Fotografare è certamente l’arte di immortalare immagini; ma fotografare è anche l’arte dell’andare nel mondo della fantasia e dell’occulto. Fotografare è l’arte del riprendere quanto l’occhio umano vede, ma è anche l’arte del riprendere quanto l’occhio non vede, quindi fotografia extra/visiva.
Quindi vi è la fotografia dell’ambito paranormale, dove si sconfina dal mondo detto normale, per avventurarsi in ambiti che per il comune mortale sono impensabili. Certamente non possiamo esimerci dal considerare il fenomeno detto pareidolia. Il termine sta ad indicare ciò che pare essere ma non è; ma significa anche ciò che pare essere in quanto è! Insomma, fotografare significa anche avventura con sorprese!
Claudia Flore dalla Sardegna, è amante dei fiori e della fotografia. Scatta delle foto alle orchidee, nulla nota di particolare in quel momento; ma quando con calma rivede il risultato delle foto fatte, ha una sorpresa. Cosa ci fa quella cosa dentro l’orchidea? Trattasi di cosa naturale e propria del fiore, oppure trattasi di presenza impropria e paranormale?
Claudia quindi ci contatta con la seguente domanda: Trattasi di bizzarria fotografica, oppure di una presenza anomala nel fiore? Trattasi di folletto oppure di pareidolia? Bella domanda al quale se ne potrebbe aggiungere altra del quale accenneremo in seguito, ma prima vi è da stabilire se trattasi di pareidolia, ovvero pare che sia ma non è, oppure pare che sia ed è.
Sin da tempi immemori l’umanità ipotizza l’esistenza del mondo delle fate, dei folletti e l’esistenza del così detto, piccolo popolo. Sempre si è accennato alla loro presenza che alcuni asseriscono di aver visto e altri fotografato. Per quanto riguarda la foto dell’orchidea, non sono in grado di asserire con certezza se si tratta di presenza aliena, oppure di semplice bizzarria fotografica; certamente però è presente il dubbio che non possa trattarsi di semplice casualità o bizzarria. La presenza di un ipotetico casco, il braccio, la mano, la barba etc. non sono esattamente poca cosa.
Permango nel dubbio, ma poi ricordo che nel 2017, tale Varga Stela Silvia aveva inviato una serie di fotografie tra le quali la soprastante, ponendo la stessa domanda di Claudia Flore. Chi fosse interessato al caso di Varga Stela Silvia, lo può trovare qui: https://www.presenze-aliene.it/un-mondo-tra-le-gocce/
L’immagine sottostante raccoglie più gocce della stessa serie fotografica ed è tesa a dimostrare come tendenzialmente le gocce hanno determinate dimensioni e, causa il peso e la forza di gravità, sono per conseguenza tendenzialmente ovali; la goccia che contiene il volto è decisamente più grande e più rotonda.
Le ipotesi in gioco da porre sul tavolo sono pertanto due, ovvero trattasi di bizzarria estetica o casualità, oppure trattasi di folletto dentro il fiore? Entrambe le ipotesi sono percorribili, ma poi ve ne è una terza e questa non potrà essere facilmente accettata seppure unicamente a livello ipotetico, in quanto si scontrerà con quello che è il pensiero prevalente della massa. Nonostante ciò mi sento in dovere di esporla, in quanto codesta ipotesi è in futuro destinata ad acquisire consistenza quando la massa andrà, se mai andrà, oltre il mondo dell’apparenza. Ovvero quando metterà in discussione il vecchio e caro concetto di realtà creduto.
COME SCOPRIRE L’ARCANO
La foto del folletto nell’orchidea, ma anche quello nella goccia, generano il dubbio ed il dibattito. Come risolvere la cosa? Esiste un mezzo per stabilire se questi folletti, ma in altri casi delle vere e proprie entità aliene in forma umanoide, esistono veramente?
Quando la pareidolia è dovuta ad un qualcosa che pare che sia ma non è, a condizione stabile di quanto si va a fotografare, scattando altre foto permane stabile quello stato di pareidolia. Quando invece lo stato di pareidolia che pare essere lo è ed in questo caso l’apparente entità è realmente una entità, scattando altre foto si riscontra che l’entità è cosa intelligente, si muove in modo intelligente e addirittura in altri casi sceglie di interagire con l’essere umano! Esagero? Non esagero, ora andremo a trovare la prova!
Non è possibile fornire la prova per quanto riguarda la foto dell’orchidea, in quanto foto singola e pertanto non vi è sequenza di immagini. Meglio la serie delle foto di Silvia Varga in quanto quantomeno sono possibili delle comparazioni. Entrambi i casi però, presentano la pecca della non partecipazione consapevole da parte di chi fotografa. Il fotografo scatta le foto, ma non vede nulla e nulla apparentemente interagisce con lui.
