(Parte seconda)
La vicenda ufologica relativa al caso UFO su Corio 6/6/2018, riportata in: https://www.presenze-aliene.it/ufo-su-corio-6-6-2018/l ha destato vivo interesse. Se ne è parlato a vari livelli, istituzionali e non, al quale si sono unite numerose testate giornalistiche locali e non solo.
Alcune di queste miravano unicamente a cavalcare strumentalmente l’evento del momento, altre hanno tentato di proporre un minimo di corretta informazione. l momento, il quadro d’insieme della vicenda è in continua evoluzione e, si sta dimostrando molto vasto e complesso. Il tutto sta andando ben oltre a quanto inizialmente considerato. Sconcerto ha destato la vergognosa e riprovevole risposta fornita dall’Aeronautica Militare, mediante l’interrogazione Parlamentare presentata dall’Onorevole Francesca Bonomo: https://www.presenze-aliene.it/ufo-su-corio-risposta-parlamentare/
In compenso il frastuono generato dal caso Corio ha prodotto una reazione nella consapevolezza locale in merito al fenomeno ufo in zona. Il risultato immediato è stato che mi sono pervenute numerose segnalazioni relative al passato, ma anche del presente; le quali saranno rese note in futuro. Ma andiamo con ordine…
Testimonianza MAILA FENZI
Questa testimonianza, già proposta nel precedente articolo, sul momento fu inserita tra le testimonianze del caso di Corio, dando per scontato che lo fosse. La direzione nel quale la testimone vide la luminosità in cielo lo faceva presumere; ma ad una più attenta valutazione, emergeva che i conti non tornavano, pertanto volli essere portato sul posto dalla stessa teste, punto dal quale aveva iniziato a vedere l’anomala luminosità, e poi il percorso mediante il quale se ne era andata.
La posizione dal quale la teste inizia a vedere la fonte luminosa, è riportata in 2/B da bordo strada; ma da questa posizione, sul momento non è possibile vedere adeguatamente il percorso che poi la luminosità andò ad effettuare, in quanto sulla destra sono presenti delle piante. Avanzando il panorama migliora immediatamente; ma non consente di inserire nella immagine il punto iniziale.
Scelgo pertanto di retrocedere qualche metro, sino alla rotonda di Busano, dal quale si ha una buona visuale di tutto il percorso visto effettuare dalla luminosità. Abbiamo così la ricostruzione presente nell’immagine 2/C. Le linee nere riportate indicano la direzione iniziale dell’avvistamento, la quale riportata nella cartina 2/A ci consente di avere un quadro preciso della situazione. Ora riconsideriamo quanto a suo tempo affermato dalla teste:
La sera del 6/6/2018 intorno alle 23/23.05, procedevo da Favria verso Forno C.se, passando per la circonvallazione di Busano. Giunta nei pressi della rotonda sud, svoltando per Rivara, notavo in cielo in direzione Corio, una luce bianco azzurra molto brillante, assolutamente anomala e non abituale. Sul momento pensai al fatto che quella luce era troppo forte per essere normale, quindi rallentai la velocità per osservarla meglio; ma non mi preoccupai e non pensai ad altro.
Continuai a vederla durante il rettilineo che porta alla rotonda di Rivara, ma la luce si spostava verso il monte Soglio, passando sopra il mulino Val e quindi Forno C.se. Compiva un arco andando verso destra, ovvero verso Courgnè. Nei giorni seguenti venni a sapere del caso di Corio…
2- Percorso del secondo avvistamento
Questa operazione di ricostruzione della vicenda Maila, consente una precisa affermazione: Maila non ha visto la luce del caso Corio dove l’anno vista gli altri numerosi testimoni, ma una luce simile oppure la stessa, alcuni minuti dopo. Diventa quindi importante sapere esattamente il momento in cui vide la luce. Purtroppo la teste non guardò in quel momento quale ora fosse; semplicemente ricorda che arrivò a casa a Forno C.se, intorno alle 11.12.
Ciò significa che presumibilmente la luce su Rivara/Forno fu vista alcuni minuti dopo che la luce su Corio era scomparsa, inseguita dai jet militari. Non è possibile stabilire se si trattò della stessa luce oppure di una seconda, ciò potrebbe emergere se vi fossero altri testimoni in grado di fornire ulteriori dati. La ricostruzione della testimonianza Maila, inserita nella ricostruzione delle segnalazioni del caso Corio, genera la ricostruzione presente nella immagine 1.
