(terza parte)
I due precedenti articoli sono stati apprezzati da un certo numero di lettori, ma hanno anche generato alcune reazioni di disapprovazione. Alcuni lettori/commentatori, hanno fatto pervenire contestazioni in base al quale io continuo a far passare per entità e ufo, banali palloncini, comuni volatili ed insetti, quando non dei droni. Di questi farebbe parte anche l’entità Kappa; che altro non sarebbe per alcuni, che un drone e per altri, un comune coleottero o scarabeo.
La contestazione in merito alle asserzioni altrui, in questo caso le mie, è cosa legittima, ma costoro dovrebbero mettere sul tavolo le prove delle loro asserzioni. Pertanto se l’entità Kappa è un coleottero o scarabeo, costoro dovrebbero fare la gentilezza di andare a riprendere coleotteri in volo, i quali presentino le stesse caratteristiche di mutevolezza dell’entità Kappa. Presumo che, come avvenuto in precedenti casi, nessuna prova verrà posta sul tavolo, ma come già avvenuto, mi saranno e già sono state inviate, numerose foto di scarabei prese in rete. Come ad esempio la foto 4/B e non la sottostante foto 1 che si rifà alla mitologia egizia.
In quanto poi, per il semplice fatto che un ufo è un oggetto volante non identificato, sino a quando l’oggetto che vola resterà non identificato; se anche è uno scarabeo non identificato, questo è un UFO. Come da manuale dell’ufologia. Dopo e se comprovato, diventerà un IFO ovvero oggetto volante identificato, o scarabeo se tale è.
CONTESTAZIONE IPOTESI DRONE
La tecnologia di matrice umana, da un certo punto storico in poi si è prodigata nella produzione di piccoli droni dalle sembianze di insetti, comuni volatili, animali. Questo dato di fatto è noto ai più, mentre meno noto è il fatto che i nostri vanno costantemente nella direzione della replica della tecnologia aliena.
Il Pentagono ha ammesso che gli ufo esistono, ma ha pure affermato che gli umani non conoscono come la presenza aliena riesca a manifestare una tecnologia che trascende il comune modo di intendere la fisicità e, quale sia la tecnologia usata per realizzare prestazioni impossibili all’essere umano. Noi umani ci stiamo invece destreggiando ad un livello decisamente più basso e, lo facciamo anche con piccoli droni commerciali, mentre quanto realizzato ad alto livello ci viene taciuto. I nostri replicano droni con forme di insetti e comuni volatili, ma anche droni in grado di portare a bordo un essere umano. Lo fanno in modi diversi, ma ancora utilizzano le tradizionali eliche e non certamente l’antigravità.
Il signor Tiziano Saba, che apprezzo per averci messo nome e faccia a differenza della maggioranza dei contestatori in anonimo, ha fatto pervenire la foto comprovante l’esistenza di un drone di basso costo e facilmente reperibile, che sarebbe la spiegazione circa l’esistenza della presunta entità Kappa. L’immagine inviata è la sottostante 2/A; mentre la 2/B è uno dei frame dell’entità Kappa riportati nei due precedenti articoli. Indubbiamente se compariamo A con B, dobbiamo ammettere che vi sono delle similitudini, benché evidente sia il numero delle incongruenze della sua tesi. La non sostenibilità della tesi di Tiziano diventa evidente quando andando in rete, dello stesso drone si ha a disposizione la sottostante immagine 2/C.
Questo drone che di base ha la forma di un uovo, quando si attiva per il volo, prima apre le quattro ali dotate di quattro eliche, dopo il quale può volare. Nel caso che, come sostiene Tiziano l’entità Kappa è un drone, allora a conferma è necessario che mi invii prove di maggiore consistenza.
CONTESTAZIONE IPOTESI GUFO E VOLATILI
Un signore che al momento adotta l’anonimato, si è fatto sentire sostenendo che io pubblico insetti e comuni volatili per ufo ed entità. Invitato a produrre le prove della sua asserzione, ha inviato la sottostante foto del gufo affermando: Le basta questa foto, oppure ne sono necessarie altre per dimostrare che la foto della webcam (particolare di sinistra) ha semplicemente ripreso un gufo?