Cambia completamente la scena se il soggetto che fotografa è consapevole del fatto che sta riprendendo delle manifestazioni particolari o paranormali, poiché l’intelligenza che si manifesta, può fornire le risposte che stiamo cercando. Quindi ora vado a scavare nell’archivio alla ricerca di un caso adatto alla dimostrazione di quanto affermato.
LA FOTOGRAFIA PARANORMALE
Se cento fotografi dotati di fotocamera (di stessa tipologia e con stesse impostazioni) scattano contemporaneamente una foto da stessa posizione e tutti e cento ottengono stesso risultato; significa che cento persone hanno scattato cento foto normali.
Se cento persone scattano cento foto e, una o più foto presentano un aspetto certo e non condiviso da tutti, significa che qualcosa ha interagito in modo selettivo nei confronti della massa dei fotografi.
Il ferreo materialista e/o scientista affermerà che la realtà è una, certa ed indiscutibile, pertanto se le cento foto non sono tutte uguali, significa che se le foto anomali non sono state manipolate intenzionalmente a posteriori, significa che vi è stato un imprevisto incidente tecnico. Colui che sostiene l’esistenza della fotografia detta paranormale, affermerà invece che le foto non normali tra le cento, sono state oggetto di intervento da parte di una causa intelligente non compresa dal pensiero prevalente.
IL CASO VALMALENCO 12/11/2015
Ci troviamo in alta Valmalenco, quando un soggetto sensibile e avvezzo a questo genere di riprese fotografiche, sta andando a caccia di immagini particolari, quindi spera di andare a pescare nel mondo alieno o del paranormale. Non vede nulla di particolare, sebbene sente a livello intuitivo che è il momento di scattare foto, quindi scatta una foto tra le rocce, la soprastante 4/A.
Pare una normalissima foto in un normalissimo luogo di montagna. Ora andiamo ad ingrandire una certa zona della foto, mediante l’ingrandimento 4/B. Il masso ingrandito pare ancora assolutamente normale, ma il fotografo sente che sta per manifestarsi qualcosa, quindi continua a fotografare quella zona. Ecco quanto di paranormale avviene mediante la foto 5, di fronte al masso in questione!
Se il fotografo avesse scattato una sola foto, la 5, e domandasse spiegazioni in merito al fatto se trattasi di pareidolia che è, oppure pareidolia che non è, si aprirebbe un dibattito uguale a quello della foto dell’orchidea, oppure di Silvia e improbabile sarebbe il giungere ad una conclusione condivisa.
L’autore della foto cinque, sul momento non realizza esattamente ciò che sta avvenendo, ma la sua mente sta lavorando e, se di fronte vi è una entità che sta interagendo, consapevole o meno che sia il testimone, qualcosa di paranormale avviene. Il contattato non si rende conto visivamente, ma nell’attimo dello scatto fotografico le presenze della foto 5 già erano attive, quindi il fotografo ne intuisce la presenza. Il fotografo scatta foto in serie in quella zona tra le rocce, quindi ora andiamo a vedere cosa è successo, mediante la sottostante comparazione.
Quando è in corso una manifestazione paranormale, oppure se vogliamo aliena; di frequente nelle foto si riscontrano interferenze per quanto riguarda la luminosità e quindi la nitidezza. Osservando i quattro particolari sopra, si nota che la nitidezza è corretta solamente mediante la foto 750; mentre si evidenzia poca nitidezza nella 747 e 748. E’ pure possibile notare che non si tratta solamente di un problema di nitidezza; in quanto è presente anche una certa distorsione delle immagini. Quattro foto scattate nel mondo del normale, devono far vedere le stesse identiche cose; ma quattro foto scattate nell’ambito del paranormale, possono far vedere quattro cose diverse!!!
Cosa sta avvenendo in quel frangente è palese mediante la foto 749; poiché un qualcosa di fronte al fotografo sta interagendo, andando ad alterare la luminosità e rendendo deformata l’immagine di quanto retrostante. Mediante la foto 750 tutto è ritornato normale; ma ciò che perturbava la correttezza delle precedenti immagini, dove è andato?
Lo ritroviamo mediante la foto soprastante. Quella sorta di perturbazione tonda visibile nell’ingrandimento è quanto molti altri definirebbero quale porta dimensionale! Non è mio intento dibattere ora circa le porte dimensionali; ciò che in questo frangente è certo, è che nella soprastante foto è presente una circoscritta zona, dove sta avvenendo un qualcosa di non normale, e quindi un qualcosa di paranormale.