Il caso Corio si è pertanto arricchito di un ulteriore tassello e, probabilmente ve ne sarebbero altri da inserire; come quelli relativi alla domanda: QUANTI AEREI ERANO PRESENTI IN ZONA AL MOMENTO DEL PASSAGGIO DEI DUE JET SU CORIO? Chi potrebbe dircelo, pare non essere disponibile a farlo; pertanto lascio cadere la domanda e vado a considerare le numerose domande poste dai lettori iniziando da quella di Cesare M.:
LA VICENDA DI CORIO, E’ DA PORSI IN RELAZIONE ALLA PRESENZA BILDERBERG A TORINO?
La vicenda Corio è avvenuta il 6/6/2018; mentre il summit Bilderberg a Torino è avvenuto tra il 5 e il 10/6/2018, pertanto temporalmente la vicenda Corio è avvenuta mentre a Torino era presente il summit Bilderberg. Per chi non ne fosse a conoscenza, il Bilderberg è una struttura di potere occulto che opera trasversalmente sopra le istituzioni legalmente costituite; le quali soggiacciono supinamente. Nulla di nuovo sotto il sole, questa è una struttura in apparente veste umanitaria; ma non è questo che ora ci interessa.
Ci interessa invece sapere se per l’occasione della presenza Bilderberg a Torino, per fini di sicurezza, erano stati eccezionalmente dislocati presso l’aeroporto di Caselle, dei jet per la sicurezza aerea. Si può presumere certamente di sì, lo dimostreranno in seguito i fatti. Per quanto invece si attiene alla presenza aerea privata e particolare dei signori Bilderberg, quindi per quanto riguarda le loro possibilità in fatto di potere economico, vedere: http://www.quotidianopiemontese.it/2018/06/08/bilderberg-torino-sfilata-di-aerei-privati-caselle/
Questo per dire che quantomeno la sera del 6/6/2018 mentre è avvenuta la vicenda su Corio, presso l’aeroporto di Caselle era presente uno stato di particolare allerta, dovuta su di un versante, alla presenza Bilderberg a Torino. Sull’altro, al fatto che la misteriosa presenza luminosa, o meglio i due jet intervenuti, hanno fatto scattare l’attenzione; tanto è vero che circolano voci in base al quale, degli aerei di volo civile, sono stati mantenuti per un certo lasso di tempo senza il consenso ad atterrare. Se poi i due caccia poi diventati uno nell’ultima nota dell’Aeronautica Militare, sono proprio questi della sicurezza Bilderberg, io non ne ho prova. Loro hanno le registrazioni radar che ce lo possono confermare o smentire.
Domanda di Salvatore:
PERCHE’ GLI AEREI PASSATI SU CORIO SONO PASSATI COSI’ BASSI SOPRA LE CASE E, HANNO VOLUTO CREARE COSI’ TANTO BACCANO, QUANDO POTEVANO STARE IN ALTO?
Per il baccano generato, l’Aeronautica Militare ha spiegato che si è trattato di un errore tecnico; del quale, non ha precisato le cause. In generale i testimoni hanno affermato, e io sono tra questi, che non si è trattato unicamente di bang sonico, oppure del passaggio di due aerei; ma di un frastuono prolungato e anomalo che si potrebbe tentare di spiegare, con il fatto che il tutto è avvenuto dentro una conca montana, mediante un numero imprecisato di jet ed un forte effetto eco. Alcuni testimoni affermano che sono state sentite, quando i due caccia già avevano superato i monti di Corio, due apparenti scariche di mitraglia.
Questo ho sentito pure io personalmente da Villanova Canavese e, altri dalle valli di Lanzo. Resta da stabilire se si è trattato di cosa da mettersi in relazione alla presenza aerea, oppure di fatto concomitante, ma a sé stante, oppure se l’esercitazione militare dichiarata, presupponeva anche le due mitragliate. Non sono io in grado di dirlo e, non posso pensare che in zona nessuna registrazione sonora sia stata fatta dai sistemi di sicurezza privati e non. Non posso pensare che gli inquirenti non ne posseggono oppure non ne potrebbero avere.
Per quanto riguarda il fatto che i due caccia sono passati tanto in basso sopra Corio, certamente desta perplessità. Perché per una esercitazione militare è necessario passare tanto in basso sopra un paese? Prevede questo la legge e il regolamento militare? Passando così bassi, sfuggono al controllo dei radar. Coloro che hanno gestito l’esercitazione militare, non erano interessati al controllo radar dei loro velivoli?
I lettori Valerio C. e Angelo R. pongono attenzione sul seguente punto:
NON E’ CHE GLI AEREI SONO PASSATI TANTO IN BASSO PERCHE’ NON VOLEVANO ESSERE SEGUITI DAI RADAR?