Risposta: Le basta la soprastante comparazione per dimostrare quanto evidente appena al di là della superficiale apparenza? Intanto nessun accenno da parte sua a quella presenza grigiastra e quasi eterea che compare attorno alla presenza nera della foto webcam. Non si tratta certamente di una sfocatura come altri hanno insinuato e pertanto una foto mal riuscita. Si tratta di quanto non riconoscono coloro che hanno la cataratta visiva e mentale. Poi, proprio la foto da lei inviata, evidenzia la differenza di fondo che boccia la sua tesi e che vado a precisare: Tutte le presenze del nostro mondo e comunemente note, reagiscono alla luce solare, in un certo modo, ovvero se la luce le colpisce, come appunto il gufo, questo è illuminato e ottimamente visibile.
Tutte le presenze che non sono visibili, ma che sono fotografabili, hanno una reazione diversa alla luce solare. Nonostante nella comparazione sopra delle due foto, il sole si trovi alle spalle delle rispettive fotocamere, il volatile della webcam è completamente nero come se non fosse illuminato e questa fosse la parte in ombra!!! Le basta questo quale prova? Occorre togliersi la cataratta!
CONTESTAZIONE IPOTESI SCARABEO
Il maggior numero di contestazioni rivolte, sostengono il fatto che l’entità kappa altro non è che che un coleottero, uno scarabeo, un cervo volante, ed io farei passare gli scarabei per ufo. A dimostrazione che gli scarabei possono essere degli ufo, faccio presente che la nostra tecnologia produce scarabei/droni per l’osservazione sul territorio. Quello sulla mano sottostante ne è un esempio. Può volare, nel qual caso se non riconosciuto in quanto drone e neppure in quanto coleottero o scarabeo, resterà un ufo sino a data da destinarsi. Preciso che la contestazione in questo caso non era indirizzata al drone scarabeo, ma al fatto che l’entità Kappa altro non è che un coleottero o scarabeo. Comprendo il fatto che parte della popolazione soffre di cataratta visiva e di cataratta mentale; ma mi pare che la sottostante immagine non consente dubbi.
4- Similitudini e comparazioni
Mediante la foto 4/A abbiamo un drone. Con la 4/B propongo un coleottero vero simile per certi versi alla entità Kappa. Faccio però presente che, due cose diverse con similitudini in comune, restano comunque due cose distintamente diverse; se ovviamente non sono sottoposte alla strumentalizzazione di comodo. In base alla contestazione, l’immagine 4/B sarebbe il coleottero che avrebbe dato luogo alle immagini webcam del primo articolo. Riconosco il fatto che, se visto frontalmente sono presenti delle similitudini, ma basta il particolare delle due ali rigide per fare la differenza; in quanto i frame relativi alla entità Kappa dimostrano che le due ali non sono rigide, ma flessibili e soggette al cambio di dimensione e forma!
L’immagine 4/C è un frame del video proposto nel precedente articolo, mentre la 4/D propone la seconda sconcertante foto webcam.
LO SCARABEO EGIZIO
La polemica mia risposta alla contestazione potrebbe finire qui; ma qualcosa di particolarmente intrigante si affaccia ed impedisce la chiusura. Una curiosità che lascerà alquanto sorpresi, perplessi e spiazzati. Inizio con una semplice domanda ai contestatori del coleottero/scarabeo: Voi che siete esperti di ufologia e di coleotteri, vi siete mai domandati per quale motivo nell’antico Egitto adoravano il Dio KHEPRI rappresentato come scarabeo?
Il termine KHEPRI deriva da khpr che vuoi dire nello stesso tempo « scarabeo » e « divenire, sorgere, trasformarsi ». È generalmente raffigurato in forma umana con tanto di scarabeo sul capo, oppure semplicemente come scarabeo, esattamente come proposto mediante l’immagine 1 e 5.
