Titanomachia e presenze aliene

E’ detta titanomachia la mitologica guerra in cui si scontrarono quantomeno due fazioni aliene, ovvero non esattamente umane. La fazione B era costituita dagli dei e semidei detti olimpici assieme ai ciclopi e agli ecatonchiri, mentre sul versante opposto troviamo la fazione A, ovvero gli dei precedenti quelli olimpici, quindi Crono e Saturno assieme ai titani e pure gli ecatonchiri.

1- Cultura globale

Lo scontro tra queste due fazioni (generalmente considerato quale frutto della fantasia e mai oggettivamente avvenuto) generò la fine di quello che fu detto il periodo d’oro, ovvero il periodo in cui gli dei della fazione A ovvero i grandi costruttori, collaboravano stando in mezzo agli uomini per insegnare a loro un vivere qualitativamente migliore. Poi però la fazione B, quella dei distruttori, vinse lo scontro o quantomeno si giunse ad un compromesso che questi premiava, pertanto cambiarono le carte in tavola e anche la realtà umana. Da allora, la presenza aliena sulla Terra si defilò dando luogo ad un nuovo scenario. Ciò non significa che la presenza aliena non era più presente, ma che la loro presenza avrebbe agito da dietro le quinte. Ciò mediante una informazione velata o faziosa quando dalla fazione B, mediante una regia fuorviante, giunta sino ai giorni nostri.

Per questo motivo sino agli attuali anni 20’, per la massa gli alieni e gli ufo non esistevano più. Ora però, mediante il Pentagono servitore fedele della fazione B ci è dato sapere che gli ufo esistono e si chiamano UAP. Gli alieni ancora non esistono, ma non dobbiamo disperare poiché mai si sarebbe pensato nel secolo scordo che oggi gli ufo sarebbero ufficialmente esistiti!

Il fine del presente articolo non è però quello del polemizzare o evidenziare in merito alla correttezza o meno imposta dalla fazione B, ma quello di stabilire se la mitologia ovvero la titanomachia può avere oggi un riscontro oggettivo tale da escludere aspetti di pura fantasia mitologica. Quindi la domanda: la titanomachia ci ha lasciato tracce e prove concrete a livello storico e archeologico?

Ebbene, nonostante l’imposta strategia del cancellare il più possibile le prove, attuata dalla fazione B nei confronti della A, ampie conferme ancora sono presenti quindi si tratta unicamente di andarle a riscontrare. Si tratta di cicatrici indelebili, generate da armi e tecnologia che ancora oggi ci paiono impossibili, tanto erano avanti rispetto il tempo attuale. Non intendo ora dilungarmi in merito alle armi, in quanto già ampiamente esposto in: https://www.presenze-aliene.it/c/archeologia-aliena/ , mentre in questa occasione l’intento è di porre attenzione alla distruzione delle mura megalitiche e poligonali presenti su tutto il pianeta. Su tutto il pianeta significa che la cultura che le costruì era una cultura globalizzata che agiva ovunque. Ciò però presuppone che anche la fazione B, agì su tutto il pianeta. Motivo per il quale si evidenzia la stessa generale estetica costruttiva, seppure con alcune varianti di lavorazione in secondo ordine, poi distrutte tutte quante in modo similare.

2- Illogicità

Se le suonarono di santa ragione con armi che oggi l’essere umano ha difficoltà ad immaginare e accettare. Una buona esposizione in merito alle armi  è stata fatta da Mauro Biglino e la potete trovare qui: https://www.youtube.com/watch?v=jGIEAtT48vs  a partire dal punto 22.30 del video. In questa esposizione, Biglino non affronta però l’avvenuta guerra in toto, ma quanto avvenuto con la distruzione di Sodoma e Gomorra assieme ad altre tre città della stessa zona.

Le parole riportate nei documenti sono sconcertanti; poiché in quella occasione furono utilizzate armi nucleari! Stessa cosa però avvenne con la distruzione delle sette città sacre poste nella valle dell’Indo tra cui Mohenjo Daro, ma non fanno differenza le distruzioni avvenute in sud America e per quanto ora più direttamente ci riguarda, le distruzioni avvenute in Italia.

LE MURA MEGALITICHE E POLIGONALI

La soprastante fotografia delle mura di Sacsayhuaman ci offre il quadro della situazione. Di fronte a queste mura con tanto di massi enormi e lavorati con una modalità a noi oggi non nota, tutti quanti ci siamo soffermati domandandoci come le hanno costruite, come hanno potuto spostare e lavorare certi enormi massi. Le domande ricorrenti sono legittime, ma mancano alcune domande tese ad ampliare il quadro di lettura, esempio: poiché le mura di Sacsayhuaman che vediamo, sono mancanti della parte superiore; questa parte non è mai stata ultimata, oppure è stata ultimata ma poi distrutta?

Osservando con attenzione il cerchiato in rosso, emerge palese la risposta: i massi mancanti sono stati spazzati via e nulla hanno a che vedere con eventuali terremoti o asporto di materiale. Ciò si evidenzia ingrandendo la foto. Chi mai volendo smontare il muro, toglierebbe i massi mediante la modalità presente nel riquadro in rosso? Non è necessaria una grande intelligenza per comprendere questo, eppure gli esperti di regime non lo hanno capito; perché?

