Molti ricercatori oggi sostengono che la storia del genere umano è totalmente da riscrivere. Non ho certamente la pretesa di poterlo fare io, certamente però un contributo seppure minimo è possibile. Prima del presente articolo ho postato: https://www.presenze-aliene.it/dolmen-le-pietre-parlano/ poiché l’intento era portare attenzione in merito al fatto che uno dei punti mediante il quale la storia umana è falsificata, è che ci hanno fatto passare per tombe, quanto tombe non erano.
In base alla versione storica ufficiale, i dolmen erano tombe e gli umani di allora si prodigavano più per la costruzione delle tombe/dolmen che dei ripari abitativi e ciò, è ora palese andando al riscontro. Al limite è stato utilizzato il termine ipogeo per indicare una struttura sotterranea o incavata nella roccia, fatta passare quando non come tomba, come luogo di culto.
1- cittadella di Pantalica
Le domus de janas in base alla versione inculcataci, nuovamente erano tombe: ovvero nel mondo di allora così ci è stato fatto passare, tutti i popoli erano protesi a costruire nient’altro che tombe e templi. Tombe che ancora oggi ci sono fatte riscontrare; mentre non riscontriamo le equivalenti abitazioni di quei tempi. Questa situazione si è venuta a creare in quanto il potere non poteva permettere che gli umani capissero che la verità non era dicibile. Quel potere di allora è il genitore di quanto esiste oggi, che a sua volta mantiene le stesse finalità strategiche.
Solamente degli sprovveduti oppure persone in malafede possono di fronte a scene similari alla soprastante fotografia, affermare che si tratta di tombe. Spieghino questi saccenti come poi la popolazione portava i defunti all’interno delle camere e se mai sono stati ritrovati gli scheletri. Scendevano le salme dall’alto con delle corde? Le salivano con scale e ponteggi dal basso mantenendo costantemente le impalcature? Perché andare a complicarsi la vita quando si poteva incenerire i morti e porre la cenere in un’urna come avveniva un po’ ovunque? Ricordo che anticamente esistevano le (finte) colombaie dove venivano poste le urne cinerarie.
2- da Grotte di Castro
Per quanto riguarda la foto uno, ci troviamo in Sicilia presso Pantalica e gli abitanti locali, capito che non potevano essere tombe, hanno avuto l’accortezza di definirla quale cittadella. In effetti questa era una vera e propria cittadella sotterranea, scavata non si sa bene da chi, che ad un certo punto subì una palese azione distruttiva. Ad un certo punto un qualcosa intervenne qui come altrove ed asportò in malo modo, tutto il materiale antistante le camere sotterranee, che così si ritrovarono allo scoperto e nel vuoto!
Nessuna mente razionale può supporre che tutte quelle erano tombe scavate ponendo dei ponteggi e, neppure che erano camere sotterranee costruite così come ora le vediamo, ovvero sul vuoto antistante. Quelle camere avevano accessi vari, in prevalenza con camini verticali se come riscontrato in altri casi similari e, solamente in seguito divennero esposte come ora le vediamo.
Stessa cosa ci fa vedere la sottostante foto. Le camere sotterranee sono venute allo scoperto nel momento in cui un qualcosa ha spazzato via tutto il materiale di copertura, soprastante e antistante. Se quelle erano tombe, significa che qualcuno ha fatto la guerra alle tombe ed ai morti. Di fronte a questa evidenza, è necessaria altra lettura rispetto alla versione ufficiale.
