La vicenda che oggi si va a riportare, è una tra le più sconcertanti per chi intende approfondire i misteri dell’ufologia, delle entità aliene e del mondo paranormale. Contemporaneamente è una delle meglio documentate per quanto riguarda le vicende valtellinesi, considerata la mole di fotografie prodotte che sono circa duecento. Alcune di queste foto già erano state pubblicate, ma mai nella sua interezza la vicenda era stata riportata; occorre però considerare quanto ultimamente l’ufologia mondiale è andata cambiando e, ciò che oggi è possibile riferire anni addietro era impensabile.
Il giorno in questione è il 12/11/2015, una splendida giornata da porre incisa nella roccia, ad imperitura memoria nell’ufologia mondiale e non esagero. Non sarà certamente possibile proporre tutto quanto il materiale; pertanto opererò una pesante selezione, senza dimenticare che al ricercatore interessano gli aspetti salienti che approfondiscono e non la quantità. Quindi veniamo al dunque.
1-una presenza accompagna
Tre ricercatori che al momento mantengono l’anonimato, tranne tale Michele Farina già noto per altre vicende ufologiche; concordarono di salire quel giorno alla Piana di Campagneda, alta Valmalenco. L’intento è quello di attivarsi quali cacciatori di immagini in ambito ufologico; ovvero battere una certa zona per fotografare quanto e se eccezionalmente visibile, oppure alla cieca sperando nella pesca di fortuna. Ciò che avvenne andò ben oltre l’immaginabile.
Il preludio che sarebbe stata una giornata eccezionale si palesò intorno alle 11.25’ mentre i tre camminavano per l’avvicinamento, quando notarono che in cima ad un monte attiguo, foto sopra, una strana luminosità sferica era in fase di manifestazione. Un po’ come dire: vi stiamo vedendo e seguendo, noi siamo qui. La presenza prima sferica ad un certo punto prende la forma del classico chicco di riso, si sposta e va scomparendo lasciando una scia. Si sposta nella direzione dove i tre stanno andando, un po’ come dire: vi vediamo e vi precediamo lì sul posto.
2- entità
Arrivati sul posto che intendono scandagliare, consumano un veloce pranzo al sacco, chiacchierano e scattano foto senza nulla vedere di particolare; ma con il sentore che quelli di sopra sono in zona e li stanno osservando. Solamente a sera sul pc potranno avere il riscontro certo, quando andranno a scoprire che una entità aliena si era fatta fotografare più volte. L’alternativa circa la lettura della vicenda potrebbe essere che siano state riprese più entità aliene, ma propendo per la prima ipotesi; ovvero la stessa in pose ed estetiche diverse.
La prima foto con tanto di entità presente è la soprastante, dove si riscontra un velato corpo umanoide scuro con una statura intorno a mt. 2.20/50. Inizialmente questa foto non fu inserita tra quelle importanti; in quanto eventuali valutatori avrebbero potuto insinuare che si trattava unicamente di un’ombra e pertanto di un caso di pareidolia. Ogni dubbio però scomparte nel momento in cui si va a considerare lo scatto fotografico operato 10” prima ed il seguente 2” dopo, e si riscontra che di quell’ombra non vi è traccia. Nel collage soprastante vediamo al centro la foto originale, a sinistra l’ingrandimento dell’entità posta sopra quel preciso masso e a destra lo stesso masso ripreso 2” dopo dal quale si evince che non si tratta di ombra, ma di umanoide ombrato.
3- entità in trasparenza
La seconda foto sconcertante è la soprastante, dove è ripresa una entità di alta statura, in stato di parziale schermatura ovvero occultamento, la quale genera una distorsione dell’immagine dando illusoriamente la parvenza della trasparenza. Osservando quella che parrebbe la roccia retrostante, la vediamo come in trasparenza con forte stato di distorsione della immagine.
