabile l’ipotesi che si possa aver visto e fotografato unicamente quanto è stato a noi consentito; considerando poi che costoro possono farci vedere e fotografare ciò che vogliono!
5- Interno cortile mentre scendono
Hanno dichiarato i testimoni, che dal loro punto di vista si è avuta la sensazione che qualcosa di non visibile sia andato ad urtare i cavi dell’alta tensione. Di conseguenza si sarebbe verificato il corto circuito che ha innescato l’interruzione della corrente, quindi lo spegnimento immediato di tutte le luci della centrale. Allarmi attivati e riduzione dell’attività delle turbine.
E’ probabile che l’oggetto autore del corto circuito, sia stata proprio la navetta mediante una parte schermata e pertanto non visibile ai testimoni. Si trattò quindi di un imprevisto incidente di percorso, in quanto non è ipotizzabile che l’operazione fosse finalizzata al danneggiamento della centrale. Tutto questo caos attirò nei giorni seguenti, l’attenzione della popolazione locale e non solo. Molte persone si recarono a fare un sopraluogo intorno alla centrale, sottoscritto compreso. Molte le fotografie scattate e non pochi i riscontri che, portano in una sola direzione.
LA SECONDA FASE
In base a quanto è possibile dedurre dalle tredici foto del testimone principale, l’intento della operazione a terra fu quello di compiere una operazione di imbarco e/o sbarco di entità aliene all’interno della centrale. La foto 5/A è la versione originale e la 5/B il tentativo di evidenziare le presenze aliene. Come evidente, la foto presenta una ampia pareidolia di volti, alcuni alieni e altri umanoidi. Solamente alcuni sono stati evidenziati e, probabilmente non tutti furono implicati nella operazione che si andava realizzando. Probabilmente questi erano presenti quali spettatori, che unicamente osservavano quanto stava avvenendo. La contemporanea e sovrapposta presenza di numerose entità dotate di schermature attive, ha generato nella foto un notevole caos estetico.
Ho effettuato dei sopralluoghi e, la prima incongruenza riscontrata è quella presente nella foto 6/A. Come si può osservare la rete di recinzione della centrale è stata sfondata in un modo anomalo, ma che non lascia dubbi. Chi l’ha divelta possedeva una forza almeno due/tre volte quella di un uomo comune e, il modo come è divelta dimostra che l’azione fu di tipo violento e improvvisato. Esattamente come si comporterebbe un essere di notevole forza che sta scappando.
Faccio notare che in base a come è divelta la rete, molto probabilmente almeno due entità sono passare di lì. Una ha sfondato facendo il foro tondo, l’altra è passata sotto alzando la rete! Se un uomo intendesse sfondare una rete del genere, utilizzerebbe un paio di tenaglie o tronchesine. La prima osservazione che mi è stata fatta quando ero sul posto fu: “E se la rete fosse stata sfondata da parte di ragazzini per andare a prendere le palle da tennis sfuggite oltre recinzione?” (Per chiarimento, i campi si trovano alle spalle del fotografo. Tra la recinzione della centrale e i campi da tennis vi è semplicemente un passaggio corridoio di circa 2/3 metri, come da foto otto).
Nessun ragazzino sarebbe in grado di rompere in quel modo la rete; soprattutto però non ne avrebbe assolutamente bisogno in quanto alcuni metri più avanti, vi è una porta sempre aperta, con chiavistello non funzionante, come da foto 6/B. Eventuali ragazzini, ma anche persone di altro genere, avrebbero certamente saputo della porta sempre aperta, bene in vista a disposizione di tutti; tanto è vero che nessuna palla da tennis ho visto dentro la recinzione.
Secondo particolare sconcertante, sono le orme riscontrate e fotografate nel passaggio corridoio; del quale una è presente nella foto sette. Purtroppo la pioggia di quella notte deformò la nitidezza dei contorni delle orme; ma la ricostruzione operata sulla foto si può considerare con un buon indice di veridicità.
