Qualcuno vede

Qualcuno fotografa, qualcuno afferma, qualcuno nega!

Ufo ed alieni ufficialmente non esistono; ma qualcuno vede, fotografa e testimonia. L’articolo di “Centro valle” ne è un lampante esempio che rende merito al concetto di “informazione corretta”, rispetto ad altri mezzi di informazione che pur sapendo, tacciono per quieto vivere. Queste vicende sono note da anni in Valmalenco/Valtellina e altrove. 

1-In molti vedono

Se non hanno mai assunto alcuna valenza scientifica o ufficiale, è unicamente perché i conduttori di questa disgraziata umanità hanno degli strumentali interessi in gioco. Ammettere ufficialmente la presenza di entità aliene sulla Terra, per poi scoprire che queste sono qui da tempo immemore, significa ribaltare lo “status quo” tanto caro al sistema vigente. Significa ammettere che l’essere umano non è il padrone ultimo di questo pianeta e, significa ammettere che il potere umano delegato dai popoli, sino ad ora pur sapendo, ha taciuto e negato per continuare a gestire l’umanità. Veniamo però al tema del presente articolo.

2- Presenze nella notte

Ho avuto opportunità di visionare il materiale fotografico relativo alle orme sul pianerottolo. Devo ammettere che sono in coerenza a quanto riportato dai testimoni e dall’articolo di Centro valle. In effetti le orme sono caotiche, non facilmente inquadrabili in una camminata tipicamente umana. 

L’orma misurata presente nella immagine uno, sembra in effetti non generata da compressione, ma una sorta di fusione del ghiaccio/nevischio. Il materiale fotografico pervenutomi, ad analisi da programma di accertamento genuinità, si propone come genuino. Ciò non significa che eventuali professionisti del falso non potrebbero aggirare gli ostacoli e proporre dei falsi. 

Sappiamo che in zona operano alcuni falsari, in quanto alcune foto false sono state fatte circolare; ma proporre dei falsi fotografici che propongono orme e pertanto un tema nuovo, significa semplicemente avvallare ulteriormente la presenza di un fenomeno, che si vorrebbe far passare non esistente. Pertanto esco dalla domanda relativa alla genuinità del materiale con la seguente affermazione: “Non sono in grado di affermare con assoluta certezza che il materiale relativo alle orme è genuino; ma posso affermare con assoluta certezza, che il materiale non si presenta come un falso, ed è in coerenza a tutta una serie di particolari che ora andremo a verificare”. Pertanto sotto l’aspetto puramente didattico, le orme sono assolutamente veraci. Se di falso si tratta, occorre dimostrarlo.

3- Guarda fisso nella fotocamera

Per quanto riguarda le orme sul pianerottolo, è probabile che queste chiamino in causa una sola tipologia di entità aliena; se però consideriamo il fenomeno orme in generale, siamo costretti a riscontrarne una nutrita varietà. La molteplicità delle tipologie genera inevitabilmente il complicarsi della matassa; al quale si aggiunge poi il fatto come per gli ufo, che queste entità quando sono di tipo fisico, adottano tecnologie occultanti e quindi con estetiche variabili in base alla modulazione. Quando le entità sono di tipo parafisico, gestiscono le loro manifestazioni e pertanto sotto l’aspetto estetico ci possono ingannare come quelle fisiche. Vi è poi un altro aspetto che non deve essere ignorato; anche se oggi è il meno considerato, quello relativo alle manifestazioni olografiche.

E’ nella disponibilità tecnologica umana, la possibilità di generare manifestazioni olografiche, tali da farci passare per ufo e alieni, ciò che realmente non sono. Questa possibilità a maggior ragione è nella disponibilità di eventuali presenze aliene, le quali mediante simulazioni olografiche di alto livello, potrebbero farci passare per vero ciò che non è, generando una matassa estremamente complessa.

Proprio nel tentativo di dipanare questa complessa matassa, sono giunto alla seguente costatazione: “Mediante l’attuale e superato concetto di realtà, non è possibile dipanare la matassa in maniera adeguata. E’ quindi necessario formulare un nuovo concetto di realtà, mediante un nuovo paradigma di pensiero, che ci consenta di farlo”

A tale proposito ho pubblicato in questo blog una serie di articoli relativi al ”Concetto di realtà”; ma ho dovuto riscontrare che tale indirizzo non è al momento, adeguatamente assimilabile dalla maggioranza. Ciò nonostante io sostengo che chi intende procedere, prima o poi dovrà compiere il passo del cambiamento per portarsi su questa strada.