3- eliminata parte antistante
Se noi umani andiamo a scandagliare il nostro passato, riscontriamo che costantemente l’essere umano ha condotto guerre. Mentre queste si verificavano, degli esseri umani su di un versante costruivano, mentre sull’altro distruggevano quanto costruito dagli avversari. A guerra finita i vincitori sono sempre i buoni e, gli sconfitti i cattivi incivili che costruivano solamente tombe e facevano sacrifici umani. La storia dei vincenti non contempla alcun sacrificio umano, se non come irrilevante pedaggio per avere un mondo migliore, anche se poi ridotto come l’attuale, vedi strategia USA. L’intento del presente articolo non è però quello dell’esporre lo scontro tra umani costruttori e umani distruttori; ma quello del presentare un aspetto del passato, nel corso del quale due fazioni non umane, si sono fronteggiate quali costruttori e distruttori
A questo punto la prima domanda è: sono esistite due fazioni non umane per come oggi intendiamo l’umano, che costruivano e distruggevano, oppure è esistita una fazione che costruiva e l’altra distruggeva senza costruire? Non sono in grado di affermare che è esistita una fazione che distruggeva senza costruire; ma certamente sono esistite due fazione che distruggevano in quanto in guerra tra di loro.
Mediante: https://www.presenze-aliene.it/distruzione-domus-de-janas/ ho indirizzato l’attenzione in merito al fatto che in un passato remoto, qualcuno dotato di tecnologia che forse neppure oggi abbiamo o immaginiamo, ha svolto su tutto il pianeta, una azione di rappresaglia ma è meglio dire di distruzione e sterminio, nei confronti degli avversari, quindi anche delle domus de janas e dei suoi abitanti. Ciò significa che i costruttori delle domus de janas facevano parte della fazione che ha perso la guerra.
Questa fazione prima si difendeva con i dolmen, poi con le domus all’esterno, poi siccome non bastava, le costruirono nel sottosuolo per poi andare in profondità. Costruirono cittadelle tipiche come riscontrabile qui: https://www.presenze-aliene.it/derinkuyu/ Ora però, per meglio argomentare il fatto che qualcuno ha distrutto a destra e a manca e cambiato la storia ufficiale, dobbiamo prendere in considerazione due aspetti poco noti ai non addetti, ma estremamente importanti per comporre il quadro.
VETRIFICAZIONE DELLA ROCCIA
Sulla carta si può scrivere di tutto e pure il falso, come oggi scrivono i giornalisti asserviti. Sull’argilla gli scribi erano legittimati a scrivere, ma solamente come scrivono oggi sulla carta certi giornalisti, ovvero come da dettame del padrone. Anche sulla pietra si può incidere il falso, oppure cancellare il vero; ma poi esistono le tracce della cancellazione, ed è in questa direzione che ora andremo, poiché la pietra parla!.
Nel periodo in cui sulla Terra vi erano gli dei ed i semidei, ovvero alieni umanoidi, costoro disponevano dei “vimana”, oggetti volanti/ufo in base all’India antica e non solo. Questi oggetti volanti diversamente definiti altrove, erano dotati di armi micidiali che oggi si potrebbero definire quali armi atomiche, laser, soniche etc. Quindi armi in grado di frantumare la roccia, ma pure di fonderla e di dissolverla, generando morte ovunque, sin sotto terra.
Non intendo approfondire ora la questione relativa alle vetrificazioni in senso generale, poiché esiste anche la vetrificazione per cause naturali. Intendo affrontare altri punti più specifici, dove l’azione della vetrificazione assume aspetti sia costruttivi quanto distruttivi ma non naturali. Pertanto gli interessati li invito ad una ricerca in rete oppure qui: https://mystero.forumcommunity.net/?t=31061762
Ciò che intendo ribadire ora, è il fatto che nell’antichità durante la guerra tra le diverse fazioni, costoro disponevano di armi e di tecnologia in grado di distruggere la pietra. Chiunque sia interessato ad accertare, può trovare ampie conferme scritte, ma se queste lasciano dubbi, soprattutto può andare alla ricerca personale e diretta delle tracce, dove l’azione distruttrice ha posto la sua firma, fondendo la pietra.
Ho affermato e ribadisco il fatto che la facoltà del gestire la fusione della roccia, consentiva sia di servirsene per costruire quanto per distruggere, sia per dissolvere quanto per ammorbidire, ma anche semplicemente di frantumarla e spazzarla via. Dove la roccia veniva dissolta, scompariva, mentre dove veniva ammorbidita, faceva seguito quanto intendevano realizzare ammorbidendola. Ora quindi andiamo ad evidenziare le tracce lasciate quando ammorbidivano la roccia, pertanto non possiamo ignorare il fenomeno detto delle “cart ruts”.
