Una voce fuori dal coro, un grido nel deserto
Non è mia abitudine commentare personaggi, seppure di spicco oppure inerenti l’ambito ufologico; ma questa volta sono stato invitato a farlo da alcuni lettori, pertanto non posso esimermi. Come riportato in precedente articolo, tale Andrea B. indicava codesto personaggio e, domandava quale fosse la personale opinione in merito.
Tale Marcella S. poi domandava: Lei ha affermato che le apparecchiature amatoriali riprendono gli ufo, mentre le professionali no, potrebbe chiarire meglio?
La quarantennale vicenda relativa al lavoro svolto da questo ricercatore, offrirà la risposta a Marcella ed una panoramica ad Andrea. L’articolo che riporterò è datato e noto in rete, ed è il frutto di una intervista concessa da Eamonn Ansbro. Troverete con dicitura “GI” le domande poste dal giornalista. Con “EA” le risposte del prof. Ansbro e con “DG” i commenti.
Il fine del presente articolo, è quello del portare attenzione in merito al fatto che se anche il perverso sistema manipolatore continua a nasconderci verità scomode, nel deserto di tanto in tanto si levano autorevoli voci scientifiche, le quali gridano come stanno le cose.
1- La voce fuori dal coro
Nato in Inghilterra, attualmente si trova in Irlanda ed ha un particolare interesse per la ricerca di segnali di Intelligenze Extraterrestri all’interno del nostro Sistema Solare (SETA e SETV). Membro della Royal Astronomical Society ed in passato Vice Presidente dell’Associazione Internazionale degli Astrofili. I suoi successi scientifici includono le scoperte di un involucro d’idrogeno attorno agli anelli di Saturno nel 1974, la scoperta di un “Moonquake” (terremoto lunare) nel 1975 e una “Nova” nel 1976. Nel 1981 ha fondato la Optiglas Irelend Ltd., che ha sviluppato e realizzato Sistemi Ottici avanzati che sono stati esportati in 15 Paesi.
Ha scritto e pubblicato oltre 40 articoli e testi di Astronomia e Spazio come ad esempio questo ” Ansbro, E., and Overhauser, C. “SETV: Opportunity for European Initiative in the Search for Extraterrestrial Intelligence,” First European Workshop on Exo/Astrobiology ESA, Frascati, Italy, 21-23 May, 2001. ESA SP-496, pp. 285-288. Expanded abstract in Astrobiology 1 (2) 2001Ansbro ha recentemente istituito il Kingsland Observatory, vicino Boyle nella contea di Roscommon (Irlanda) per gli studi che riguardano l’OSETI (Optical SETI), in particolare, per la ricerca di Sonde Extraterrestri vicino la Terra (incluse quelle le cui traiettorie sono previste dalla Teoria Astronautica di T. Roy Dutton). L’apparecchiatura a Kingsland include cinque riflettori, di sedici e trentasei centimetri, con due di questi muniti di speciali telecamere CCD.
Ebbene, in un intervista apparsa sul quotidiano online di ” Roscommon Herald” il giorno 19 aprile 2011, Ansbro ha dichiarato: “astronavi spaziali extraterrestri appaiono su specifici percorsi orbitali intorno alla Terra”.
DG: Già solamente questa prima affermazione, se poi comprovata, è una bomba che non doveva passare ignorata! Forse non lo fu da parte del potere, ma certamente lo fu da parte dell’informazione di massa!
Inoltre afferma che lui e altri scienziati, ricostruendo anni di dati e registrazioni di provenienza locale (e non solo), sono altamente convinti che queste astronavi sono una realtà. Premetto, una intervista che susciterà clamore e timore:
EA: “Abbiamo scoperto che gli Ufo compiono delle orbite determinate attorno alla Terra. Possiamo dimostrare che ciò avviene veramente, indicando in quale luogo preciso, in quale momento preciso, con un margine d’errore di 20 minuti. Sono anni che ci lavoriamo.”
Il professor Ansbro è stato ospite del convegno del CUN che si è tenuto a San Marino. È qui che il giornalista di Mediaset l’ha incontrato per discutere con lui di questi studi rivoluzionari che di certo non lo hanno reso molto gradito al mondo accademico. Scrive Paronama: Quasi tutti i suoi colleghi, infatti, sono ancora persuasi che gli Ufo, nella migliore delle ipotesi, siano solo un travisamento di fenomeni naturali. Nella peggiore, invece, sono pure invenzioni. Quando gliel’ho fatto notare, però, non si è scomposto.
