Chi con una certa insistenza pone una videocamera su di un cavalletto e poi va a vedere cosa ha ripreso, prima o poi scopre che sono state riprese oltre le cose note, delle presenze non note e non visibili ad occhio nudo. Si va da apparenti piccoli oggetti volanti a presunti apparenti volatili o insetti. Poi si inizia a riscontrare che di insetti oppure uccelli non si tratta.
Al passo seguente scopre che sono numerose le tipologie e tutte quante non sono riconosciute dalla scienza e dall’informazione. Questo dato di fatto genera la necessità di approfondire, pertanto si palesa la necessità di trovare i termini utili onde identificarle.
Ogni tipologia riscontrata è una presenza estranea rispetto il comune vivere umano, pertanto in quanto estranea, è una entità aliena. Siccome la scienza non ne riconosce (o meglio non ne deve riconoscere) la presenza, neppure possono esserci termini per identificarle; pertanto arbitrariamente e momentaneamente ho definito tali presenze con una lettera dell’alfabeto greco. La tipologia che mediante il presente articolo andremo a considerare è stata definita: entità BETA. Altri ricercatori adottano termini quali calabroni o bombo, da non confondere con i reali bombo o calabroni.
Le due sottostanti foto ci propongono due varianti estetiche di tale entità Beta. La prima foto è stata inviata dal ricercatore Stefano Cicconi e la seconda da Mary Bottino, entrambe ottenute mediante video e non con scatto singolo.
1_due varianti Beta
La disinformazione in merito a queste presenze è pressoché totale e come scopriremo in seguito, ben motivata dalla logica di sistema. Questo dato di fatto fa sì che diventi pure difficile presentarle, anche perché queste presenze palesano tutta una serie di particolarità anomale, equivoche e talune esteticamente accostabili a presenze del mondo noto. Tale riscontro induce pertanto coloro che non hanno approfondito, a sostenere che si tratta di comuni presenze.
Procedendo con l’accertamento, emerge che non si tratta di insetti, poiché come prima cosa gli insetti hanno altre dimensioni, sono visibili e fotografabili, mentre questi non sono visibili ma fotografabili. Questo dato di fatto impone che le persone interessate, prendano consapevolezza del fatto che la banda visiva è minore rispetto la banda del fotografabile, pertanto esiste una differenza di banda dentro il quale le anzidette presenze Beta sono fotografabili e non visibili. Appurato quanto detto, al passo seguente si nota il fatto che queste presenze sono generalmente velocissime e solamente quando rallentano diventano fotografabili con rendimento.
Una caratteristica che distingue questa tipologia, rispetto ai comuni volatili o insetti, è il fatto che nel corso del loro battito d’ali, quando vogliono andare via di scatto e in velocità, mettono le ali davanti per poi effettuare una escursione alare di spinta molto ampia. Un po’ come i nuotatori in stile rana, mettono le braccia protese in avanti per poi effettuare il massimo della spinta. Nell’immagine 2/A, il senso di marcia è da sinistra a destra e le ali parzialmente in avanti.
2_altre due varianti Beta
In alcune occasioni nel corso delle riprese si è assistito ad un dato di fatto che lascia perplessi; in quanto queste presenze paiono essere consapevoli del fatto che sono osservate e riprese e, ciò comporta il fatto che addirittura paiono esibirsi con modalità che in genere non sono abituali e men che meno per gli insetti. Quanto detto sconcerta, ma poi lo sconcerto prosegue, poiché un altro aspetto fuori dalla logica umana consta nel fatto che in generale ma per l’occasione l’entità Beta, hanno una notevole padronanza del corpo, al punto che possono assumere momentanee estetiche similari ad uccelli oppure agli ufo, ai dischi volanti e pure agli insetti.
Presento ora, tratti da un video, tre fotogrammi con tre diverse varianti estetiche che evidenziano meglio quanto detto. Da notare, come questa entità, si presenta completamente nera, quando vola a velocità moderata, mentre le ali diventano prima chiare e poi trasparenti quando la velocità è alta. In altri casi sono state riscontrate tipologie con altre colorazioni. Gioca un fattore importante l’angolazione della luce.
3_ripresa da Superga -To-
Occorre tempo, esperienza e pazienza. Soprattutto, non ci si deve mai scordare che queste entità sanno di essere riprese e quindi, loro interagiscono con noi in modo intelligente, ma soprattutto come ritengono opportuno e pertanto in alcuni casi addirittura paiono giocare. Mentre l’entità “Delta” altra variante di presenze fotografabili e non visibili, manifesta un atteggiamento lineare, corretto e distaccato, la Beta in taluni casi pare burlare.