CART RUTS
Sono dette “cart ruts” i solchi di carro o carraie; in sostanza dei binari stampati nella pietra. Tali carraie sono presenti un po’ ovunque e per quanto ci riguarda ora, in tutta la zona mediterranea. Quindi in Grecia, Malta, Creta, Sicilia, Sardegna, ma tutta la zona del meridione d’Italia. Ora però la domanda: chi, cosa e perché ha generato le cart ruts?
4- cart ruts dalla Grecia
Dibattiti in abbondanza che vanno da coloro i quali sostengono che questi solchi paralleli sono dovuti al logorio della roccia a causa del passaggio di carri; a coloro i quali sostengono che quella roccia un tempo era fango e pertanto facile al logorio e all’infossamento, mentre in seguito poi si sarebbe solidificata tramutandosi in roccia ora solida.
Ad una sommaria valutazione, pare evidente che le carraie sono state generate da carri, del quale si ipotizzano alcune diverse distanze tra le ruote, ma la cui misura prevalente sarebbe all’incirca mt.1,40. Poi si ipotizzano carri con ruote di diametro diverso, il cui asse per quelli più alti, superava il metro e ciò consentiva di non infossarsi andando a toccare sotto. Non erano certamente ruote di legno, ma neppure sarebbe stato sufficiente il ferro per generarle nella pietra. Al momento poi non dispongo di alcuna prova che questi carri fossero trainati da animali, poiché non ho alcuna fotografia o conferma attestante orme di zoccoli. Se qualcuno ne avesse prova, è invitato a farsi sentire, ma ho seri dubbi che mai avverrà.
Come evidente nella foto sopra, le cart ruts erano solchi lasciati da carri che non erano certamente agricoli, ma semmai in quanto non trainati da animali che peraltro si sarebbero impantanati loro stessi, erano carri certamente motorizzati, dotati di tecnologia e, quasi certamente armati. Ora andiamo a scoprire la loro funzione che certamente non era agricola. La foto 4 soprastante proviene dalla Grecia, mentre la sottostante dalla Sardegna o meglio da Su Crucifissu Mannu e, la vista aerea che offre è l’ideale per leggere la situazione.
La prima cosa che si nota (così come nella foto 4) è il fatto che dove ci sono le carraie dei carri, la vegetazione ha grande difficoltà ad affermarsi. Nella foto sotto si nota che la vegetazione è in ripresa dentro le carraie che hanno accumulato terra, ma nonostante siano passati millenni, la vegetazione pare rifiutare la copertura del suolo. Poi si nota che le carraie e quindi i carri, in un certo momento storico sono passati sopra le zone dove in seguito le domus sotterranee sono crollate.
Al passo seguente dobbiamo porci la seguente domanda: le carraie stampate nella pietra, sono presenti o più frequenti dove nel sottosuolo ci sono le domus de janas poi crollate, oppure altrove? La risposta è: non ovunque si trovano le carraie, poi vi è la prova che nel sottosuolo vi erano le domus de janas, ma certamente prevalgono le carraie dove le domus sotterranee poi sono crollate. A questo punto, osservando la sottostante foto, qualcuno potrebbe supporre che i soffitti delle domus de janas cedevano quando il carro ci passava sopra, ma questa tesi non è sostenibile, perché il carro ci sarebbe finito dentro.
5- cart ruts dalla Sardegna
Il carro passava sopra le domus mentre il soffitto reggeva ma la roccia in superficie era morbida. Il carro se ne andava, ma la zona da sfondare ora era individuata e segnalata a chi di dovere. Costui o meglio il controllo operativo posto sopra un oggetto volante in quel momento stazionante; mediante arma laser, ora centrava la domus da sfondare. Se osserviamo la soprastante foto, non possiamo non vedere che la zona attorno allo sfondamento maggiore presenta roccia non naturale o meglio, è dire roccia che è stata ammorbidita se non fusa.
