Le manifestazioni ufologiche della Valmalenco hanno origini antiche e, sono ricordate nel folklore popolare, nelle tradizioni, nei graffiti della Valtellina ormai noti in tutto il mondo; ma per quanto riguarda il periodo attuale, divennero note a livello fotografico, all’inizio degli anni 2000, in particolare con l’avvento del digitale. La sottostante foto scattata da un ipotetico Roberto è semplicemente eccezionale. Mette assieme la cima del mitico Pizzo Scalino, la presenza dell’anomalo oggetto volante e la Luna.
La scena è fantastica, la foto o meglio le foto in quanto gli scatti resi pubblici sono due, sono fantastiche. Nulla esclude che il fotografo abbia operato altri scatti di minore qualità e pertanto non resi noti. La data è il 27/7/2011 e, ci troviamo nella Piana di Campagneda.
Dopo di allora gli avvistamenti, le segnalazioni, le riprese video/fotografiche pervenute da questo luogo, sono emerse con una continuità sconcertante. Certamente non è stato facile far tirare fuori il materiale dai cassetti prima e dagli hard disk poi, quanto allora era considerato scottante. Presumo che neppure ora sia emerso tutto quanto; staremo a vedere!
Dapprima emersero le foto degli UFO, ma i locali valligiani, tra di loro e sottovoce, sostenevano che erano state viste presenze umanoidi di varia tipologia avvicinarsi alle abitazioni. Alti, bassi, robusti, esili. Grigi, neri, materialmente consistenti e altri quasi eterei. Poi a sostegno comparvero le foto, ma comparvero anche i troll e coloro che contestavano la genuinità del fenomeno. Ora però, dopo le ammissioni del Pentagono e della Marina USA, tutta l’ufologia mondiale è in stato di fermento e revisione. Compresa la certezza dei troll e dei contestatoti.
Oggi in Valmalenco il numero delle testimonianze dirette di persone affidabili, con tanto di materiale fotografico periziato e riscontrato genuino, è tale per il quale ogni dubbio circa la legittimità del fenomeno è quasi completamente scomparso. Oggi è possibile avere a disposizione, sconcertanti foto di entità aliene, riprese nella Piana di Campagneda o nelle vicinanze. Ecco uno splendido esempio, con tanto di entità che si pone in posa:
L’intento del presente articolo non è però quello di elencare i casi riscontrati alla Piana di Campagneda, che sarebbero troppo numerosi e già ampiamente esposti mediante questo sito, ma quello del portare attenzione in merito ad un aspetto meno noto dell’ufologia, legato ad evento verificatosi recentemente, ma andiamo con ordine.
Le vicende ufologiche possono essere comprovate da testimonianze dirette, oppure da materiale fotografico; ma seppure comprovate, possono lasciare il dubbio dell’eventuale falso. Per questo motivo ho scelto di riportare in merito ad un recente caso registrato da webcam. Le webcam possono essere pubbliche oppure private, in questo caso è privata e nella disponibilità di tale F.S.. L’invio del materiale consta di ben 41 foto scattate in sequenza, ad intervalli di 10”. Unico neo, i due ufo ripresi ed i testimoni sottostanti, si trovavano ad una certa distanza. Occorre quindi ingrandire per riscontrare quanto di nostro interesse.
Non tutte le foto di detta serie riprendono la presenza dei due ufo oppure dei sottostanti testimoni; la prima a riprendere il primo ufo che entra nel quadro di ripresa, è la soprastante. Sono le 13.05’.17” Ovviamente la webcam è fissa, riprende sempre lo stesso quadro, pertanto è possibile dedurre che l’oggetto volante, dopo aver attraversato l’alta Valmalenco come da linea rossa su mappa, lentamente scende accentrandosi nel quadro di ripresa. La linea gialla indica la direzione della ripresa e il riquadro azzurro, la zona degli sciatori.
Le immagini seguenti continuano a riprendere il singolo oggetto, sino a quando mediante la foto 15 entra in scena un secondo oggetto volante, come da immagine sottostante. Sono le ore 13.06’.27”; è passato 1’,10” dalla entrata in scena del primo oggetto volante. Ciò significa che gli oggetti volanti procedono lentamente.
Mediante la sedicesima foto la scena degli oggetti volanti è praticamente la stessa, però ora compare una presenza umana. Si vede poco e male, quindi andiamo alla foto 17. Qui la scena è molto più chiara, è la sottostante e, ci lascia certamente perplessi. Il testimone saluta il cane, cosa onorabilissima, ma non si rende conto di cosa staziona sopra la sua testa! Sono le 13.06’.48”
Foto 18 della serie, sono le 13.06.58. I due oggetti volanti sono praticamente immobili, mentre il testimone procede in avanti; tanto è vero che dieci secondi dopo, come da sottostante immagine, si trova circa 10/12 metri più avanti mentre scende verso sinistra.