Quest’orma, peraltro già riscontrata in altri luoghi della zona in cui è stata notata la presenza di entità aliene, parrebbe essere quella di una entità allogena tarchiata, di notevole forza ma comunque agile nei movimenti. Le entità allogene, sono una tipologia di esseri non accostabili al genere umano, ma neanche al genere alieno comunemente inteso; ovvero quello più evoluto, tecnologico e similare al genere umano.
La presenza allogena sulla Terra è una certezza, tutta da indagare e rendere nota. Nulla ha a che fare con il percorso evolutivo degli esseri umani. Parrebbe invece essere un ramo o tipologia a parte, del quale si servono o comunque controllano gruppi di entità superiori. Forse questi costituiscono una sorta di manovalanza al loro servizio.
Procedendo nella direzione nel quale andavano le orme; quindi verso destra rispetto alla direzione di marcia dell’orma, ovvero verso la montagna dal quale scendono le condotte della centrale; sono stati riscontrati tutta una serie di indizi. Intanto le orme davano ad intendere che nel passaggio era avvenuta una rissa oppure colluttazione, come se un essere tentasse di scappare; ma qualcuno non in grado di fermarlo fisicamente tentasse di impedirlo. Se un individuo sta scappando, il suo intento è di percorrere il tragitto nel minor tempo, quindi dove possibile percorre una linea retta.
Quando è ostacolato procede invece come gli riesce possibile. Qui il procedere è stato caotico, tanto è vero che, come è segnalato nella foto otto, l’essere che scappava, forse nel tentativo di liberarsi di chi gli stava addosso, anziché passare a destra della pianta che si trova sul suo percorso, passa a sinistra. Forse si sono attaccati ai rami nel tentativo di esprimere più forza, tanto è vero che alcuni rami sono stati trovati rotti.
Chi scappa da solo, non si ferma a rompere i rami! Anche il pezzo di legno presente nella foto è alquanto anomalo. Non sono stati riscontrati in zona altri pezzi come questo oppure dello stesso tipo di legno. Ciò presuppone che il pezzo è stato portato lì. Qualcuno se ne è servito, forse per difesa, oppure per sfondare la rete.
Procedendo certamente a fatica in quanto ostacolato, il fuggiasco è arrivato sin dove finisce il corridoio/passaggio. Foto nove. Qui si giunge dove il terreno/piazzale è asfaltato, quindi se ne sono perse le tracce. Non fu quindi possibile comprendere se l’allogeno fuggiasco riuscì a liberarsi e scappare, oppure fu acchiappato. Nulla cambia, in quanto se non lo hanno preso subito, lo avranno preso dopo. All’angolo del campo da tennis, la recinzione è sostenuta da un palo. Questo palo è piegato e, forse è ancora tale, così come lo sfondamento della recinzione e altro. Lo accerterò prossimamente. Un palo del genere può essere piegato con relativa forza, non certamente da forza umana.
Si potrebbe ipotizzare di tutto; come ad esempio che un camion in manovra lo abbia involontariamente urtato. Faccio però presente che il palo non presenta, nel punto della piega, alcun segno da impatto. Per giunta proprio davanti al palo quale fosse protezione, vi è una pianta che non è stata in alcun modo danneggiata. Non è ipotizzabile il fatto che quel palo era già così al momento della posa originale; in quanto è evidente l’allentamento della rete e del filo di rinforzo.
Pertanto, anche se questo particolare non fosse collegabile alla vicenda aliena, comunque quel palo è stato piegato dopo la posa e senza danneggiare la pianta. Come non lo so, ma certamente è avvenuto. Mi sorge il dubbio che, così come il fuggiasco era passato tra la rete del campo da tennis e la pianta precedente, così sia nuovamente passato tra il palo posto all’angolo e la pianta che sta di fronte. Spiegare come possa un essere del genere avere tanta forza mi è impossibile; ma questo è quanto presenta la scena. Nel caso che vi siano persone in grado di spiegare i particolari che vado esponendo, in modo diverso da come sto facendo, è pregato di informarmi.