Sono presenti sia di giorno che di notte, ovviamente di notte è necessario che si trovino a distanza raggiungibile dal flash come nella foto quattro, oppure che si trovino davanti ad una fonte luminosa che, nel caso della foto cinque è la Luna.
4_ripresa col flash
Fotografare la Luna mentre una di queste presenze ci passa davanti, è pura fortuna, ma se come parrebbe queste entità sono telepatiche, il tutto può diventare non casuale. Ovvero entrerebbe in gioco la possibilità che queste entità possono scegliere di frapporsi alla Luna proprio mentre si sta fotografando.
Questa ipotesi si potrebbe considerare azzardata se rapportata al così detto mondo normale o vecchio modo di pensare; ma poi mediante il seguito della ricerca in ambito ufologico e paranormale, si potrà dimostrare che non lo è affatto.
5_entità Beta davanti la Luna
Uno degli aspetti che maggiormente emergono dalle analisi dei filmati, è la manifesta gioiosità e voglia di giocare tra di loro, stando in gruppi in numero variabile. Nella prima immagine sottostante, si evidenzia come in talune situazioni, assomigliano a mosconi o calabroni. Nella seconda, come si compatta il corpo al momento di iniziare la spinta alare, nella terza mentre stanno giocando allegramente.
Quando giocano, non sono in grado di dire se per questioni loro o per volontà di burlare chi li sta riprendendo; fanno alcune cose che sconcertano. Queste presenze si assemblano assieme in forme che mandano fuori di testa gli ufologi (che non conoscono questa realtà), per poi dividersi e continuare a giocare allegramente (forse ridendo della stupidità umana).
6_giochi di gruppo
Nel terzo frame sopra, sono presenti sei entità Beta mentre allegramente paiono giocare. Ad un certo punto si assemblano affiancandosi una all’altra, andando a generare la forma di un sigaro; immagine 6/d. In questo caso, il sigaro che formano, lo si vede cadere a foglia morta da una certa altezza sino ad una ventina di metri dal suolo per poi, prendere una certa direzione. Se l’osservatore si trova ad una certa distanza, potrebbe ipotizzare che trattasi di ufo sigaro. Ingrandendo ovviamente i dubbi scompaiono.
Nella immagine 6/d ci sono sei corpi affiancati e in fila, i quali vanno a generare l’apparente sigaro. In questo caso, sono praticamente fermi, per questo motivo si può scoprire l’arcano. Ricordo ancora che a occhio nudo non sono visibili; e neppure si possono scoprire questi giochi se non rallentano. Lo spettacolo è per chi dispone di un mezzo tecnologico che consente la visione diretta. Quando li vede, ha la conferma che è il momento adatto per riprendere. Ora la domanda: cosa è possibile vedere con apparecchiature professionali?
Queste entità, sono in grado di sfrecciare ad altissima velocità. Quando creano un sigaro e questo sfreccia velocissimo, nel caso che venga ripreso, fa gridare agli ufologi di aver ripreso una astronave aliena o quantomeno un ufo. Intanto i saccenti e quelli che dispongono di accertamenti con mezzi professionali tacciono!
Quelli che hanno interesse a creare caos, ridono! Altri dibattono il vano! I più ignorano del tutto questa realtà. Cari ufologi, meditate! Quanto esposto non spiega certamente l’ufologia poiché vi sono in gioco ben altri aspetti, semplicemente però chiarisce un aspetto importante. L’importanza è deducibile o quantificabile mediante una semplice domanda: “Perché questa realtà è ostinatamente tenuta nascosta?”
Mediante la sottostante immagine dieci, che peraltro ha fatto abbondantemente il giro in rete generando infiniti dibattiti tra ufologi e non, si vede uno strano oggetto tra i jet delle frecce tricolori.
7_tra le Frecce Tricolori
Nel riquadro 1 si evidenzia una comune scia aerea, dove però non si vede cosa la genera. Sotto, vediamo la parata della formazione acrobatica mentre genera scie per un fine puramente estetico. Nel riquadro 2, vediamo quello che viene indicato come ipotetico ufo. Certamente in quanto oggetto non identificato, ufo lo è certamente, purché non lo si consideri quale astronave. Ingrandendo come da riquadro 3, si evidenzia cosa è. E’ esattamente come quello dell’immagine n.2 ovvero, una entità “Beta”.