EA: “Sfortunatamente gli scienziati non hanno mai indagato adeguatamente in questo campo. Dopo 20 anni di ricerche, io posso dire di aver scoperto un aspetto degli Ufo che mostra un evidente contenuto intelligente”, mi risponde.
GI: No, per Ansbro gli Ufo non sono errori o fantasie: questi oggetti misteriosi che solcano i cieli di tutto il mondo sono invece maledettamente concreti, reali, extra-umani e molto affascinanti.
Nell’intervista il professore ha spiegato il primo risultato dei suoi studi, ovvero l’individuazione di vere e proprie rotte lungo le quali questi mezzi spaziali alieni si muoverebbero. Rotte che seguono un principio diverso da quello dei nostri satelliti artificiali e che passano, anche su alcune città italiane. Dunque, come funziona?
EA: Siamo pionieri in questo campo di ricerca. Abbiamo scoperto queste orbite attorno alla Terra e siamo in grado di dimostrare, per la prima volta, che gli Ufo compiono una propria opera di controllo e sorveglianza su quello che avviene sul nostro pianeta. In un certo modo avviene come durante la missione Apollo degli anni ’60: c’è un’astronave-madre, poco visibile o del tutto nascosta, che emette un certo numero di oggetti volanti nella bassa atmosfera. È per questo che ogni tanto le persone li vedono. Poi in un’altra orbita la stessa astronave oppure una diversa recupera le sonde robotiche liberate prima. Questo è il motivo per il quale l’operazione è breve e, così l’osservazione dei testimoni può durare da 1 fino ad un massimo di 30 minuti.
2- Portasfere con sgancio di sfere
DG: Amsbro dice che sono rilasciate sonde, ma si dimentica di dire dove queste vanno e, se per caso scendono anche a terra, se sono solamente sonde robotiche oppure hanno degli umanoidi a bordo. Del rilascio e recupero sonde in bassa atmosfera avevo riferito in numerosi post, es: https://www.presenze-aliene.it/traffico-aereo-alieno/ dal quale la foto sopra e: https://www.presenze-aliene.it/salgono-e-scendono/ Così pure si è dimenticato di precisare se è mai stato riscontrato il fatto che la presenza aliena abbia basi o riferimenti sul pianeta.
GI: Nessun dubbio allora, questi Unidentified flying objects, gli Ufo, sono dunque di origine aliena? Ne è sicuro?
EA: Sì, ora ne siamo praticamente sicuri. Ci sono voluti molti anni per capirlo, abbiamo dovuto elaborare equazioni e formule matematiche, ma ora abbiamo anche individuato il loro metodo di comunicazione. Abbiamo recentemente scoperto infatti che non comunicano utilizzando fonti luminose o segnali radio: niente di tutto ciò. Utilizzano un sistema davvero incredibile perché ricorrono ai messaggi telepatici. Al momento pensiamo che esista una tecnologia particolare all’interno delle astronavi, non ne conosciamo la forma, stiamo provando ad immaginarla. Alcuni piccoli gruppi di scienziati ci stanno lavorando, la gente può crederci o no.
DG: Quindi comunicazione telepatica mediante pensiero ma con presenza di tecnologia o presunta tale, in grado di interagire con il pensiero umano e non. Non per nulla i nostri si stanno prodigando nella direzione della miglior realizzazione del casco neurale e già mirano ad andare oltre!
GI: Insomma, uno scenario in stile Spielberg. Facile immaginare come il resto della comunità scientifica abbia accolto questa azzardata teoria…
EA: Undici anni fa abbiamo presentato la nostra ricerca al SETI, negli Stati Uniti, e abbiamo avuto molti problemi. Non perché gli scienziati non la capissero, ma perché non potevano accettarla. Abbiamo mostrato i dati, nei dettagli, con ben 40 dimostrazioni. Abbiamo sfidato la comunità scientifica e alla fine, con molte difficoltà, siamo riusciti a pubblicare le nostre ricerche. Il Seti ha una visione molto ristretta, tutta focalizzata sui ricettori radio di Houston. Ma lo spettro della realtà è molto più ampio! Non ci sono solo le onde radio o quelle luminose.