Mi rendo conto che tale tesi è uno sgarbo ai gestori della versione ufficiale; ma non è colpa mia se loro hanno rinnegato quanto palese di fronte a tutti, per il loro quieto vivere nel sistema che a loro elargisce la pagnotta. Comprendo poi che le prove addotte in questo articolo sono poca cosa per sostenere tale tesi; pertanto ora andiamo alla sottostante foto inviatami dal ricercatore A. Donini.
La foto è eccezionale, o meglio, è eccezionale quanto presenta. In questa foto è presente il sunto della tesi sostenuta. Zona irradiata (quella più bianca) con ammorbidimento della roccia. Presenza delle ruts cart attestanti la presenza dei carri militari. Sfondamento della roccia a soffitto delle domus sotterranee.
6- domus sotterranea distrutta
La foto 6 ci offre poi un ulteriore significativo particolare: un qualcosa ha sfondato il punto in cui il sottosuolo era scavato ovvero cerchiato in giallo, ma lo stesso qualcosa non ha sfondato il cerchiato in rosso, forse perché al di sotto non vi era il vuoto. Quanto detto presuppone una azione distruttiva intenzionale, mirata e chirurgica, ovvero armi intelligenti come si direbbe oggi per quelle made in USA.
Quanto detto è una costante ripetitiva in tutta la zona mediterranea e non solo, atta ad indicare che due fazioni in guerra avevano armi e tecnologia avanzatissima. Il bordo vetrificato del pozzetto cerchiato in rosso, dimostra che è avvenuto un qualcosa di non naturale, pertanto andiamo a scoprire se è facile avere altri riscontri.
7- fusione della roccia
Anche la soprastante fotografia scattata a Grottaglie di Puglia, dove se ne trovano a centinaia, ha generato perplessità in merito alla stranezza non naturale. In effetti la coppella è strana, ma questo perché di tipica coppella rituale non si tratta.
Qui un colpo sparato in verticale ha fatto schizzare la pietra morbida in modo tale che è spruzzata verso l’alto, generando un finto cratere. Qualcuno dall’alto sparava per distruggere le abitazioni sotterranee, ma anche per sterminare la popolazione non umana che aveva costruito le domus.
8- coppelle non rituali
Ora ci troviamo a Gravina di Puglia e le coppelle assomigliano a quelle della Sardegna. Le differenze estetiche paiono dovute alla differenza della roccia e, alla modulazione della tecnologia o meglio arma che l’ha generata.
Non tutte le coppelle presenti su questo pianeta sono state generate con finalità rituale, anzi, sarebbe ora di rivedere la quantità di tempo e lavoro che nell’antichità assegnavano per la ritualità, per i sacrifici umani e per le tombe; poiché risulterebbe che i falsari della storia umana stanno esagerando.
La sottostante foto di Alberto Donini proveniente dalla Sardegna, è la prova lampante di quanto sostenuto e, solamente chi non intende vedere, non vede.
9- sfondamento artificiale
Ora una cosa appare certa: una fazione aliena dava la caccia e sterminava la fazione avversa. La prima costruiva e l’altra distruggeva. Pertanto giunti qui, occorre avere nome e cognome degli autori degli uni e degli altri, cosa non facile a causa dell’intenzionale pantano creato in seguito dalla fazione prevalente.
Questo sarà uno degli intenti da realizzarsi in seguito, dove si potrebbe scoprire che la fazione costruttrice è esistita in quello che viene definito il periodo d’oro, quando gli dei camminavano in mezzo agli uomini, mentre quella che distruggeva è quella che oggi indirizza e controlla l’intera umanità mediante le teste di legno. Cercheremo poi anche di definire chi erano i costruttori delle domus e delle abitazioni sotterranee che, certamente umani come l’essere umano attuale non erano.