Questa osservazione apre un caso nel caso; in quanto il ragionamento seguente diventa: ma se gli aerei erano nostri, quindi italiani e/o in fase di esercitazione, quale motivo potevano avere per non farsi riprendere dai radar? A parere mio nessuna; a meno che si trattasse di aerei senza il diritto di essere presenti sul territorio italiano; oppure in stato di conflitto di competenza territoriale.
Presumo che se ad intervenire su Corio sono stati due aerei di stanza a Caselle, anche se occasionalmente qui stanziali per la vicenda Bilderberg, questi avrebbero dovuto avere competenza territoriale e quindi autorizzazione.
Cambia completamente lo scenario se, come ipotizzato nell’interessante articolo del giornale del Risveglio (6/B e C), i due caccia erano dei Mirage francesi, non certamente provenienti dalla Romagna, ma più verosimilmente dalla Provenza, decollati alle 22.48 forse già per inseguire una anomala luce, la quale presuppone un velivolo di non chiara matrice. Entrambe le presenze, aerei francesi e velivolo anomalo con luce, sono poi riscontrati alle 22.55 su Corio. Ovviamente senza probabile autorizzazione italiana, i due Mirage erano nella necessità di stare sotto la visuale dei radar. Queste sono solamente ipotesi, ma verosimili…
3- Ipotesi giornalistiche
Altro lettore domanda:
SU FACEBOOK ERA COMPARSA LA TESTIMONIANZA IN BASE AL QUALE ERANO STATI VISTI PARTIRE DA CASELLE DUE CACCIA DA UN TESTIMONE E, UN AEREO DA UN ALTRO; MENTRE ALTRI TESTIMONI AVEVANO AFFERMATO CHE GLI AEREI SU CORIO ERANO QUATTRO, COME SONO ANDATE REALMENTE LE COSE?
Bella domanda… Sono andato a sentire diversi testimoni del caso Corio; ma nessuno tra coloro i quali hanno affermato che gli aerei erano quattro oppure tra quelli che hanno sostenuto che due o uno erano stati visti partire da Caselle hanno in seguito confermato; mentre in diversi hanno affermato che due caccia sono passati su Torino, Venaria, Caselle e quindi Corio e questi, sarebbero quelli che stavano molto bassi, quindi ipoteticamente quelli francesi.
Il fatto è che se anche stavano molto bassi, non possono non aver fatto scattare l’allarme relativo alla sicurezza Bilderberg e pertanto diventa ipotizzabile il fatto che due/uno, oppure due più un altro jet, si possono essere alzati da Caselle in seguito all’allarme. Ciò spiegherebbe l’ipotetica presenza di diversi aerei e il gran incomprensibile baccano.
Ci siamo però intanto dimenticati dell’ufo/bersaglio! Se i due caccia che volavano bassi sono giunti su Corio provenienti dalla Francia, è perché stavano già inseguendo la fonte luminosa… già, ma la fonte luminosa, dice l’Aeronautica era per un fine di esercitazione. Ma allora l’esercitazione militare era concordata con i francesi? Prevedeva anche l’allarme Bilderberg, oppure questo è stato un imprevisto incidente di percorso? Sono confuso, scusate ma rinuncio momentaneamente alla risposta. Poi però mi arriva un aiuto da parte del lettore Silvio Martinetto:
NON SARA’ CHE PER CASO UN UFO E’ ARRIVATO DA CHISSA’ DOVE, SI E’ TRASCINATO DIETRO GLI INSEGUITORI FRANCESI, I QUALI NON AVENDO DIRITTO DI COMPETENZA VOLAVANO BASSI E, PASSANDO SU TORINO HANNO FATTO SCATTARE IL NON PREVENTIVATO ALLARME BILDERBERG?
A livello di pura ipotesi, questa spiegazione può essere interessante e certamente potrebbe spiegare molte cose. In conseguenza di tale ipotesi, spunta però una conseguente domanda:
Il FATTO CHE UNA FONTE LUMINOSA, GENERATA DA UN VELIVOLO DI NON CHIARA MATRICE, PASSA SOPRA LA ZONA DI TORINO INNESCANDO L’ALLARME, E’ DA CONSIDERARSI CASUALE O INTENZIONALE?
Al momento è meglio non ipotizzare la risposta in profondità, ci porterebbe lontano, in ambiti scottanti e di non facile comprensione da parte dei lettori. Sarebbe come dire che una esercitazione militare è effettivamente avvenuta; ma con parti in causa che non sono quelle che la maggior parte delle persone hanno pensato e forse, il velivolo autore della luminosità su Corio, era effettivamente un drone, ma ci sarebbe da stabilire di quale matrice. Lo ammetto, se il velivolo alieno ha potuto bellamente lasciarsi alle spalle i jet nostri o francesi dopo essere passato su Corio, avrebbe potuto scomparire anche prima e non portarseli su Torino/Corio; quindi trattasi di intenzionalità strategica.