Ma quanto è strano questo Dio Khepri (detto anche Kheper o Khepra). Lo vediamo mediante la foto 1/A mentre se ne sta sulla sacra barca che naviga/vola in cielo assieme ad altri dei. Ha il volto rappresentato come uno scarabeo, ha le ali come tutte le entità volanti della mitologia e, pertanto pure come l’uomo falena. Khepri sarebbe in grado di farsi vedere con sembianze umanoidi, anche a terra stando seduto come nella foto di destra, e sarebbe in grado di accedere all’astro solare che è tale solamente nella truffaldina logica cristiana. Porta i simboli della nobiltà divina e nessuno a suo tempo lo avrebbe accostato, come da moderna filosofia pro sistema, allo scarabeo stercoraro.
Ora una domanda emerge: Per quale motivo gli egiziani avrebbero mai adorato uno scarabeo stercoraro? Ed in effetti non adoravano lo scarabeo stercoraro, ma lo scarabeo Divino, che era tutt’altra cosa e lo identificarono in Kheper. A questo punto è opportuno che le persone interessate a questa vicenda, si pongano una doverosa domanda: PER QUALE MOTIVO SU TUTTO IL PIANETA IN TUTTI I TEMPI, LE ENTITA’ ALIENE SONO STATE RAPPRESENTATE IN UNA MIRIADE DI MODI ANTROPOMORFI?
Semplice la risposta, perché queste entità erano entità muta/forma, pertanto muta/estetica, in quanto possedevano la facoltà di trasformare le loro manifestazioni; esattamente come avviene ancora oggi!
Ma perché rappresentare una divinità mediante uno scarabeo?
L’attuale filosofia cristianizzata e delegittimante, sostiene che lo scarabeo sarebbe stato scelto in quanto lo scarabeo stercoraro è in grado di far rotolare le palle di sterco, così come si vede nelle rappresentazioni dell’antichità. Nel mito egiziano si affermava che Kheper si recava in cielo presso il dio solare facendo rotolare le palle, come da immagine 5. Costui però non era il sole/stella come hanno voluto farci credere, ma quello che fu rappresentato come il sole alato che nulla aveva a che fare col sole/stella, esattamente come da foto 6/A.
6-Decodifichiamo le rappresentazioni
Una certa strumentalizzazione in seguito fece diventare gli egiziani, quali adoratori del sole. Peccato che quel sole non era il sole, ma la rappresentazione della splendente dimora del dio padre Aton-Ra; del quale il dio Kheper era un intermediario con gli umani come rappresentato mediante l’immagine 6/C.
Di intermediari col popolo egiziano ve ne erano molti e questi, in base alle caratteristiche che manifestavano, non essendo visibile come fossero realmente i loro volti, vennero identificati con queste figure antropomorfe. Le rappresentazioni grafiche delle figure antropomorfe della mitologia egizia, ma di tutto il mondo, non erano il frutto di vaneggiamenti senza senso; erano il tentativo di comunicare/rappresentare ai posteri, un vissuto di grande importanza. Si intendeva comunicare ai posteri, il fatto che gli esseri Divini possedevano la facoltà della trasformazione.
Mediante la soprastante foto 6, vediamo che le offerte non erano al sole/stella ma al dio solare alato e nella immagine 6/C vediamo come erano rappresentate alcune divinità, compresa Kheper. Quanto detto è particolarmente palese mediante la foto 1/B dove lo scarabeo dalle grandi ali volge lo sguardo al sommo dio solare.
Come già più volte affermato in precedenti articoli, gli egiziani avevano il problema del come rappresentare gli dei che scendevano in terra. Sapevano che esistevano, sapevano che generalmente avevano sembianze umanoidi, ma non avevano certezza circa l’estetica! Ovvio che gli egiziani avevano questo problema, quelle entità aliene erano mutevoli nel loro aspetto, benché avessero caratteristiche ripetitive di base. Evidentemente vi era una entità che di base presentava la parvenza dello scarabeo, motivo per il quale gli egiziani la identificarono con Kepra lo scarabeo Divino.