 Mettiamo però ora da parte la complessità della matassa ed il cambio di registro, per attenerci alle tipologie di entità più di frequente riscontrate. Uno degli aspetti che sin dall’inizio della vicenda della Valmalenco è emerso, è il fatto che sono state notate entità che hanno la predilezione di porsi acquattate e con le mani appoggiate a terra. Esattamente come nelle foto due e tre, ma poco ci manca anche nella quattro.

4- Mentre andava per i fatti suoi

Sin dalle prima costatazioni, mi sono posto la domanda del perché hanno questa predilezione e, ho impiegato parecchio per comprenderlo; mentre invece la spiegazione è semplice. Basta guardare come si comportano gli animali in natura, compreso l’essere umano. Prima di scattare per un balzo, si acquattano, chi più e chi meno. 

La posizione acquattata è quella tipica del rendersi meno visibili, dello stare sulla difensiva, ma anche in attesa di eventuale aggressività oppure balzo. Proprio di balzi riferiscono i testimoni, quando affermano che hanno visto entità compiere dei salti come i canguri. Vi è poi la camminata a quattro zampe, tipica dei bipedi quando sono in difficoltà, oppure perché fa più comodo. Tipico degli scalatori, sia umani, quanto alieni.  Come evidente nella foto cinque. 

Proprio questa camminata potrebbe essere la causa delle orme lasciate sulla scaletta, del quale riporta l’articolo. Se noi osserviamo la postura delle mani delle foto due, tre e cinque, non abbiamo difficoltà ad accettarle come compatibili con l’orma in questione. Nell’articolo è riportato che l’orma parrebbe essere stata generata da fusione della neve ghiacciata e non da compressione. Come potrebbe essere avvenuto ciò?

5-Cosa ci faceva li?

Sin da quando mi interesso della vicenda aliena della Valmalenco, mi sono posto domande quali: Ma queste entità non hanno freddo in inverno, considerato che, come evidente nella foto due e cinque, se ne vanno allegramente in mezzo alla neve gelata? 

Questa semplice domanda, indirizza ad altra seguente domanda: Ma la loro biologia, sempre che di biologia si tratta; è come la nostra? La risposta non può essere univoca, in quanto le tipologie aliene sono molteplici e diverse tra di loro; ma una cosa pare emergere chiaramente. Alcune tipologie di queste entità, manifestano rispetto per l’essere umano, anche in senso fisico, o quantomeno rifuggono il contatto. Poi palesano un diverso rapporto con la forza di gravità o meglio, offrono la sensazione di essere più leggere dell’uomo. Quindi nonostante gambe estremamente esili, possono compiere balzi notevoli, offrendo persino la sensazione del volare. 

Ciò significa che se di biologia si tratta, questa non è come quella umana. Potrebbero però adottare tute anti gravitazionali e questo aspetto ci porterebbe ad aprire una ulteriore porta. Potrebbero queste tute essere anche di tipo termico, quindi cadrebbe il problema riscaldamento del corpo, e diventerebbe ipotizzabile la possibilità di fondere neve e ghiaccio, quindi il lasciare un’orma come quella in oggetto.

Il corpo umano seppure biologico, è generalmente considerato come una macchina. Non potrebbero esistere entità aliene con corpo macchina di natura completamente diversa dalla biologia umana? Qualcosa tipo cyborg e/o generati da clonazione? Sto però andando troppo in là, quindi tornando all’orma sul pianerottolo, sotto l’aspetto probabilistico, la definirei come intenzionalmente lasciata e non casuale. Cosa ci faceva lì quella entità aliena? Non si può certamente pensare che si era persa, oppure che era in gita turistica.