Ora abbiamo assodato quantomeno teoricamente, il fatto che esistono manifestazioni di esseri animati che non compaiono dal punto di vista scientifico. Abbiamo dato un nome e possiamo supporre che si tratta di una certa tipologia di esseri che stanno fuori del visibile umano, ma dentro il fotografabile. Risolto il mistero?
Assolutamente no, poiché nell’ambito della ricerca e dopo aver individuato e classificato numerose tipologie di questi esseri, sono stati riscontrati aspetti che frantumano il comune modo di pensare. Queste presenze manifestano la possibilità di entrare ed uscire dal riscontro umano, ma soprattutto manifestano la possibilità di manifestarsi con estetica variabile. Detto con altre parole, sono manifestazioni mutanti che si presentano come facenti parte del mondo paranormale!
Quindi non si tratterebbe di tipologie o razze, ma sporadiche manifestazioni di esseri con la caratteristica della mutevolezza, ovvero sono dei mutanti. Questa affermazione potrebbe apparire esagerata, pretestuosa e non comprovata, ma occorre tenere presente che chiunque può giungere a tale riscontro; tranne chi ha interesse inverso. Il ricercatore ufologo che ha sondato in profondità la faccenda degli ufo e delle entità aliene come generalmente intese, scopre che anche queste manifestazioni sono mutevoli e facenti parte dei mutanti del mondo paranormale.
8_manifestazioni mutanti
Il paranormale altro non è che il normale non noto, pertanto tutto quanto rientra nell’ambito complessivo della realtà manifesta, è appunto tutta quanta mutevole. Anche l’essere umano è un essere mutante che muta costantemente nel corso della propria manifestazione, così come ogni essere vivente. Pertanto si può asserire che nel mondo della manifestazione, tutto quanto è manifesto, è mutevole e inserito nel proprio fattore tempo! In merito alle manifestazioni mutevoli parecchio materiale è stato proposto dal presente blog, ma l’argomento si palesa ostico. Certamente non è facile proporre un argomento che l’informazione di sistema indirizzata alla massa rigetta, ma questo è.
Mentre indagavo la presenza beta, altre presenze erano state catalogate, ed il numero delle tipologie cresceva. Siccome ad un certo punto ogni tipologia manifestava varianti estetiche, dovetti arrendermi di fronte all’evidenza, Non si trattava di tipologie diverse, ma di manifestazioni mutanti in mediante variabili diverse.
Il riscontro operato sul campo e non solamente sulla carta, ha portato alla seguente costatazione: nulla è eterno, tutte le manifestazioni sono mutevoli, compreso l’essere umano, le entità aliene e come dimostrato, pure gli UFO! La mutevolezza che si riscontra in modo naturale nel mondo detto normale lascia tutti quanti indifferenti e ci pare ovvia, mentre la veloce mutevolezza nell’ambito del paranormale, lascia tutti quanti sbigottiti.
9_sconcertante ripresa della versione uomo falena
Da quel momento in poi dovetti considerare in altro modo il panorama ufologico e quello delle entità aliene che sporadicamente si manifestano sul nostro pianeta. Se noi ora andiamo a suddividere per tipologie quelle che in genere sono dette razze aliene, possiamo scoprire che anche queste sono variabili dei mutanti esattamente come per le entità beta. Quindi ciò significa che gli ufo alieni, le entità aliene e le Beta, altro non sono che manifestazioni virtuali sebbene interagenti. Ciò però comporta prendere atto del fatto che il presunto nostro universo altro non è che una immensa piattaforma olografica!
A conferma di quanto detto propongo i due sconcertanti sottostanti link, dove si svela il fatto che il Mothman o uomo falena esiste realmente ed è un mutante, così come esistono gli oggetti volanti che mutano estetica. Per questo motivo trovano logica collocazione anche le soprastanti foto di Stefano Cicconi con le foto 1/A e 8/C. La foto 1/B di Mary Bottino, mentre l’autore della foto con tanto di uomo falena al momento preferisce l’anonimato.
Il soprastante collage 8 mette assieme tre sconcertanti varianti di presenze mutanti. Le tre immagini sono dei frame, pertanto a monte è presente il video. I primi due frame provengono da riprese fatte personalmente e dimostrano quanto asserito, mentre il terzo è stato girato dal ricercatore Stefano Cicconi. Come bene si evidenzia, si tratta di presenze assolutamente anomali e non catalogabili, poiché continuamente variabili in quanto ad estetica.