Ora però la domanda si fa intrigante: L’entità identificata quale Kepra dagli egizi, è la stessa entità Kappa identificata oggi?
Ovviamente non sono in grado di affermarlo con certezza assoluta, ma è innegabile che vi sono dei punti di notevole convergenza che potrebbero confermare la cosa. Se così fosse e nulla dimostra il contrario, potrebbe significare che in un lontano passato, agli umani era consentito vedere quantomeno parzialmente le entità aliene, così come oggi le vediamo mediante il fotografabile non visibile e, solo eccezionalmente in modo diretto. Ieri si vedevano a occhio nudo, oggi le riscontriamo ma unicamente mediante foto e video e solamente alcuni soggetti dalle particolari doti visive le vedono direttamente; ma di questi la nostra scienza non parla. Ciò comporterebbe che, o loro hanno spostato il confine entro il quale si manifestano, oppure noi umani abbiamo retrocesso il limite massimo della nostra vista.
Nel corso dei due precedenti articoli ho esposto il fatto che l’entità Kappa possiede piena facoltà di manifestazione, adottando anche l’estetica dello scarabeo. Gli egiziani adoravano una entità esteticamente mutevole rappresentata con lo scarabeo. Se io sono fuori di testa oggi, significa che allora lo erano pure gli egiziani!
IL MOTHMAN o uomo falena
Alcuni lettori hanno posto la domanda oppure l’ipotesi, in base al quale l’entità Kappa altro non sarebbe che il mitologico uomo falena.
E’ curioso il fatto che l’essere umano di tanto in tanto dimentica le cose del passato, per poi giungere in seguito a credere di scoprirle. La scoperta dell’uomo falena, dovuto ai casi americani degli anni 60, presuppone il non ricordare che in un passato più lontano, su tutto il pianeta, era noto il mito dell’uomo uccello, detto in alcune zone: UOMO AQUILA! Per questo motivo avevo pubblicato: https://www.presenze-aliene.it/uomini-aquila-e-aquile/
Su tutto il pianeta sono state riscontrate rappresentazioni di esseri umanoidi con due o quattro ali! Le più note rappresentazioni sono quelle degli Apkallu, immagine 7, ma vi sono pure rappresentazioni di presunti angeli o demoni con le ali.
Ora la domanda: l’entità Kappa è la stessa tipologia di entità che in passato ha dato luogo, forse assieme ad altre, al mito dell’uomo uccello?
Risposta: Non lo posso affermare, ma neppure posso affermare il contrario. Una cosa certa è che l’entità la quale genera l’estetica Kappa, possiede doti di trasformazione, come le possedevano le entità che si manifestavano quali dei o semidei in Terra.
QUESTIONE OLOGRAFICA E CHIUSURA
Alcuni lettori hanno fatto presente che le manifestazioni di entità nel presente e nel passato, altro non sarebbero che proiezioni olografiche. Qualcuno poi ha tirato in ballo il: Progetto Blue Beam. Progetto in base al quale il “Governo Ombra o NWO” potrebbe servirsi dell’olografia per inscenare una finta invasione aliena, onde militarizzare maggiormente il pianeta.
Fermo restando che la manipolazione della massa è cosa già ampiamente attuale, basta considerare la vicenda virus; l’invasione aliena è al momento cosa unicamente mediatica. Sta però di fatto che l’olografia è argomento della massima importanza. Esiste però un problema di fondo, il quale fa sì che l’olografia non sia facilmente proponibile, al momento, in quanto il pensiero generale ne è ancora troppo lontano e soprattutto, una cosa è l’olografia di matrice umana e altra cosa è quella aliena. Certamente se ne parlerà in futuro, certamente implicherà l’ufologia e la presenza aliena, ma il tutto sarà da presentarsi in un adeguato contesto scenografico.