Ciò fa supporre che avesse addosso una tuta dello stesso materiale che la nostra più moderna tecnologia ha realizzato per generare l’invisibilità e, nulla esclude la possibilità che i nostri possano aver copiato proprio da costoro. L’immagine soprastante richiama alla mente Predator, dove l’entità compariva e scompariva generando strani effetti estetici e di trasparenza.
4- dalla fantascienza
Avere a disposizione in versione originale una foto come la tre (come tutte quante), non è poca cosa. Questa foto conferma il fatto che chi ha ideato la figura di Predator, era a conoscenza dell’aspetto relativo ai giochi che la gestione dell’invisibilità consente! A parte il gioco relativo all’invisibilità la foto poi presenta altri particolari, pertanto nella foto tre abbiamo: la foto originale di base, quindi l’ingrandimento della parte relativa all’entità, mentre nell’allegato di destra vediamo la stessa entità in versione schiarita ed evidenziata per riscontrarla meglio e renderla visibile a tutti.
In alto poi vediamo un volto alieno e in basso, il muso di una presunta volpe che se ne sta ai piedi dell’entità! Costei porta certamente una tuta con tanto di stivali. Altri particolari interessanti potrebbero essere esposti, ma il tempo stringe. Mediante l’immagine quattro vediamo una ricostruzione fantascientifica della immagine di Predator ripreso mediante videocamera termica.
5-foto in sequenza con risultati diversi
Ripresa la soprastante entità in trasparenza, il fotografo ora si sposta di alcuni metri e si porta all’imbocco di quello che è detto il canalino, ovvero un corridoio tra due pareti di roccia che vediamo mediante la soprastante foto. Questa è una zona considerata calda, poiché in passato già erano avvenuti riscontri di presenze e foto non da poco.
Quando nelle foto compaiono presenze visivamente non viste, nell’attimo dello scatto, per un attimo sul display già è presente quanto poi la foto presenterà. Ciò determina il fatto che l’autore delle foto che nulla ha visto, ora per un attimo ne ha conferma. Ciò incide quantomeno a livello di subconscio e determina il vago sentore che ci sono in zona delle presenze aliene. Quindi insiste con gli scatti e, quando in seguito andrà all’accertamento sul pc, mediante gli ingrandimenti dei particolari, avrà la sottostante conferma.
Il sottostante particolare “A” ci fa vedere un volto vagamente umanoide davanti un certo masso. Allo scatto seguente il volto non compare se non molto vagamente, mentre al terzo di volti ve ne sono diversi e pure sovrapposti! Quindi ora la domanda: perché chi si può rendere invisibile o meno, sceglie di rendersi visibile in questo modo? Molto semplice la risposta: chi manifesta intende dimostrare che il manifesto non soggiace alla ferrea logica della fisica umana, ma trascende a piacimento il mondo così detto materiale!
6- presenze che compaiono e scompaiono
Ora qualcosa di semi invisibile è presente dentro il canalino ed il fotografo ne è consapevole. La presenza sta risalendo il canalino e la conferma l’abbiamo mediante la soprastante foto 749. Quando l’anonima presenza si trova di fronte al masso che sta in fondo al canalino, ne deforma l’immagine, in quanto nella realtà oggettiva dovrebbe comparire come da soprastanti 747 e 748.
Il collage sei nel quale compaiono e scompaiono volti, ci fa vedere e comprendere quanto è sconcertante la differenza esistente tra il concetto umano di realtà, rispetto al loro gestibile a piacimento. Teniamo presente che le figure presenti si potrebbero concretizzare e potrebbero interagire. Ciò dovrebbe indurre gli umani a profonda riflessione, a costo di rivedere il vetusto pensiero imposto.
7- entità con sole e ombra
Ora l’autore delle foto ha compreso che la presenza anomala sta percorrendo il canalino con l’intento di uscire dalla parte alta; pertanto decide di andare ad aspettarla all’uscita. La sua intuizione è ottima, sempre che non sia stato ispirato dalla stessa presenza. L’autore esce lateralmente dal canalino e scatta la soprastante sconcertante foto.