10- Tombino con protezione divelta
Percorrendo più volte il passaggio tra le due recinzioni e guardando all’interno della recinzione della centrale, mi ponevo la seguente domanda: Assodato che la presenza ufologica è stata ampiamente vista, fotografata e testimoniata. Accertato che all’esterno sono state riscontrate molte tracce a conferma; possibile che all’interno del cortile non hanno lasciato tracce? Ebbene, anche all’interno erano presenti tracce a sostegno, vediamo quali.
Nel piazzale interno sono presenti dei condotti. La copertura è costituita da pannelli in cemento contenuti dentro una intelaiatura in ferro di tipo angolare rivolta all’interno. Fungono da rinforzo alcune traverse. Pannelli del genere non possono reggere pesi notevoli, quale un camion, ma potrebbero forse reggere una ruota d’auto. E’ visibile uno di questi condotti che termina, riquadro in nero, proprio sotto uno dei pali di sostegno dei cavi dell’alta tensione.
Due pannelli sfondati, in una posizione dove nessun mezzo poteva arrivarci sopra. Uno dei pannelli ha il cemento parzialmente rotto, e si trova nella posizione quasi naturale. L’altro pannello, quello del quale si vede l’intelaiatura senza cemento, è assolutamente anomalo per quanto riguarda il modo in cui è stato divelto. Per giunta si trova in posizione capovolta rispetto alla posizione naturale, quindi fu messo in seguito in quella posizione.
Questo pannello è stato sfondato dall’alto verso il basso, in una posizione nel quale, nulla poteva provenire dall’alto, se non qualcosa di gestito stando appena sopra il pannello. Faccio presente che, in condizione di normalità, questi pannelli si possono agevolmente sollevare e togliere manualmente. Nessuna necessità di sfondarli per accedere al condotto. Quindi, in questa centrale, si sfonda la rete di recinzione nonostante una porta aperta a pochi metri e, si sfondano due pannelli in cemento dove è sufficiente alzarli manualmente!
Alcune domande ora però si affacciano:
A) Per quale motivo, disponendo dello spazio sottostante la navetta/ufo non scese a terra, ma si servì dell’ascensore, considerando che ogni entità aliena può disporre di un suo mezzo personale?
Non possiamo avere certezze assolute, ma si possono ipotizzare alcune possibilità. La navetta era troppo grande, oppure atterrare era troppo pericoloso, oppure troppo evidente; oppure, e questa è la più probabile, vi era la necessità di servirsi dell’ascensore. Poi capiremo il perché.
B) Se l’intento di questa operazione era di sbarcare o imbarcare presenze aliene, per quale motivo fu scelta la centrale elettrica di Lanzada e non una località appartata e meno pericolosa?
Fu scelta la centrale perché lì ed unicamente lì quella operazione si doveva eseguire in via eccezionale. Quindi una operazione che non consentiva alternative e pertanto non una semplice operazione di sbarco o imbarco, ma qualcosa di diverso che poi andremo a scoprire.
C) Perché sono stati sfondati i due pannelli di copertura del condotto?
E’ evidente che qualcuno è scappato forzando la recinzione e questo qualcuno si trovava prima all’interno. Per quale motivo non ipotizzare che prima si fosse nascosto all’interno del condotto; motivo per cui si affermò la necessità aliena di andare a scovarlo? Chi arrivò sopra il condotto aveva necessità urgente di entrarci e decise di farlo sfondando dall’alto verso il basso. Chi stava sotto poteva scappare in qualsiasi altro punto semplicemente sollevando un pannello di una quindicina di chili.