Nelle foto seguenti rimangono visibili i due oggetti, nessuna persona in vista, sino alla foto 26 quando si vede uno sciatore che da destra entra nel quadro di ripresa. Poi un secondo sempre da destra e poi un altro da sinistra. Certamente si potrebbe insinuare che i due giunti da destra avevano sulla loro destra la montagna, pertanto i due oggetti potevano forse non vederli, ma quello che è arrivato da sinistra, li aveva proprio di fronte, come da sottostante foto 29, qui tagliata ed ingrandita.
7- Solamente chi cerca, trova.
I tre sciatori procedono secondo il loro senso di marcia, quindi si avvicinano, sino a quando tutti e tre si trovano faccia a faccia. I due giunti da destra si sono fermati e stanno probabilmente parlando. Nel frattempo gli oggetti volanti si sono allontanati. Uno è scomparso dietro la montagna, mentre l’altro è ancora visibile. Come da sottostante foto 32. I due giunti da destra vanno a sinistra, quello giunto da sinistra va a destra. Quando si sono incrociati non si sono fermati per scambiare parole, lo dimostrano i tempi di scatto.
A questo punto una domanda spunta: Ma se in quel riquadro sono presenti tre sciatori; quanti ve ne erano in tutta la zona, in posizione di poter vedere i due oggetti volanti? Da quanti rifugi della zona e valli adiacenti erano visibili i due oggetti? Procediamo…
8- Realtà oggettiva o soggettiva?
La foto 34 è l’ultima che riprende il secondo oggetto mentre il primo già era scomparso. La 36 riprende l’ultimo sciatore ad uscire dal quadro di ripresa. Osservando con attenzione tutte le foto con presenza di esseri umani, si riscontra che nessuno dei presenti ha voltato lo sguardo verso il cielo e quindi verso gli oggetti volanti. Tra di loro non hanno fatto gesti atti ad intendere che li indicavano e nessuno si è fermato per fotografarli. Eppure quando si è in un posto simile, con tale spettacolo alpino, qualche sguardo in alto parrebbe d’obbligo e normale.
L’ARCANO DEI DUE OGGETTI
La prima domanda è: di cosa si tratta? Non facile rispondere, quindi possiamo iniziare col dire ciò che non possono essere. Possiamo escludere che si tratta di paracadute, nulla è visibile di appeso. Stessa considerazione per eventuale mongolfiera. Si potrebbe ipotizzare che trattasi di sonde meteorologiche o palloni sonda; ma due palloni sonda lanciati assieme, oppure due mongolfiere o due paracadute, poi viaggiano appaiati percorrendo lo stesso tragitto? Ne dubito fortemente. Nella eventualità però che ciò fosse, questo è un valido motivo affinché nessuno dei presenti nelle foto non alzassero lo sguardo?
Assolutamente no. Per giunta questi due oggetti volanti presentano stesse o similari caratteristiche a tutta una serie di oggetti volanti segnalati in zona e altrove. Fatta la tara, mal si addice l’ipotesi che si possa essere trattato di oggetti convenzionali, droni commerciali inclusi.
Preso in esame l’evento, ora spunta la seguente domanda: I testimoni presenti non hanno visto gli oggetti volanti in quanto non erano visibili a vista umana pur essendo fotografabili dalla webcam; oppure gli oggetti erano visibili ma nei testimoni prevaleva una ipotetica volontà per il quale non si dovevano allertare e non dovevano vedere?
In ufologia esiste in effetti la possibilità che certi oggetti possano essere ripresi, senza però essere visibili a vista umana; pertanto tale ipotesi potrebbe spiegare per quale motivo nessuno degli sciatori presenti ha alzato la testa, ha indicato agli altri presenti gli oggetti volanti e, nessuno è stato ripreso mentre fotografava. Per assurdo, se anziché oggetti volanti anomali, questi fossero stati semplicemente dei palloni sonda oppure dei paracadute, probabilmente i testimoni avrebbero alzato la testa e forse fotografato.
Cambia totalmente lo scenario possibile se invece ci troviamo di fronte ad un caso di adduzione o interferenza per il quale gli esseri umani erano indotti al non prendere atto della scena oggettiva. A questo punto i benpensanti scientisti si strapperanno le vesti per il disgusto di quanto detto; ma in compenso i non sprovveduti approveranno quanto affermato.