Strutture megalitiche come quelle di Sacsayhuaman sono presenti su tutto il pianeta benché intenzionalmente dimenticate e, una costante riscontrabile, è il fatto che queste mura, nonostante nessun umano sarebbe in grado di costruirle, neppure sarebbe in grado di smontarle in quel modo se non con artifizi tecnologici molto complessi. Soprattutto non ci sarebbe la necessità di smontarle se non per il recupero del materiale, ma in questo caso i massi sarebbero scomparsi e non sparpagliati in zona in una certa quantità!  Chi sparpagliava come a monte Ossoni oppure ad Alba Fucens? Dove sono ora i massi mancanti? Perché il masso cerchiato in giallo è stato portato in alto e non in basso?

Supponendo che le tre mura sopra sono state smontate per il recupero del materiale da portarsi altrove; per quale motivo tutte e tre le cinta sono smontate in eguale misura contemporaneamente? Mi spiego meglio: se devo utilizzare il materiale di tre mura, prima porto via la prima cinta, poi la seconda e poi la terza; non vado ad esportare parte della terza mentre mi inciampa la prima! Eppure gli accademici di sistema non hanno dubbi, loro farebbero al contrario!

Interessante Sacsayhuaman, ma a noi ora interessano le vicende di casa nostra. Quindi oltre a quanto presente su tutto il territorio dell’Italia centro meridionale e mediterranea, possiamo prendere in considerazione la Pentapoli. Detta pentapoli era formata dalle cinque città dette saturnie, ovvero dedicate a Saturno. Quindi Anagni, Alatri, Arpino, Atina e Ferentino; ma non farebbero differenza, Segni, Amelia, Monte Ossoni in Sardegna, San felice Circeo etc.

3- Mura di Atina e di monte Ossoni

Mediante la soprastante foto 3/A vediamo le mura ciclopiche di Atina la cui datazione si perde nella notte dei tempi. Nel caso di Atina le mura furono strutturate mediante triplice cinta come a Sacsayhuaman. Quindi ora la domanda: quale la necessità di difendersi in tale modo se allora (si dice) si era nell’età del bronzo? Ma più ancora, chi poteva allora spostare tanto facilmente massi del genere?

La fazione A disponeva dei Titani, esseri giganteschi. La fazione B disponeva dei ciclopi, esseri giganteschi. Per la scienza che sino a ieri ha negato gli ufo, neppure sono esistiti i giganti, ma prossimamente di questo passo non si potrà più nascondere il fatto che invece sono esistiti. Nel frattempo già è stato fatto trapelare che le costruzioni megalitiche sarebbero state costruite dai giganti, non per nulla ci sarebbero le loro tombe. Il problema però è che neppure i giganti avrebbero avuto la forza per lavorare massi come quelli di Atina, quindi?

Quindi significa che se le mura ciclopiche sono state costruite dai giganti, costoro disponevano di tecnologia; viceversa se non costruite dai giganti, comunque era disponibile la tecnologia. L’immagine sottostante è emblematica e impietosa; chi ha posto i massi ciclopici di Alba Fucens disponeva della possibilità di tagliare la roccia, mentre colui che in seguito ha livellato le mura, non disponeva di tecnologia e non aveva la stessa forza lavoro!

  4- da Alba Fucens

La distruzione delle parti superiori delle mura poligonali, è una costante presente un po’ ovunque. Queste mura servivano per creare i terrazzamenti e questi evidentemente servivano per la difesa, mentre invece se fossero serviti solamente per l’agricoltura, non avrebbero fatto un lavoro tanto impegnativo. Ora però spunta altra domanda in relazione ai muri smontati nella parte superiore.

Come e perché smontare un muro del genere per poi lasciare sparsi sul territorio alcuni massi? Ebbene a questo punto emerge il fatto che l’evirazione delle costruzioni megalitiche è avvenuta mediante l’utilizzo di quelle armi del quale gli dei ed i semidei disponevano. Si dice che il martello di Thor fosse in grado di frantumare ogni tipo di cinta muraria e di spazzare via le montagne! Per quale motivo quindi non far volare via anche gli enormi massi di Alba Fucens o di monte Ossoni? Interessante poi la folgore di Zeus, in grado di vetrificare la roccia se non di polverizzarla!

5- Perché spostare il masso

Non ditemi che poi arrivarono i romani i quali smontarono le mura ciclopiche per utilizzarne il materiale; poiché come evidenzia la soprastante immagine, prima di spostare l’enorme masso cerchiato in rosso, si sarebbero prodigati nel portare via quelli con dimensioni minori del quale avevano necessità, ma che invece sono ancora presenti e sparpagliati sul territorio! Ciò però non esclude il fatto che comunque in parte il riciclo del materiale è una costante sempre avvenuta.