LA DOPPIA LETTURA
Questa vicenda si può leggere in due modi diversi, del quale io prediligo il secondo. Il primo è che nella centrale elettrica è stata condotta una operazione di imbarco/sbarco di personale alieno. Nel corso dell’operazione vi sarebbe stato il tentativo da parte di una o più entità aliene di tipo allogeno, di scappare per non essere imbarcata e portata via. Il tentativo potrebbe essere avvenuto nascondendosi nel condotto, motivando quindi l’intervento forzato che ha dato gli esiti riscontrati. Dalla condotta oppure a parte, la stessa entità o altra oppure ancora altre hanno tentato la fuga sfondando la rete, scappando mediante il passaggio laterale tra la recinzione della centrale e i campi da tenni adiacenti. Possiamo ipotizzare che l’operazione di recupero del personale allogeno è avvenuta mediante la milizia aliena, l’equivalente delle nostre forze dell’ordine.
La seconda lettura è che una o più entità allogene erano scappate o non rientrate e si erano nascoste nel condotto della centrale; motivo che ha imposto l’intervento della gendarmeria all’interno della centrale. Ha imposto l’utilizzo dell’ascensore e non la discesa a terra, troppo pericolosa in caso di reazioni dei fuggiaschi. Nel corso dell’operazione si rese necessario l’intervento nel condotto sfondando le due coperture. Per il resto vale quanto è parte della prima lettura.
Non è possibile sapere quante erano le entità allogene ribelli. Recuperate per prime, sarebbero state portate sulla navetta. All’interno potrebbe essere avvenuta un’altra reazione, tale da generare l’inconveniente del mandare la navetta in collisione con i fili dell’alta tensione, generando quanto visto dai testimoni. Altra ipotesi potrebbe essere che i due pannelli sono stati sfondati da qualche mezzo tecnologico in dotazione all’ufo andatosi a posizionare sopra il palo, nel corso del quale si generò il corto circuito.
Il fatto poco probabile che alcuni allogeni siano riusciti a scappare non deve costituire timori per la popolazione. Se non sono stati presi subito, li hanno certamente presi in seguito. Se anche questi allogeni fossero ancora oggi in circolazione, nulla cambierebbe, in quanto in libertà lo erano anche prima e nessun problema hanno mai destato alla popolazione. Non sono aggressivi e il loro intento era probabilmente unicamente quello di non lasciare la Valmalenco.
RISCONTRO PERSONALE
Ogni volta che salgo in Valmalenco, mi prodigo nel tentativo di avere informazioni dalla popolazione locale. La gente del posto, esclusi gli interessati di ufologia, sono inizialmente restii nel parlare, dicono tutti di non aver mai visto nulla di anomalo in vallata. Se però si riesce ad eludere la diffidenza iniziale, quasi tutti finiscono con l’affermare di aver visto questa o quella cosa! Così è avvenuto anche per il caso della centrale. Chi ha affermato di aver visto entità in zona, chi ha visto luci anomali salire e scendere lungo le condotte, chi ha affermato di aver visto tracce anomali al suolo.
Mentre nel corso dell’ultima visita, stavo in meditazione nella stradina dietro la centrale, passarono due abitanti del posto. Ne approfittai per scambiare alcune parole. Intanto uno disse all’altro: Hai notato che oggi sono in funzione tutte le turbine, mentre era da aprile che questo più non succedeva? Ne approfittai e chiesi se nulla avevano notato ad aprile, quando alla centrale si ridusse il numero delle turbine attive. Si insospettirono e dissero: evidentemente ci fu un guasto!…
Una testimonianza fondamentale per il chiarimento finale di questa vicenda, potrebbe verificarsi se l’Enel fosse disponibile a rendere noto, cosa esattamente è avvenuto in fatto di danneggiamento e, cosa al loro interno, è stato riscontrato per quanto riguarda il parziale fermo della centrale. Nessuna notizia è trapelata al momento e, presumo che nessuno ha interesse ad andare oltre. In Italia le cose vanno così: La gente guarda e vede, le istituzioni latitano, l’Enel brancola nel buio del sistema! Il tutto, a poche centinaia di metri dal centro abitato di Lanzada!