Quanto di paranormale sta avvenendo si evidenzia meglio mediante la sottostante foto 8; in quanto compare una entità in forma umanoide. La vediamo scura e alquanto vaga; e se questa fosse una foto singola, si potrebbe affermare che trattasi di pareidolia. Ovvero il fatto che certamente pare che sia, ma nulla conferma in assoluto che lo è. In sostanza noi ci troveremmo nella stessa posizione che riguarda la foto di Claudia oppure di Silvia.
In questo caso esiste però lo scatto fotografico seguente, ovvero la foto 9. Si ha quindi la conferma che questa è effettivamente una entità intelligente in quanto cammina, per poi porsi in posizione fotografica, guardando intenzionalmente nella direzione di chi sta fotografando.
L’intento del presente articolo è anche quello del dimostrare che esiste la fotografia paranormale, la quale tira in ballo la pareidolia fotografica che, non per questo non è normale quanto la fotografia normale. Quindi mi fermo per quanto riguarda l’esposizione delle foto relative alla entità in questione, fissando un paletto stabile: L’interferenza paranormale è generata da causa intelligente, la quale intende manifestarsi interagendo con la fotografia del soggetto in questione.
Da ciò una precisa e provocatoria domanda: Se cento fotografi avessero scattato ciascuno la propria serie fotografica negli stessi punti scattati da colui che ha ripreso l’entità, anche gli altri cento avrebbero ripreso la stessa entità? La risposta è: NI, ovvero forse sì o forse no; tutto sarebbe dipeso dalle intelligenze gestrici del destino.
SINTESI FINALE
E’ palese il fatto che la foto 5 impone tutta una serie di domande a chi intende approfondire. Il primo riscontro è che non vi è un volto, ma ve ne sono diversi e sovrapposti, i quali generano quella che in genere non trovando termini migliori, è definita: “Pareidolia dei volti”. Ovvero l’immagine in oggetto si presenta come se fosse generata da un certo numero di veline trasparenti sovrapposte, dove ogni velina riporta visibile la propria versione della realtà!
Come abbondantemente espresso in precedenti articoli, quando le manifestazioni sono di natura aliena o paranormale, non è mai un caso il riscontro da parte dell’essere umano. Ovvero la manifestazione è sempre mirata e intenzionale; pertanto anche la “pareidolia dei volti”! Quindi ora la domanda diventa: Per quale motivo nella occasione della vicenda Valmalenco, l’intelligenza manifestante ha intenzionalmente manifestato quanto esposto, in particolare la pareidolia dei volti?
La risposta che ipotizzo e che certamente verrà disapprovata dai più, è la seguente e trae motivazione da una precedente esperienza di contatto nel corso del quale mi fu spiegato il tutto mediante poche parole. Parole che ho più volte riportato e ribadito in precedenti post, ma che paiono incomprensibili mediante la consapevolezza media attuale. Mi fu palesemente detto da entità posta di fronte: NOI POSSIAMO FAR VEDERE, FOTOGRAFARE E VIVERE A CIASCUNO DI VOI, CONTEMPORANEAMENTE, REALTA’ DIVERSE! ORA TI FORNIAMO LA PROVA!!!
Parole di fuoco che, se vere e tutto confermerebbe che lo siano, vanno a terremotare il comune modo di intendere la realtà! Di fronte ad un evento del genere, fornita la prova, si disintegra ogni precedente e creduta ipotesi di realtà; benché dovrò continuare a riscontrare come sostenuto dai più, il fatto che le manifestazioni aliene o paranormali sono sconfinamenti dimensionali e da intendersi oggettivamente! In tutto questo gioco, le manifestazioni trascendono l’oggettività materiale, sono manifestazioni non oggettive in assoluto, da intendersi esattamente come propone la Fisica Quantistica se compresa e non strumentalizzata.
I veri fisici quantistici sanno che là fuori non esiste materia oggettiva, ma bensì apparente materia simulata in grado di imporsi come oggettiva in assoluto. Il potere perverso che vessa l’umanità è a conoscenza di tutto ciò, ma per mantenere il potere, mantiene la massa disinformata. Le entità aliene le quali propongono manifestazioni che trascendono la fisicità comunemente intesa, mirano allo svelamento dell’arcano, nel torpore generale della massa.
Tornando alla fotografia di Claudia Flore, occorre dire che questa resta una splendida foto con quesito. E’ un vero peccato che Claudia in quella occasione non abbia scattato una serie di foto in sequenza, ciò avrebbe permesso di stabilire se il presunto volto era puramente una bizzarria estetica del fiore, oppure se trattasi di velata sovrapposta interferenza quale quella del masso della Valmalenco.
Un particolare grazie agli autori delle foto.