PIETRA ARTIFICIALE ED ALTRE IPOTESI

Di fronte alle megalitiche mura poligonali di tutto il mondo, l’unica spiegazione plausibile è che queste erano mura difensive, pertanto l’obbiettivo era la difesa da un nemico principale che non era il terremoto, ma che più probabilmente arrivava dal cielo. Se però l’obiettivo era la difesa, per quale motivo eseguire aspetti estetici che di difensivo non hanno nulla? Nessuna logica umana indurrebbe di modellare dei massi, così come si vede nelle sottostanti foto!

Queste immagini si spiegano solamente con una logica deduzione: potevano permettersi di modellare i massi in questo modo, poiché il farlo non costituiva per loro alcun problema in più rispetto il non farlo! Siccome nel caso che le mura poligonali se prodotte manualmente i problemi in più li avrebbero avuti eccome, significa per ipotetica deduzione che utilizzavano tecnologia. Qui non può che spuntare la robotica ad alto livello, dotata di possibilità lavorativa della pietra, nonché munita di gestione informatizzata, ovvero intelligenza artificiale e forse di laser!

Spuntano nuovamente i citati mitologici ecatonchiri, quegli strani esseri robotici con (si dice) cento braccia e cinquanta teste. Esseri robotici che prevedevano tutto quanto andavano a fare, come per dire tecnologia ad intelligenza artificiale. Tale ipotetica tesi indirizza verso una più azzardata ipotesi tutta da verificare, quella della costruzione in 3D. Genere di lavorazione che oggi noi umani stiamo sviluppando, seppure utilizzando altri materiali.

Supponendo che questa sia la spiegazione, poi spunta altra domanda: ma se potevano costruire in 3D, quale senso aveva complicarsi la vita con la sottostante estetica? Qui pare che qualcuno abbia avuto voglia di giocare!

  6- Estetiche

QUESTIONE GEOPOLIMERI

Poi arrivarono i teorici dei geopolimeri. Costoro sostengono che i massi delle mura poligonali sono così formati in quanto nell’antichità avevano scoperto l’utilizzo dei geopolimeri. I geopolimeri in questo caso sarebbero roccia artificiale, ovvero simil roccia. Teoria ipotizzabile certamente, ma se si dispone della roccia artificiale al quale dare forma, poi non scelgo certamente le forme che vediamo nelle immagini sopra. Dovendo assemblare il materiale in forme, piuttosto creo blocchi a parallelepipedo e ad incastro, tutti uguali e da potersi assemblare facilmente tipo lego.

In merito a questa tesi, da alcuni accademici di facebook e non solo, è stato obiettato il fatto che le mura erano costruite col sistema poligonale di Sacsayhuaman  in quanto più stabili, pertanto meglio consentivano di opporsi alla azione del terremoto.

A costoro faccio notare che probabilmente le mura ciclopiche di tutto il pianeta, non sono state costruite per opporsi ai terremoti, ma ai nemici e, lo dimostra il fatto che nella sottostante città di Cuzco, come da sottostante foto, le mura ciclopiche avevano massi standardizzati! Lì non vi era quindi il problema dei terremoti?

Con la foto 7/B ci troviamo ad Ollantaytambo e, anche qui i massi sono squadrati, per giunta posti a strapiombo, senza agganci diretti tra di loro tranne i casi in cui erano inserite le chiavi e, senza paura del terremoto! Quindi finite di dire queste baggianate. Le motivazioni a monte erano altre e, si può anche arguire quali fossero, ma di questo evidenzieremo in seguito.

7- Massi megalitici a parallelepipedo

Poi vi sono i teorici della pietra ammorbidita. Osservando le mura di Sacsayhuaman in effetti questo dubbio sorge. Se così fosse, gli incastri perfettamente aderenti si sarebbero meglio adeguati in un secondo tempo rispetto l’originaria costruzione, ovvero quando le mura a causa di un forte calore (ipotesi che si conferma mediante tracce di superficiale vetrificazione), si sarebbero meglio assemblate, generando pure aspetti di debordo. Poi però si riscontrano altrove delle mura con massi perfettamente aderenti e senza debordo, quindi neppure questa tesi regge in toto; o meglio, occorre migliorarne la lettura.

Per migliorare la lettura occorre prendere atto del fatto che dove la roccia pare debordare, vi sono tracce di vetrificazione, mentre dove la roccia non è debordata non vi è forte traccia di vetrificazione. Come per dire che dove la roccia non è stata vetrificata potrebbe aver agito il martello di Thor, mentre dove ci sono le tracce di vetrificazione avrebbe agito il fulmine di Zeus! Questi sarebbero stati i veri terremoti; senza escludere il fatto che eventuali cataclismi potrebbero essere effettivamente avvenuti, ma senza che oggi si conosca l’esatto confine tra il casuale ovvero naturale e l’intenzionale!

8- Distruzione non naturale

Ho affermato poc’anzi che le armi degli dei erano in grado di frantumare, spazzare via la roccia ed enormi massi, esattamente come presente nella soprastante foto. L’affermazione parrebbe esagerata e arbitraria, ma per chi ancora avesse dubbi, la cosa è stata già ampiamente esposta in:

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