DG: Domanda: Il SETI ha una visione ristretta, oppure il SETI deve avere una visione ristretta in quanto non è concesso da volontà superiore accettare altro? Faccio notare che dalla presentazione al SETI sono passati vent’anni! Quindi come minimo sono vent’anni che in un certo ambito tutti sanno tutto, e tutti tacciono!…
EA: Loro invece pensano che una civiltà extraterrestre debba comunicare solo via radio. Non puoi pensare così, dovrebbero avere un livello evolutivo decisamente basso se comunicassero in questo modo e invece gli extraterrestri sono molto più avanti di noi. Questi esseri sono centinaia di migliaia di anni oltre, sono molto evoluti come razza, anche se ovviamente, la mia è un’ipotesi. E stanno esplorando, come lo facciamo noi nel sistema solare. Solo che loro esplorano centinaia di stelle.
Anche il concetto di viaggi interstellari è rimasto chiuso all’interno della mentalità degli anni ’60. Ci siamo fermati all’Equazione di Drake, definita nel 1961, che limita però la visione perché è vincolata alla velocità della luce. In virtù di questa legge, gli E.T non potrebbero arrivare da noi. Ma le più recenti ricerche degli ultimi 10 anni hanno dimostrato che è possibile. Invece, possiamo andare alla velocità della luce, grazie ai buchi neri, ai tunnel quantistici e così via. Non è sorprendente ciò che sta accadendo adesso, ma per ora riusciamo a comprenderlo poco.
GI: Si scalda mentre parla, il professor Ansbro, si vede che l’argomento gli sta davvero a cuore. La telecamera che lo riprende deve seguirlo mentre si sposta da un lato all’altro, gesticolando vistosamente con le mani. Sicuramente, le sue parole non lasciano indifferenti. Allora cerco di andare più in profondità: Qual è lo scopo di questa osservazione capillare?
EA: Svolgono una funzione di controllo, di sorveglianza automatica in vari modi. Vogliono registrare qualsiasi cosa facciamo, come fanno gli antropologi nei confronti di una tribù indigena mai vista prima. Osservano da lontano, poi pian piano provano ad avvicinarsi, ma nel contempo anche gli indigeni vedono l’antropologo ed è possibile che dopo un po’ avvenga l’incontro, ma a tempo debito. Sta alla nostra società fare uno sforzo genuino per incontrare gli Alieni, affinché avvenga un contatto. Sì, penso che avverrà solo se facciamo questo sforzo. Allora si faranno avanti.
GI: Ok, il concetto è chiaro: gli Alieni vogliono sapere tutto, ma proprio tutto di noi. Ancora però, mi sfugge il motivo: perché siamo così interessanti? Cos’ha il nostro pianeta o la nostra civiltà di così speciale? Una vera risposta non c’è, visto che anche il professore si difende con una frase di circostanza.
DG: Non è che la risposta non c’è; è che il formularla è estremamente impegnativo in quanto metterebbe sul tavolo, quanto il potere non vuole che la massa comprenda, e per il quale la massa non è preparata. Meglio quindi una diplomatica risposta di circostanza.
3- Entità che saluta
EA: Perché no? Noi viaggiamo, siamo una razza curiosa e loro sono curiosi riguardo a noi.
GI: Insisto: questa sorveglianza è una novità recente oppure c’è stata anche nel passato? Nella storia antica gli Alieni sono già venuti a farci visita?
EA: Con un grande sorriso l’astronomo risponde: Non ne sarei affatto sorpreso se fosse già accaduto. Noi possiamo mostrare dati che risalgono al 1880. Abbiamo collezionato centinaia di rapporti di avvistamenti Ufo, di questi ne abbiamo usati 1300 dei più credibili, con molteplici testimoni oculari, filmati e così via. Li abbiamo usati per tracciare le rotte e i cicli che si nascondono dietro gli avvistamenti. Abbiamo tracciato dei veri e propri grafici temporali con il computer, esistono programmi informatici con tutte queste attività, che spiegano come ciò avvenga. L’abbiamo provato molte volte e funziona, abbiamo persino registrato un avvistamento con una tv!
GI. Questa è bella: come, un Ufo ripreso su appuntamento? Ansbro lo conferma.
EA: Esatto, l’abbiamo dimostrato sulla tv nazionale, abbiamo detto ai media l’ora e il punto esatto di un passaggio e loro l’hanno registrato. Hanno ripreso un Ufo.