Alina pone invece una semplice domanda, ribadita da più parti, compreso il sindaco di Corio:
MA SE SI E’ TRATTATO DI ESERCITAZIONE MILITARE; PERCHE’ NON INFORMARE PREVENTIVAMENTE LA POPOLAZIONE? PERCHE’ NON FARLA IN ALTRO MOMENTO, POSSIBILMENTE ALTROVE?
E dai!… La domanda più semplice, è quella che genera la maggiore difficoltà di risposta, almeno per l’Aeronautica! Non è stata informata preventivamente la popolazione, semplicemente perché la vicenda si è verificata improvvisamente senza avviso alla Aeronautica e, senza la possibilità di scelta per una eventuale esercitazione!
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Diverse domande ed ipotesi proposte, vertevano sulla questione DRONI e/o AEREI SPERIMENTALI da tecnologia terrestre. Ciò è avvenuto in quanto alcuni giornali hanno proposto tali tesi; le quali hanno immediatamente fatto presa nell’opinione pubblica. Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte delle persone, le quali vogliono esprimere la propria opinione senza nulla accertare e con poco rischio di essere colte in fallo, a queste due tesi si appoggiano.
Sarebbe bene che coloro i quali sostengono che la luminosità era generata da un drone/nostro, dimostrassero anche, se si è trattato di un drone militare, privato o alieno. Dichiarando l’Aeronautica che si è trattato di esercitazione con bersaglio virtuale, l’ipotesi del drone civile o militare, cade; ma volendola sostenere, occorre andare oltre.
La maggior parte di coloro i quali sostengono che la luce era generata da un drone, affermano pure che questo drone era probabilmente in avaria, pertanto non gestibile mediante il controllo remoto. Questo inconveniente avrebbe determinato la necessità di intervenire con i jet. Si dimenticano costoro di dire quanto era grande questo drone; e, di quale modello fosse, tanto per poter accertare se a Caselle un drone del genere era presente.
Poi vi sarebbe da stabilire se un drone di piccole dimensioni è individuabile dai radar, onde sapere dove inviare i jet per il recupero; dopodiché occorre stabilire se da sopra un jet supersonico è possibile accedere alla gestione remota di un drone, oppure il recupero è da intendersi in senso oggettivo, quindi con abbattimento o aggancio. Poi dovrebbero dire dove è andato questo drone dopo aver scavalcato i monti di Corio, se è stato recuperato e riportato a Caselle. Dovrebbero spiegare poi per quale motivo, alcuni minuti dopo essere scomparso dietro i monti di Corio, un’altra luce uguale a quella di Corio, è stata testimoniata come presente tra Rivara Canavese e Levone, come testimoniato da Maila Fenzi. Altro drone?
Consiglio di mettere da parte l’ipotesi del drone, se per drone lo si intende come prodotto della tecnologia nostra. Idem per l’ipotesi dell’aereo sperimentale. Ma chi ha mai visto che un aereo sperimentale è sperimentato nelle condizioni riscontrate in questo caso?
Nella immagine 4 è visibile un velivolo di presunta matrice aliena. Questi velivoli, non sempre con profilo triangolare, nella parte sottostante, dispongono di una o più luci in base alla tipologia in questione. Alcune tipologie presentano un insieme di luci, come nella foto 5 del famoso caso Lanzada. Possono mantenere accesa anche solamente la luce centrale, modulandola a piacimento. Se attiveranno al massimo la schermatura del velivolo, questo sarà totalmente invisibile, pur mantenendo o meno la visibilità della fonte luminosa. Se si è di giorno, noi vedremo delle luci variamente colorate, generalmente bianche come nella foto 4.
Questi velivoli possono essere assolutamente silenziosi. Di notte vedremo una luminosità che volteggia nel cielo, senza altro vedere o sentire; come appunto nel caso di Corio. Se poi interverranno per intercettare la fonte luminosa, i Mirage francesi, i Tornado o quant’altro, ci verrà detto che è unicamente per una esercitazione militare. Dimenticavo…il velivolo nero, triangolare, presente nella foto 4, potrebbe essere effettivamente un drone.
La differenza tra un drone ed un velivolo convenzionale, è che il drone non necessita della guida da parte di un pilota a bordo, in quanto dispone della guida remota e, ha altre funzioni. Il velivolo che ha generato la luminosità su Corio, potrebbe effettivamente essere un drone, ma non prodotto da tecnologia convenzionale nostra; altrimenti si arriva a dover ipotizzare che sono stati i nostri a far scattare l’allarme su Caselle, dove sempre i nostri erano chiamati ad imporre la sicurezza!