6- Non hanno paura del buio

In Valmalenco le entità aliene sono state viste e segnalate da molto tempo, tant’è che se ne parla nelle favole e del folklore locale. Non fanno differenza le segnalazioni da molte altre parti del mondo. La differenza che si riscontra oggi rispetto al passato, è che oggi si fotografano molto di più. Vuoi perché oggi la fotografia è a disposizione immediata di tutti, vuoi perché queste entità, sapendo di essere fotografate, si mettono a giocare col fotografo. Se noi osserviamo le foto soprastanti, tranne che per la cinque, notiamo che le entità sono consapevoli del fatto che in quel momento le stanno riprendendo. La prova consiste nel fatto che manifestano attenzione consapevole guardando verso la fotocamera, quando avrebbero potuto invece scomparire o quantomeno voltarsi dall’altra parte.

In ormai troppe occasioni si sono fatte palesemente vedere e riprendere, per continuare a sostenere che l’averle viste o fotografate è un fatto casuale. Ciò faceva parte del vecchio concetto. Ora col nuovo dobbiamo renderci conto che la casualità non esiste; men che meno questa. Quindi in Valmalenco, ma anche altrove, le entità aliene (da intendersi come estranee) al genere umano, ma terrestri più di noi umani, ci stanno dicendo che loro sono presenti e vogliono che da parte umana se ne prenda atto. Se non fosse così, terrebbero altro atteggiamento. Quella entità che è giunta sin sul pianerottolo per lasciare la sua orma, ha fatto la sua dichiarazione di presenza pacifica.

7- Sotto il viadotto.

Nell’articolo di Centro valle, un testimone sostiene di aver visto nei pressi di Torre S. Maria, una entità semitrasparente di colore grigio/verde, compiere un veloce e grande balzo. Entità con lunghe mani e di alta statura. Tutte queste caratteristiche sono state in precedenza menzionate; tranne quella del colore grigio/verde. Sino ad ora nessuno ne aveva mai fatto accenno, così come è cosa non nota nell’ambiente ufologico che vi siano entità che presentano questo colore. 

Ebbene, vi sono entità che dietro l’apparenza estetica delle loro schermature, in effetti presentano del colore grigio/verde. Teniamo presente che il colore grigio/verde è anche il colore che meglio consente la mimetizzazione e, teniamo presente che eventuali schermature riflettenti le condizioni naturali circostanti, non potrebbero non riflettere il grigio/verde dell’ambiente; non per nulla questo colore lo riscontriamo in ambito militare.

Le entità delle foto due e cinque si presentano invece come se avessero addosso una tuta nera. Questo è però realmente il loro colore? Una volta avrei ipotizzato di sì; oggi dico “chi lo sa?”. Sempre di più si va delineando una nuova ipotesi che spiegherebbe molte cose. Noi non sappiamo di quale colore è quella tuta, intanto perché i colori esistono unicamente in base ad una specifica decodificazione del nostro cervello; poi, perché in base al nuovo concetto di realtà, chi impone i dati che il cervello decodifica, stabilisce il colore che noi vediamo oppure dobbiamo vedere.

Non solo i colori, ma anche l’illusorietà della trasparenza. Teniamo presente che la stessa entità con apparente tuta nera, può presentarsi trasparente oppure con altri colori, compreso il grigio. Quindi la seguente domanda: “Ma quelli che noi consideriamo i grigi, sono realmente grigi?” Già mi immagino la platea degli scandalizzati. In tutto il mondo sono state viste entità aliene grigie, quindi i grigi esistono! In base al vecchio concetto di realtà, per il fatto che sono state viste e fotografate entità grigie, esistono quindi i grigi. In base al nuovo concetto di realtà, noi umani abbiamo visualizzato ipotetiche entità che esteticamente paiono grigie. 

8- Orme e tracce

Dall’apparire grigie al passare al grigio/verde il passo è breve e non importante, ma solo per il momento. In sostanza queste entità potrebbero disporre di tuta incolore, che si presenta esteticamente diversa, in base alle circostanze e alle caratteristiche, compresa la gestione termica. Ricordiamoci che il nero favorisce il riscaldamento del quale evidentemente hanno necessità, come appunto nelle foto due e cinque. Interessante sarebbe sapere se l’entità dell’orma sul pianerottolo aveva la tuta nera.

Le tute potrebbero essere antigravitazionali e spiegherebbero tutta una serie di ulteriori cose. Come possiamo però pensare di comprendere tutto questo, se ancora non abbiamo compreso chi o cosa siamo noi stessi? Indagando queste presenze, noi umani possiamo meglio comprendere noi stessi e comprendendo noi stessi possiamo meglio comprendere anche loro. E’ come dire che il procedere necessita della contemporanea presa di coscienza su entrambi i versanti.