GI: Ma le mie speranze di fare il bis vanno deluse; alla mia richiesta di indicare un nuovo appuntamento (per la tv italiana, stavolta…) il professore glissa:
EA: Non posso dirlo all’istante, devo fare dei calcoli…
DG: Calcoli? Di quale genere? Se mediante le attrezzature adottate ha potuto riscontrare la ripetitiva presenza di astronavi su determinate rotte attorno alla Terra; semplicemente vi è da replicare la costatazione. Se invece dimostrazioni del genere hanno necessità di avere il benestare delle autorità di sistema, allora tutto cambia e occorrono approfonditi calcoli. Teniamo presente che quanto riscontrato da Ansbro, non può non essere stato riscontrato e quindi essere noto anche alla NASA, al SETI e alla SPECOLA VATICANA. Nonché noto ed evidente presso ogni Osservatorio Spaziale!
GI: Peccato. Comunque, a sentire lui, i suoi studi provano senza ombra di dubbio il passaggio frequente e prevedibile di questi oggetti volanti non identificati. Dove le loro orbite si intersecano, si verifica una più alta concentrazione di avvistamenti. Ecco perché in alcuni luoghi si vedono più Ufo che in altri: le rotte passano proprio da lì. Domanda: Succede ovunque, in tutto il mondo?
EA: Sì, l’hai detto, accade ad esempio in Sud America. Noi abbiamo scoperto ben 660 orbite che tagliano l’equatore, ci sono centinaia di intersezioni. E come funzionano? Gli scienziati spaziali pensano che si debbano seguire delle orbite circolari intorno alla Terra, come per i nostri satelliti artificiali. Noi, invece, pensiamo che i mezzi extraterrestri non utilizzino le stesse traiettorie convenzionali dei satelliti. Le loro orbite sono sincronizzate con la rotazione della Terra, come in un reticolato… È molto intelligente, è un sistema che non ci saremmo nemmeno mai sognati. Abbiamo provato per anni, con molti fallimenti. Tutti dicevano: perché provare? Non funzionerà. E invece funziona, come abbiamo specificato 11 anni fa nel nostro studio.
DG: Tutti i satelliti artificiali nostri seguono determinate traiettorie convenute e quindi note. Per conseguenza tutto ciò che vola attorno alla Terra, fuori dalle nostre orbite, non può che essere roba loro!
GI: Se accade ovunque, allora avviene anche dalle parti nostre, in Europa e ovviamente in Italia. Quali sono esattamente i luoghi migliori per filmare un bell’Ufo all’orizzonte?
4- Entità sopra piccolo modulo volante.
EA: Ci sono molte orbite in Irlanda, nel Regno Unito, nel nord Italia. Ad esempio a Venezia, Torino, ma anche a Roma. Siamo stati in grado di calcolare la velocità degli UFO: è mach 30, è disumano, lo so, noi possiamo resistere forse fino a mach 8. È incredibile, ma è come la rivoluzione copernicana: per tanti anni la gente non riusciva a capirla.
DG: Questa è l’affermazione che Andrea B. ha posto in relazione alla ipotetica velocità dell’UFO di Caiolo 5/10/2019, calcolata in 12.461 Km/orari, ma con a disposizione dei dati di altri casi decisamente superiori.
GI: Le parole di Eamonn Ansbro impressionano. Chi le pronuncia ha lauree e specializzazioni, ha un certo prestigio a livello internazionale: non è pensabile che si stia esponendo in modo così esplicito senza avere le prove di quanto afferma. Ma se colpisce noi, chissà quanto debba sconvolgere gli altri astronomi…
EA: All’interno del mondo scientifico esistono vari dipartimenti, astronomia, astrofisica, fisica e, i professori si occupano solo della materia di loro competenza. Se introduci qualcosa che è assolutamente al di fuori di queste suddivisioni, è praticamente impossibile che accettino di indagare. Ci abbiamo provato, ma…dice sconsolato allargando le braccia.
DG: Certamente, i galoppini di sistema seppure laureati, preferiscono passare per idioti piuttosto che andare in collisione col sistema e quindi contro i propri interessi personali…in fondo, mal comune, mezzo gaudio!