Ecco con buona probabilità, chi era la presenza dentro il canalino. L’entità ha diminuito l’azione schermante, ora è maggiormente visibile, ma facendo questo si espone a maggiore interferenza con la luce del sole. Pertanto la vediamo luminosa dal lato del sole e così tanto scura dalla parte opposta. La sua tuta ha la necessita di adattarsi alla gestione della luce o forse proprio così è stata intenzionalmente gestita.
8- entità in posa fotografica
L’entità si sposta, si è avvicinata ed ora se ne sta in posa fotografica, è consapevole di essere ripresa poiché indirizza lo sguardo nella direzione del fotografo. Diventa quindi automatico supporre che l’intento è quello di fornire delle informazioni/regalo al genere umano.
Intende pure comunicare che modulando la sua manifestazione, questa assume a conferma, la stessa sembianza presente nella foto 2 (molto simile) e infinite altre varianti. Quasi certamente porta un casco con tanto di visore, o almeno in altre occasioni questo è stato riscontrato e questo emerge andando ad ingrandire.
9- gioco con l’invisibile
Faccio presente che essendo queste 200 foto in versione originale, è possibile ricostruire tutta la tempistica degli scatti e pertanto il susseguirsi dell’evento. Scattata la foto soprastante, l’entità scompare e nei pressi compare una strano fenomeno, quello tipico che si manifesta quando loro stanno per comparire o scomparire.
Qualcuno a questo punto potrebbe gridare che trattasi di buco spazio/temporale o di wormhole; ma io ricordo che in base alla fisica quantistica il tempo e lo spazio come da concetto umano non esistono affatto. Esistono unicamente nell’ambito del simulato umano tanto caro alla fisica classica. Ciò comporta la necessità di altra modalità di lettura. Invito gli interessati ad ingrandire questa foto, perché con questa foto nuovamente si tira in ballo il film di Predator…
10- con postura non abituale
Dopo la carrellata fotografica presentata si potrebbe essere soddisfatti e pensare che la vicenda di quel giorno sia finita, mentre invece continua con la sconcertante foto dieci. Affermare che si tratta della stessa entità proposta in precedenza è cosa ardua; ma nulla prova il contrario se non la parvenza. Qui vediamo l’entità in una strana posa, in quanto parrebbe salire da dietro un masso, con corpo proteso in avanti.
Le braccia si presentano molto lunghe e l’entità pare deforme, ma nulla esclude la possibilità che questa entità si trovi dietro uno schermo ottico che ne deforma l’estetica. Nonostante l’estetica non rassicurante, nulla dimostra che questa entità sia pericolosa e nessun fastidio hanno percepito i presenti.
11- forse la stessa sfera del mattino
Ora i tre ricercatori, sono le 15.45’, si avviano a piedi per la discesa che porta alla carrozzabile. Sono consapevoli del fatto che qualcosa hanno visto e qualcosa di straordinario hanno ripreso. Mentre scendono notano che ci sono delle strane nuvole alcune variamente colorate, che paiono giocare. Ha dichiarato Michele Farina: ci pareva di stare dentro una fiaba, dentro un mondo irreale, quando ad un certo punto abbiamo scattato la soprastante foto.
In sostanza, è passata di fronte a loro una sorta di sfera bianca; similare a quella che durante il mattino li aveva accompagnati per un tratto. Una cosa è certa, quel giorno alla Piana di Campagneda non erano soli, sono stati accompagnati e gratificati! Una giornata da ricordare a vita; benché in Valtellina queste cose sono di casa.
12- Michele Farina
Mediante la soprastante foto, vediamo il ricercatore Michele Farina mentre mettendoci la faccia, passa di fronte al masso della foto tre con tanto di entità in trasparenza. Forse un giorno sarà possibile rendere pubblici gli altri nomi; comunque sia a loro dobbiamo un profondo e sentito grazie.