Le orme ci possono consentire di sviluppare una nuova forma di lettura del fenomeno alieno; pertanto occorre porre maggiore attenzione ai segni che lasciano al loro passaggio. Ho sentito diverse testimonianze che accennavano a questo aspetto del fenomeno; purtroppo però il documentare le tracce al suolo, non è ancora presente tra i valligiani che comunque le confermano. Invito pertanto nei casi in cui sono notate orme o tracce anomali; a fotografare immediatamente e possibilmente ad informare, secondo la legge i Carabinieri; in via informale il ricercatore Felice Sirtori, per la zona di Sondrio. Mail: felice14359@gmail.com

9- Pareidolia nella neve

LE FOTO

1) Articolo di CENTRO VALLE con a fianco una delle tipiche entità fotografate in zona. La foto è stata scattata in alta Valmalenco in una occasione in cui l’entità si è resa disponibile ad una esibizione sul piano del fotografabile non visibile. Stessa tipologia è stata riscontrata anche a valle in molteplici altre occasioni.

2) Scattata nei pressi di Mossini strada per Torre S. Maria, ovvero la strada che percorre la vallata, esattamente come per quanto avvenuto al testimone del quale riporta l’articolo di Centro valle.

3) Scattata in alta Valmalenco. Si è resa necessaria l’elaborazione della foto in quanto nella versione originale, l’entità è poco visibile. Se osserviamo la mano sinistra dell’essere, la vediamo appoggiata a terra in una posizione compatibile con quella dell’orma sul pianerottolo. Anche la posizione acquattata con camminata a quattro gambe, parrebbe compatibile con le orme lasciate nel salire sul pianerottolo.

4) E’ questa una ulteriore prova del fatto che queste entità sono presenti in zona, vanno allegramente ovunque, mettono le mani a terra, hanno gambe lunghe e sottili. L’entità di questa foto ha una estetica non riscontrata altre volte. Parrebbe quasi un ragazzo effeminato, con qualcosa sopra il fondoschiena. La foto è molto vitrea, impastata e con presenza notevole di ORBS. Quindi foto che presenta forte anomalia, ma non per questo un falso; anzi, esattamente l’opposto.

5) Neve boschi o centri abitati non fanno differenza. Si possono incontrare ovunque, oppure non incontrare, vedere o fotografare se loro così hanno deciso. Solo raramente sono visibili o fotografabili senza la loro condivisione. Anche questa foto è stata scattata nella zona di Torre S. Maria come la foto due e, come da testimonianze nell’articolo di Centro valle. Le entità della foto due cinque sono esteticamente simili, stessa tipologia e forse anche la stessa entità.
6) Guarda verso chi fotografa, è consapevole, forse sta esitando. In particolare si notano due grandi occhi neri. Vi è da stabilire se i loro occhi sono come li vediamo; oppure li vediamo così perché portano lenti od occhiali aderenti.

7) Come evidente, l’entità fa capolino da dietro la piglia del ponte e guarda dritto verso il fotografo. Interessante sarebbe avere la misura dell’altezza della piglia; onde dedurre l’altezza dell’entità. Le presenze sferiche sopra la foto sono i classici ORBS. La foto si presenta molto vitrea e impastata; ma ciò è frequente in presenza di interferenza da loro presenza.

8) Questa è l’orma del tridattile ripresa presso la centrale di Lanzada. Questa tipologia aliena, non è da accomunarsi a quelle delle altre foto. Vedere: https://www.presenze-aliene.it/cosa-avvenne-quella-notte/ ; mentre la roccia sulla destra evidenzia la presenza di due serie di graffi a tre dita, dove sarebbe stata vista una di queste presenze dal piede tridattile, arrampicarsi con un balzo sulla roccia in questione. Questa presenza, a differenza di altre, si presenta come piuttosto pesante.

9) Il giorno di Natale 2017 formulai il seguente pensiero: Da un po’ di tempo non vi fate vedere; perché non date un segno? Il mattino seguente, guardando in strada ho riscontrato quanto presente in foto. Affermo che questa foto non costituisce prova della presenza aliena; certo che però pensare a pura casualità non è cosa semplice!

presenzealiene@gmail.com

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