EA: Spero vivamente però che i tempi stiano cambiando. Ora abbiamo una grande opportunità. Io ho presentato i miei dati alle agenzie spaziali europee, in un altro convegno dedicato all’astrobiologia. Penso tuttavia che esista una concezione paradigmatica che non è in grado di integrare questi argomenti. C’è una zona di comodo per alcuni scienziati, come per quelli del SETI, ad esempio. Quando cercano segnali provenienti da stelle molto distanti o quando ipotizzano forme di vita su altri pianeti. Non si relazionano mai, e sarebbe la scoperta più grande, con qualcosa che può essere vicino a noi, anche qui in Italia ad esempio, forse anche a San Marino. È un pensiero scomodo, per alcuni scienziati sarà molto difficile integrare questa realtà.
DG: Ciò che Amsbro a questo punto non dice per quieto vivere, ma che non può non aver dedotto; è il fatto che le agenzie spaziali non possono non sapere come stanno le cose. Quindi da parte di Ansbro non si tratta dell’andare ad informare chi non è informato; ma di andare ad imporre a chi fa finta di non sapere, quanto si vorrebbe rendere noto a tutti! Ecco quale è la “concezione paradigmatica che non consente l’integrazione”, del quale Ansbro è consapevole.
EA: Questo è il motivo per il quale io personalmente non penso che accadrà. Conosco scienziati che hanno esposto teorie coraggiose nell’ambito della fisica, sono 30 anni avanti rispetto al loro tempo, ma questo non è accettabile per gli altri ricercatori, perché non sono alla pari (?!?!?! Nessuno è più sordo di chi intende restare tale!) con gli studi di fisica. Quindi ora tu magari ti chiederai se sono frustrato. No, non lo sono. Penso che quando capisci il paradigma che c’è là fuori, finisci per rispettare la situazione.
DG: Ansbro afferma che là fuori è presente un paradigma, non ovviamente uguale o coerente al paradigma che gli umani stanno adottando. Quindi è consapevole che l’umanità è immersa in un paradigma errato e non coerente a quanto scoperto. Se afferma che ci sono Fisici i quali stanno trent’anni avanti la massa, significa che Ansbro è consapevole delle scoperte della Fisica Quantistica, la quale fa tabula rasa del vecchio Concetto di Realtà mentre va a proporre il nuovo paradigma di pensiero.
GI: Un po’ rassegnato allora il Professore? Forse sì. Ma nello stesso tempo battagliero, quando prefigura un cambio di mentalità che deve partire dal mondo civile prima ancora che dal mondo politico. Consapevole come è che molti governi non si possono permettere rivelazioni in materia aliena: l’argomento è pericoloso, troppo estremo per aspettare una presa di posizione ufficiale. Ma potrebbero esserci delle sorprese… (PS: ed in effetti poi ci sono state, nel momento in cui il Pentagono ha ammesso che gli UFO esistono)
EA: Sì, ma credo che il punto di rottura non verrà dagli Stati Uniti. Noi pensiamo che tutto accada lì, invece potrebbe arrivare dalla Cina, potrebbero farlo i Paesi più aperti rispetto a questo argomento. Come il Cile, come il Brasile. Sanno che è tutto reale, sanno che c’è un contatto. Anche i Francesi stanno vivendo un rapporto frustrante con gli Americani.
DG: Ma come!… ora si lascia sfuggire che “sanno che vi è un contatto!…”. Ma allora tutto il resto è fumo!
5- Splendido oggetto volante porta moduli o sfere.
GI: Conosci Alain Boudier?, mi chiede citando il presidente della commissione Sigma/3af (costola della Association Aéronautique et Astronautique de France ) che due anni fa ha diffuso un resoconto dettagliato su vari avvistamenti Ufo definendoli “reali e di possibile origine extraterrestre”. Ebbene, mi assicura Ansbro, Boudier e i suoi sono rimasti molto delusi dal comportamento di Washington.
EA: “Hanno parlato con i generali, hanno fatto degli incontri, hanno portato i dati, ma niente, non ne vogliono sapere.
DG: Da chi dipendono le posizioni assunte dai Generali di Washington? Da loro stessi? Oppure sono imparentati con i maggiordomi di sistema? In merito a tale generale collusione di sistema, avevo proposto: https://www.presenze-aliene.it/la-fattoria/
EA: Però so anche che i Francesi vogliono andare avanti nelle indagini. Quindi la verità arriverà da fuori degli Usa.”