Come sostenuto e dimostrato mediante precedenti articoli, in ufologia esiste un aspetto che manda in frantumi la logica scientifica e quindi la trascende. Che sia questo il motivo per il quale l’informazione di sistema adotta una strategia che svia l’accertamento in questa direzione? Lasciamo ora questa domanda e concentriamoci su quella centrale di questo articolo: Trattasi di realtà oggettiva nella disponibilità degli umani, seppure in modo selettivo; oppure trattasi di realtà non posta nella disponibilità degli umani ma unicamente della webcam? Cosa si intende con realtà selettiva?
La splendida foto 1 è spettacolare. La Luna è transitata lentamente; l’oggetto volante sebbene meno lentamente della Luna, comunque non è transitato velocemente. Da tutta la Valmalenco, ma anche dalle zone limitrofe era visibile lo spettacolo; perché una sola persona ha visto e fotografato?
La splendida foto 2 riprende una entità aliena mentre si trova in posa ed in stato di visibilità parziale. La fotocamera la vede, mentre il fotografo non l’ha vista. Perché allora l’ha centrata a meraviglia? Fortuna? Dice il testimone: Ho sentito l’impulso del dover scattare la foto in quella direzione e così ho fatto.
Domanda: Chi o cosa ha generato l’impulso per il quale il soggetto sensitivo ha scattato la foto? Si tratta della stessa causa in senso inverso che ha impedito agli sciatori di notare i due oggetti volanti, oppure ha impedito che costoro fotografassero il panorama riprendendo casualmente i due oggetti? Chi tira i fili della storia?
Perché sono sempre le stesse persone a riprendere a meraviglia le manifestazioni aliene ed ufologiche, mentre solamente una minima parte della torta è a disposizione di tutti gli altri? Certo è che se così fosse, significherebbe che la manifestazione aliena si propone agli umani in modo selettivo, scardinando le logiche umane. Che sia questo uno dei motivi per il quale l’informazione di sistema indirizza gli umani a cercare la presenza aliena il più lontano possibile dalla Terra?
Lasciamo questa domanda ed osserviamo le due soprastanti foto scattate a Chiesa in Valmalenco. Un attento osservatore sta guardando il mercatino sul piazzale e decide di scattare una foto, la 10/B. In quell’attimo nota in cielo l’arrivo di un anomalo oggetto volante. Lo fotografa, ma questione di un attimo e l’oggetto scompare. Nella normalità delle cose, dato il numero delle persone presenti sul piazzale ma in tutto il circondario, sarebbe logico che qualche altra persona avesse notato l’oggetto, oppure avesse semplicemente notato il fatto che un tizio fotografava il cielo e si domandasse il perché. Invece il nulla assoluto, non una sola persona ha alzato la testa, esattamente come alla piana di Campagneda ed in una serie infinita di altri casi. Casualità, oppure è arrivato il momento di iniziare a considerare pensieri alternativi che vanno oltre?
Ecco l’esempio di un pensiero alternativo che va oltre: In merito alla foto due ho affermato che l’entità non è stata vista ma ripresa in quanto il soggetto fotografo ha percepito l’impulso di scattare la foto all’indirizzo dell’entità. Domanda: Quale prova abbiamo che le cose sono andate così? Nessuna, poiché come sostengono alcuni teorici, quanto nella foto potrebbe essere dovuto ad una forma di psichismo indotto da parte del soggetto oppure da causa esterna. In questo caso l’entità compare direttamente nell’attimo dell’atto creativo in fotocamera. Impossibile? Assolutamente no. Ci sono prove comprovate che questo può avvenire e avviene. Certamente a questo punto, se così fosse, salta in aria il vecchio e caro concetto di realtà, par lasciare spazio ad un concetto che si basa sulla Fisica Quantistica.
Indipendentemente però dal fatto che ci si trovi di fronte a Fisica Classica oppure a Fisica Quantistica, quanto compare in merito alle immagini webcam dei due oggetti volanti, è quanto oggettivamente sono, oppure di cosa sono vediamo unicamente quanto l’immagine webcam ci concede?
Ponendo poi un ulteriore estremo quesito, se la presenza aliena è in grado di intervenire direttamente nelle fotocamere, non potrebbe pure interferire in tutta la tecnologia umana e pure mediante le webcam? Se webcam, fotocamere e menti umane sono gestibili a piacimento, quanto conta il libero arbitrio umano?
Certamente il buon senso comune imporrebbe che tali affermazioni non fossero fatte, troppo estreme e foriere di paesaggi non facilmente condivisibili dal sistema; ma se poi un oggetto percorre risalendo la Valmalenco e, giunto ad una certa altezza la webcam si blocca a metà fotografia, possiamo ancora dire che tutto è casuale?