GI: Allora cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro? Se non saranno i Governi ad ammettere verità nascoste, saranno forse proprio loro, gli E.T. a palesarsi al mondo, cancellando censure, veti e segreti di Stato? È una possibilità, mi dice l’astronomo irlandese, ma ad una condizione…
EA: “Una cosa è l’approccio scientifico, un’altra è il nostro atteggiamento. Penso che dobbiamo diventare più aperti per accettare questa realtà. Le persone devono fare uno sforzo perché nasca una partnership con gli Extraterrestri. Solo allora si avvicineranno. Ci sono le prove, lo dicono migliaia di rapporti nella storia. Abbiamo visto migliaia di casi particolarmente interessanti. Abbiamo scoperto che quando si vede un vero Ufo, se qualcuno eccitato pensa “oh è straordinario, lo voglio vedere più da vicino!”, si crea una connessione telepatica e gli Ufo vengono più vicini; mentre invece se non sei pronto, se hai paura, se ne vanno via.
DG: A questo punto Ansbro propone una consapevole interazione umano/aliena, una forma di contatto di massa in grado di scavalcare se non di scardinare la fissità di sistema. Ci propone di diventare tutti dei contattisti o contattati, consapevoli e interagenti; o forse lo siamo già ma non ne siamo consapevoli.
EA: La stessa cosa accade con il tuo cane o il tuo gatto a casa, c’è una relazione che va sviluppata. Più ti relazioni col tuo gatto, usando i pensieri o gli sguardi, più comunichi. Così accade con gli Ufo. Credo che potremmo essere pronti al contatto. Se ci uniamo, nel modo giusto, in modo non politico, potrebbe funzionare. È da qualche anno che stiamo facendo dei test, ma ancora in modo molto blando. In ogni caso dobbiamo preoccuparcene, dobbiamo prepararci in modo appropriato, in modo scientifico e a livello di comunicazione. Perché dopo 20 anni di ricerche, posso affermare che questi esseri riescono a scannerizzare ogni singola persona: se hai paura, e nelle nostre società ce ne è tantissima, la riconoscono. Da parte loro invece, non ce n’è. Credo che vorrebbero davvero entrare in contatto con noi”.
DG: Ringrazio il Prof. Ansbro per il grido nel deserto e, qual ora passasse dalla Valtellina o dall’Italia, la informo che altre voci si stanno levando in coro, in particolare in nord Italia, luogo dal quale provengono le prove fotografiche inserite in questo articolo. Qui sono viste e riprese sonde sganciate da velivoli di maggiori dimensioni, foto 2. Entità aliene a terra e sopra i loro piccoli velivoli, foto 3 e 4.
Quando si va a cercare lontano quanto già è presente vicino, significa che si è degli sprovveduti, oppure che si è in malafede! Le dichiarazioni del Prof. Ansbro (quale risposta a Marcella) dimostrano che le apparecchiature professionali per il rilevamento della presenza aliena sono ottime e certamente superiori a quelle amatoriali, ma vi è in atto il problema in base al quale il potere vuole gestire esclusivamente in funzione dei propri interessi e, a scapito della massa. Motivo per il quale alla massa non resta che utilizzare in proprio mezzi amatoriali e le poche voci disponibili di alcuni personaggi fuori dal coro.
6- Altri sapevano
LE IMMAGINI
1: EAMONN ANSBRO
2: Foto scattata in alta Valmalenco, facente parte di sconcertante serie fotografica, realizzata il 25/6/2019, nel momento in cui una astronave di grandi dimensioni ha rilasciato numerose piccole sonde esteticamente simili a sfere bianche. Da non confondersi con i satelliti Starlink attribuiti alla tecnologia nostra.
3: Foto scattata alla piana di Campagneda in alta Valmalenco il 9/8/2012, facente parte di serie fotografica sottoposta a Perizia Forense il cui responso ha avvallato l’autenticità della intera serie. https://www.presenze-aliene.it/entita-ombra-valmalenco-9-8-2012/ oppure: https://www.presenze-aliene.it/si-svelano-gli-arcani-foto-dscf0146/
4: Sconcertante foto di entità aliena sopra piccolo mezzo volante, ripresa da due testimoni diversi con due fotocamere diverse, come da link sottostante: https://www.presenze-aliene.it/navetta-con-atterraggio-alieno/
5: Foto facente parte di ampia serie fotografica scattata il 3/8/2019 in Valmalenco (Sondrio). Riprende velivolo alieno di quelli che portano e riaccolgono le sfere bianche, ovvero piccole navette per atterraggi al suolo.
6: Stralcio tratto da libro, ad evidenziare il fatto che anche taluni astronomi hanno visto oggetti volanti non identificati.